Petizione sui Livelli
Essenziali di Assistenza
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Lì 12 giugno 2002
Al Presidente del Consiglio Regionale Marche
Al Presidente della Giunta Regionale
All'assessore alla sanità
All'assessore ai servizi sociali
Ai presidenti delle Province
Ai Direttori generali delle ASL
Al Presidente del Consiglio dei ministri
Al Ministro della salute
Oggetto: Applicazione regionale del DPCM 29 novembre 2001 "Definizione dei
livelli essenziali di assistenza".
Con la presente intendiamo esprimere le nostre preoccupazioni in merito alle
conseguenze che l'applicazione del Decreto in oggetto può provocare sulla fascia
più debole della popolazione della nostra regione. Il Decreto stabilisce infatti
una partecipazione dei costi - da parte dei cittadini e dei Comuni - fino al
60% per numerose prestazioni diagnostiche, di cura e di riabilitazione di competenza
del settore sanitario.
In tutte le situazioni di patologia cronica e di non autosufficienza nei servizi
domiciliari, diurni e residenziali, rivolti ad anziani cronici non autosufficienti,
malati di Alzheimer, gravi disabilità, fisiche, psichiche, malati di AIDS, l'applicazione
del decreto potrà provocare o la rinuncia a prestazioni essenziali o il rischio
di entrare in una situazione di indigenza. In particolare: le prestazioni di
aiuto infermieristico, erogate sia nell'ambito dell'A.D.I. che dell'A.D.P.,
vengono ricomprese nel 50% della spesa posta a carico degli utenti o dei Comuni.
Le prestazioni diagnostiche, terapeutiche, in regime semiresidenziale
per disabili gravi, vengono ricomprese nel 30% addebitato agli utenti o ai Comuni.
Le prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale
delle abilità per non autosufficienti in regime semi residenziale, ivi compresi
interventi di sollievo, vengono ricomprese nel 50% di spesa posta a carico degli
utenti o dei Comuni. Le prestazioni terapeutiche, in strutture a bassa
intensità assistenziale a favore delle persone con problemi psichiatrici, vengono
ricomprese nel 60% di spesa posta a carico degli utenti o dei Comuni. Le prestazioni
terapeutiche, in regime residenziale per disabili gravi vengono ricomprese
nel 30% posto a carico degli utenti o dei Comuni. Le prestazioni terapeutiche,
in regime residenziale per disabili privi del sostegno familiare vengono ricomprese
nel 60% a carico di utenti o Comuni. Le prestazioni terapeutiche, di
recupero e mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti
in regime residenziale ivi compresi interventi di sollievo, vengono ricomprese
nel 50% a carico degli utenti o dei Comuni. Le prestazioni di cura e riabilitazione
e trattamenti farmacologici nella fase di lungo assistenza in regime residenziale
a favore di persone affette da AIDS , vengono computate nel 30% a carico degli
utenti o dei Comuni.
Per ampie fasce di malati cronici il trasferimento di competenze per prestazioni
finora considerate sanitarie dal settore sanitario a quello dell'assistenza
sociale determinerà la perdita del diritto alle cure, in quanto il soddisfacimento
dei loro bisogni di salute dipenderà dalla volontà, dalle risorse e dalle capacità
dell'ente locale di soddisfarlo. Inoltre il trasferimento ai comuni dei costi
di compartecipazione determinerà la sottrazione agli stessi di ingenti risorse
per interventi di contrasto alla povertà, all'emarginazione e al disagio sociale.
Ricordiamo che le leggi vigenti (l. n. 692/1955, l. n. 138/1962, l. 833/78,
l. 180/78), obbligano le ASL ad assicurare a tutti i malati, compresi i cronici,
prestazioni di cura, diagnosi e riabilitazione. Facciamo inoltre presente che
il decreto è un Atto amministrativo e come tale non abroga la leggi vigenti.
Chiediamo pertanto alla Regione Marche:
- di non applicare il decreto e di tutelare il diritto alla salute ed alle cure
delle fascia più debole della popolazione, come sancito dalle leggi vigenti.
Ricordiamo, altresì, la situazione di chiara illegittimità di gran parte delle
residenze assistenziali presenti nel nostro territorio che, autorizzate per
ospitare soggetti autosufficienti, si trovano ad accogliere per la stragrande
maggioranza (65-70%) soggetti malati e non autosufficienti - compresi malati
mentali e soggetti colpiti da sindrome di Alzheimer - con retta a totale carico
dell'assistito e dei familiari. Situazione in questo caso ancora peggiore, delle
indicazioni contenute nel DPCM 29.11.2001;
- di prevedere la consultazione permanente delle associazioni che operano nei
servizi sociali e sanitari;
Chiediamo ai Comuni e alle Province:
- di intraprendere tutte le iniziative a sostegno del diritto alle prestazioni
sanitarie, anche dei soggetti con patologia cronica e non autosufficienza. Segnaliamo
che quattro Comuni della Regione Piemonte (Nichelino, Collegno, Grugliasco,
Rivoli) hanno formalizzato ricorso al TAR per l'annullamento di alcune parti
del DPCM 29.11.2001, che ricordiamo trasferisce ai Comuni competenze ed oneri
senza assegnare risorse finanziarie.
Gruppo Solidarietà, Castelplanio, Fabio Ragaini
Il Mosaico, Moie di Maiolati, Giuseppe Alberti
ANGSA Marche: Antonella Foglia,
U.I.L.D.M. Ancona, Roberto Frullini
Alzheimer Marche, Mauro Barletta
Tribunale della salute Ancona, Oletta Anniballi
Centro H Ancona, Enzo Baldassini
ANGLAT Marche, Enzo Baldassini
AVIM, Montelabbate (PU), Alessandro Nardelli
L'A.O.V.A.M, Novafeltria, Oddo Triani
ANED, Guerrina Brunori
ANFFAS, Macerata, Mario Sperandini
Tribunale Diritti del Malato, San Benedetto del Tronto, Cornelio Pierazzoli
Psiche 2000, San Benedetto del Tronto, Piera Nicita
Associazione "Free Woman", Ancona, Riccardo Borini
Segreteria:
Gruppo Solidarietà Via D'acquisto 7, 60030 Moie di Maiolati (AN). Tel.
e fax 0731.703327, grusol@grusol.it
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