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Giovanni Moro
Contro il non profit
Laterza, 2014
Pag. 188, Euro 12.00
Come una teoria riduttiva produce informazioni confuse, inganna l'opinione pubblica e favorisce comportamenti discutibili a danno di quelli da premiare.
Che cosa hanno in comune un’università non statale e un doposcuola in quartieri degradati? Un centro fitness e un’organizzazione sportiva per disabili? Un pub e una mensa per i poveri? Una clinica religiosa e un’associazione di volontariato sanitario? Per tutti è ovvio che siano organizzazioni preziose perché non distribuiscono utili, favoriscono la coesione sociale e rispondono ai bisogni dei più deboli. Il loro contributo all’interesse generale, però, non è scontato. Una teoria difettosa ha infatti unito in un insieme magmatico iniziative della massima utilità sociale, altre genericamente positive e altre che utilizzano a fini propri l’alone di benemerenza di cui questo insieme gode. Giovanni Moro fornisce una prospettiva critica su questa realtà, sempre più importante ma conosciuta poco e male.
Giovanni Moro, sociologo politico, presiede FONDACA, un think tank europeo costituito nel 2001 che si occupa di temi connessi alla cittadinanza. Insegna nelle università Roma Tre e Gregoriana. È stato segretario generale di Cittadinanzattiva, uno dei più importanti movimenti civici italiani, e ne ha fondato la rete di politica europea Active citizenship network. Tra le sue pubblicazioni: Manuale di cittadinanza attiva (Carocci 1998); Azione civica (Carocci 2005); La società civile tra eredità e sfide. Rapporto sull’Italia del Civil society index (con I. Vannini, Rubbettino 2008); Cittadini in Europa (Carocci 2009); Cittadinanza attiva e qualità della democrazia (Carocci 2013). www.giovannimoro.info
Per approfondire, http://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1321&Itemid=101
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