(indice Voce
sul sociale)
C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela |
Associazioni aderenti:
Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. La Crisalide
Ass. La Meridiana
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona
|
Ancona, 9 luglio 2007
- Presidente e componenti V Commissione
- Assessore Salute Regione Marche
- Dirigente Servizio salute Regione Marche
Oggetto: Proposta di PSR 2007-09 (Paa 59/2007). Osservazioni.
Di seguito si formulano alcune osservazioni alla Proposta in oggetto.
Data la mole del Piano e la conseguente difficoltà di lettura esse non
potranno che risultare frammentarie.
In ogni caso per meglio esprimere la posizione di questo Comitato evitando
inutili ripetizioni rispetto a proposte già presentate, oggetto dei contenuti
del PSR, si allegano i seguenti documenti:
Richieste presentate ai candidati presidenti della regione Marche (12
marzo 2005)
Osservazioni alla Proposta di PO Riabilitazione Lungodegenza (22 gennaio
e 18 ottobre 2006)
Sistema sanitario nelle Marche e soggetti deboli. Considerazioni in merito
all’indagine della Corte dei Conti sulla sanità regionale (ottobre 2006)
Anziani malati non autosufficienti. Un appello alla regione Marche (febbraio
2007)
e) Documento sulla prima bozza di Piano 2007-09 (febbraio 2007)
Residenzialità ospedaliera. Rimandando all’accordo Governo-Regioni,
il Piano rimanda alla dotazione di posti letto ospedaliera del 4,5 per
mille (salvo un aumento derivante dalla particolare situazione territoriale).
Si ritiene in ogni caso (vedi all. 2-3-5), opportuno che venga definito
quanto si intende ricondurre alla acuzie e quanto alla post acuzie con
all’interno la differenziazione tra riabilitazione e lungodegenza. Sul
dettaglio di quest’ultimo punto rimandiamo all’all. 2. Ci preme inoltre
ribadire la necessità che venga distinta la riabilitazione ospedaliera
da quella extraospedaliera (quand’anche intensiva) e che vengano fissate
dotazioni minime di posti letto. Continuiamo a leggere dotazioni di 4-6
posti letti che riteniamo del tutto improponibili. Ricordiamo inoltre
che la funzione vicaria delle Rsa anziani rispetto alla riabilitazione
e lungodegenza ha diminuito nell’ultimo quindicennio la necessità di questi
posti essendo la gran parte degli utenti ospitati del tutto assimilabili
alla riabilitazione lungodegenza ospedaliera.
Servizi Territoriali sanitari e sociosanitari. Se non ci sbagliamo
nessuna indicazione viene data rispetto al nodo delle Rsa anziani la cui
indefinizione (ricordiamo che non è stato determinato lo standard assistenziale)
continua a mantenere in uno stato di ambiguità il sistema della post acuzie
e della residenzialità; togliendo agli anziani cronici non autosufficienti
non curabili a domicilio quei pochi posti di residenzialità sociosanitaria
presenti (vedi allegati). Ricordiamo al proposito riguardo il riferimento
agli ospedali di comunità che gli stessi non sono mai stati oggetto
di intervento normativo regionale; che certamente due delle 3 strutture
indicate (Arcevia e Castelfidardo) sono autorizzate come Rsa anziani,
confermando, come da oltre un decennio sosteniamo, lo svolgimento di funzioni
del tutto diverse. Si segnala inoltre che la presentazione dell’ospedale
di Arcevia è datata; si parla di RSM (residenze sanitarie medicalizzate),
servizi indicati dal PSR 1998-2000, noi più previsti nel successivo Piano
sanitario del 2003.
Rimaniamo inoltre convinti che non siano attivi 890 posti di RSA anziani,
ma che si continuino a conteggiare tra i funzionanti quelli autorizzati
ma non attivi. Se a ciò si aggiunge quanto sopra ricordato (funzione diversa
dalla autorizzazione) è del tutto fuori luogo conteggiare 891 posti di
RSA all’interno della residenzialità permanente sociosanitaria. Per fare
una verifica basterebbe conoscere qual’è il tempo, un dato che chiediamo
da anni, di degenza media in queste strutture.
E’ un po’ paradossale che quando ci si riferisce alla residenzialità sociosanitaria
si faccia riferimento soltanto alle residenze protette. Ma non è un caso
in quanto, tranne quando non riguardi i propri cari, si ritiene, nonostante
la normativa vigente, che le RSA anziani debbano svolgere una funzione
di passaggio a prescindere dalle condizioni del malato tra ospedale e
domicilio o altra residenza.
