indietro
Marco Revelli
Finale di partito
Einaudi, 2013
pp. 140, € 10,00
È in atto una mutazione del tradizionale protagonista della nostra democrazia: il partito politico. Come l'impresa ha trasformato la sua struttura dopo la crisi del fordismo, cosí i partiti stanno cambiando natura dentro una clamorosa crisi di fiducia. E talvolta finiscono.
La crisi dei tradizionali partiti politici è ormai conclamata, e rischia di contagiare le stesse istituzioni democratiche. Secondo i piú recenti sondaggi, meno del cinque per cento degli italiani ha fiducia nei partiti politici, poco piú del dieci per cento nel Parlamento. Particolarmente evidente in Italia, il fenomeno è tuttavia generale: ovunque i «contenitori politici» novecenteschi stentano a conservare il consenso. E ovunque cresce un senso di fastidio verso quella che viene considerata una «oligarchia», separata dal proprio popolo e portatrice di privilegi ingiustificati. È importante misurare le dimensioni del fenomeno e interrogarsi sulle cause del tracollo della forma partito e sul futuro della rappresentanza politica nello scenario di una trasformazione «epocale» dalla società industriale a quella post-industriale. A ben guardare l'esplosione dei partiti si ricollega, seppure in una congiuntura temporale apparentemente sfasata, al superamento dell'organizzazione produttiva «fordista» massificata e all'affermarsi di nuove forme organizzative leggere. Facendo i conti, in modo drammatico, con la stessa insostenibilità dei costi crescenti che la macchina d'impresa novecentesca ha indotto. Con una domanda finale: è possibile la democrazia «oltre» i partiti?
Marco Revelli insegna Scienza della politica all'Universitą del Piemonte orientale. Fra i suoi ultimi: Le due destre: le derive politiche del postfordismo (Bollati Boringhieri, 1996), La sinistra sociale (Bollati Boringhieri, 1999). Per Einaudi ha curato il testo di T. Ohno, Lo spirito Toyota («Einaudi Contemporanea»). Nel 2001 ha pubblicato il saggio Oltre il Novecento, nel 2003 La politica perduta («Vele»), nel 2010 Poveri, noi («Vele») e nel 2013 Finale di partito («Vele»).
Prefazione (formato PDF)
|