Il Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, da anni presente nella
realtà scolastica e sociale italiana, in prossimità delle elezioni politiche,
rivolge un appello a coloro che si sono candidati alla guida del
Paese, affinché, nell'attuazione del loro programma, si facciano seriamente
carico delle problematiche della scuola con particolare attenzione all'integrazione
scolastica e sociale degli alunni/e in situazione di
handicap e delle figure professionalmente coinvolte in questo importantissimo
processo.
Nei suoi primi articoli la Costituzione Italiana, nel riconoscere e garantire
«i diritti inviolabili dell'uomo» (art. 2), sottolinea che «Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali» (art. 3) e per questo la nostra Repubblica
si impegna a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana» (art. 3).
Negli ultimi decenni il nostro Paese si è impegnato in maniera rilevante
in questa direzione, mettendo in atto una politica mirata e puntuale a
favore dell'integrazione scolastica e sociale degli alunni in situazione
di
handicap, con risvolti evidenti nel tessuto sociale, seppur con momenti
di criticità. Infatti:
- nella scuola è stata istituita la figura professionale dell'insegnante
specializzato per le attività di sostegno, preparata per rispondere alle
esigenze e alle sfide dell'integrazione;
- sono state chiuse le classi speciali e gli alunni/e in situazione di
handicap sono entrati di diritto nelle classi comuni;
- successivamente è stata attivata la la figura dell'assistente ad personam.
Il motivo per il quale chiediamo la Vs. attenzione e il Vs. impegno, tuttavia,
deriva proprio dalle contraddizioni insite in questo percorso, contraddizioni
che necessitano di essere chiarite urgentemente per non vanificare gli
sforzi e le conquiste di questi anni.
Infatti i vari Ministri dell'Istruzione che si sono succeduti nel corso
degli ultimi decenni sono intervenuti più volte e in più occasioni sia
sui percorsi formativi e professionalizzanti del docente di sostegno,
sia su
aspetti concernenti l'integrazione, destando spesso negli insegnanti disorientamento
ed incertezze.
Alcuni esempi:
- i percorsi di formazione dei docenti di sostegno hanno subito "oscillazioni"
significative riguardo alla durata, spesso giocata al ribasso, dando la
sensazione di rispondere a logiche estranee all'integrazione (corsi annuali,
corsi biennali, corsi di 800, di 400 o di 700 ore);
- la continuità educativo-didattica è condizionata dal continuo "turn-over"
di insegnanti di sostegno, "turn-over" determinato da logiche di «rispetto
formale delle graduatorie». Oltre a ledere il diritto all'istruzione,
la discontinuità impedisce la costruzione della relazione fra docente
e discenti, presupposto essenziale per la positiva realizzazione dell'integrazione.
Di «continuità educativo-didattica» tutti parlano, di fatto, quando si
tratta di applicarla, tutti «se ne dimenticano»;
- il ruolo di operatori, quali l'assistente ad personam e/o il facilitatore
per l'autonomia e per la comunicazione (art. 9 e art. 13, comma 3, L.
104/92), risulta non ancora definito e definibile nella prassi, creando
situazioni preoccupanti rispetto al diritto di "istruzione" riconosciuto
a tutti gli alunni/e, anche ai gravissimi.
Poiché sarete chiamati a governare il nostro Paese e, di conseguenza,
ad assumere importanti decisioni anche in ambito scolastico, in qualità
di operatori della scuola ci rivolgiamo a Voi per offrirVi il nostro
contributo, rendendoci interlocutori dei bisogni specifici del mondo scolastico,
con particolare riferimento all'integrazione degli alunni in situazione
di handicap. I diritti sanciti dalla Costituzione devono essere
assicurati dallo Stato che, attraverso le sue Istituzioni, opera legiferando
in materia.
Nello specifico chiediamo che:
a) siccome il conseguimento della specializzazione per le attività di
sostegno oggi avviene mediante la frequenza di un percorso facoltativo
di 400 ore per gli aspiranti insegnanti della scuola primaria (dopo il
corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria) e di quella secondaria
(dopo il percorso SSIS), venga ampliata l'offerta del percorso facoltativo
fino ad almeno 800 ore;
b) siano previsti e calendarizzati percorsi di formazione e di aggiornamento
sulle tematiche dell'handicap e dell'integrazione per tutti i docenti
curricolari operanti nelle classi;
c) siano previsti corsi di aggiornamento per i docenti di sostegno in
servizio (assimilabili ai corsi di alta qualificazione);
d) non vengano attivati corsi di formazione per le attività di sostegno
sotto forma di "sanatoria" per coloro che sono privi di percorso universitario
e, comunque, che eventuali altri corsi non subiscano variazioni orarie
giocate al ribasso;
e) venga valutata l'opportunità e la possibilità di istituire un corso
di Laurea triennale, specifico per le attività di sostegno;
f) venga assicurata la continuità educativo-didattica per la piena realizzazione
del progetto di vita e del successo formativo degli alunni in situazione
di handicap, superando la logica delle graduatorie;
g) venga definito il ruolo dell'insegnante specializzato come effettivo
docente della classe, partecipe, in termini di contitolarità e risorsa,
mediante strumenti atti a delinearne il ruolo professionale;
h) vengano definiti il ruolo professionale e il mansionario degli assistenti
ad personam e/o degli assistenti per l'autonomia e per la comunicazione,
al fine di chiarirne la funzione nel processo di integrazione, evitando,
così, la confusione che implica richieste o assunzioni di competenze improprie;
i) nell'attribuzione delle ore per le attività di sostegno sia privilegiata
la scelta del docente di sostegno per un monte ore superiore alle attuali,
al fine di offrire maggiori opportunità agli alunni nel percorso di istruzione.
Questo nella logica di un utilizzo razionale ed efficace delle risorse
umane ed economiche.
Riteniamo che da parte di coloro che sono chiamati a governare l'Italia
per i prossimi 5 anni debba essere prestata la massima attenzione alle
problematiche sopra esposte e ci rendiamo disponibili a collaborare per
una effettiva e fattiva soluzione delle stesse.
Nella speranza di aver offerto indicazioni importanti per la realizzazione
dell'integrazione scolastica e sociale degli alunni in situazione di handicap,
si porgono distinti saluti.