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Comunicato Stampa (torna all'indice informazioni) Ancora una volta si torna a parlare dell’istituto Papa Giovanni
XXIII di Serra D’Aiello. Da molti anni alcune associazioni calabresi di advocacy e di disabili e loro familiari, denunciano le discriminazioni e le violazioni di diritti umani, nonché lo squallore in cui vivevano le persone con grave disabilità non in grado di autotutelarsi, ricoverate nell’istituto di Serra D’Aiello. L’istituto ha conosciuto brevemente anche un periodo di volontà di cambiamento importante quando è stato commissariato e in quella occasione le suddette associazioni hanno offerto una mano in vista di una scommessa che faceva ben sperare. Ma con la fine del commissariamento si sono bloccate le innovazioni in atto, riportando la struttura nella situazione di degrado ormai nota. Qualora si avvalorasse la tesi degli inquirenti posta alla base degli
arresti, questa non sarebbe una vittoria ma la prova di una triste realtà
che purtroppo non risarcisce le persone che hanno vissuto al Papa Giovanni
XXIII. Non ci sono risarcimenti economici che tengano: qui purtroppo si
tratta di aver distrutto le capacità reali e potenziali delle persone,
capacità quasi certamente irrecuperabili. Stranamente in questa vicenda nessuno può dire: io non sapevo!
La giustizia sta facendo il suo percorso, ma ora è necessario
che le istituzioni intervengano a favore delle persone con disabilità
ancora segregate: è a loro che va il nostro pensiero. Non sarà
resa loro giustizia se avranno solo un ricovero migliore: hanno diritto
ad una vita migliore. Cosa ne verrà fuori di questo istituto chiuso?
Sono diverse e poco chiare le ipotesi sussurrate. Quanto tempo dovrà
aspettare la risposta chi è ricoverato là dentro? Chi è
“dentro” è stato espropriato della parola. Quando la
Regione Calabria capirà l’importanza civile e politica di
confrontarsi con le associazioni di persone con disabilità e i
loro familiari e i gruppi di advocacy? Il 17 luglio 2007 non abbiamo fatto una scoperta eccezionale, la situazione del Papa Giovanni XXIII la conoscevamo già, ma mentre la responsabilità della gestione passata ha nomi e cognomi, il presente e il futuro rimangono un enigma, e questo deve preoccuparci ancora. La lotta per la partecipazione, da cittadini bisognosi di servizi, continua. Lamezia Terme 19 luglio 2007 I firmatari Per informazioni:
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