Sempre facendo riferimento alle RSA, ma questa volta a riguardo di quelle
per disabili, si segnala che la Rsa Tomasello di Pesaro è autorizzata
(cfr., nota CAT 7 febbraio 2007) come Rsa disabili psichici (ed
infatti prevede una partecipazione al costo a differenza delle Rsa disabili).
Si segnala inoltre, a sostegno della necessità ravvisata - ma non praticata
- anche dagli ultimi due piani sanitari di avviare un riordino della residenzialità
per disabili, ma anche della programmazione regionale in materia, che
appare, del tutto inaccettabile, che si autorizzano 32 posti di Rsa disabili
all’interno di una struttura residenziale per anziani (Casa Mia). Siamo
certi che visitando la struttura nessuno si accorgerebbe della presenza
di questi moduli e di questi utenti.
Sostanzialmente assente nel Piano è la definizione di ogni obiettivo programmatico
riguardante (vedi all. 1-3-4) la risposta alla malattia di Alzheimer
(con un progetto obiettivo regionale che si attende da anni, seppur presentato
in conferenza stampa alla fine della precedente legislatura). Tra i tanti
dati riportati, ma forse non l’abbiamo visto, non viene indicato il numero
dei posti (nuclei Alzheimer) previsti all’interno delle Rsa anziani, come
indicato dal PSR 2003-06. Riteniamo invece imprescindibile che la Regione
indichi (stabilendo anche lo standard di assistenza - a tutt’oggi assente
- dei Nuclei insieme ai requisiti - tutti - dei centri diurni). E’ francamente
intollerabile che la nostra Regione arrivata al 2007 non sia ancora in
grado di offrire indicazioni certe in merito alla risposta da dare. Chiediamo
pertanto che su questo punto siano aggiunte alcune righe, che indichino
con precisione che cosa si vuole realizzare su questo versante da qui
al 2009. Segnaliamo inoltre che il dato sui 21 centri diurni (334 utenti)
non specifica la tipologia di utenti. Sono stati autorizzati ai sensi
della legge 20-02? Sappiamo che il Regolamento 3-06, indica tra la tipologia
di utenza anche anziani parzialmente non autosufficienti. Segnaliamo altresì
che alcuni dei 5 centri diurni Alzheimer, pur ospitando ospiti nelle prime
fasi della malattia e caratterizzandosi per attività specificatamente
riabilitativa (tanto che la frequenza non è quotidiana) richiedono cospicue
compartecipazioni al costo da parte degli utenti e familiari senza alcuna
specifica normativa di riferimento a sostegno. In ogni caso è evidente
che se si vuole ritardare il ricorso alla residenzialità e sostenere le
famiglie è opportuno il potenziamento di questi servizi non escludendo
però dall’accesso gli utenti che abbiano superato la fase lieve-moderata.
Sempre rimanendo alla residenzialità sociosanitaria per anziani malati
non autosufficienti è opportuno che il Piano offra chiarezza di obiettivo
da qui al 2009. Ad oggi, nonostante (vedi all. 4) le indicazioni del precedente
Piano, ma soprattutto i bisogni delle persone, sono circa 350 quelli che
ricevono una assistenza dignitosa, per gli altri, almeno 3.500, l’assistenza
non supera i 50 minuti al giorno. Lo ripetiamo 50 minuti al giorno non
può essere considerato uno standard. La gran parte dei malati ospiti delle
strutture assistenziali necessitano ben più di 100 minuti al giorno.
La Regione vuole per questi malati non autosufficienti (uomini e donne
da imboccare, vestire, pulire, medicare, ….) continuare ad offrire questo
standard? Le indicazione di pag. 970/41, si caratterizzano per una aperta
ambiguità. Non è chiaro cosa voglia fare la Regione da qui al 2009; mantenere
2.200 anziani non autosufficienti a 50 minuti di assistenza? Ovvero la
metà di quello previsto? Oppure “la possibilità di incremento” allo standard
previsto per i 2.500? Ciò, nel migliore dei casi significherebbe, che
gli obiettivi, assolutamente insufficienti per PSR 2003-2006 potranno,
forse, essere raggiunti, nel 2009. Questo è inaccettabile (così
come era inaccettabile la formulazione contenuta nella precedente paa
59, quello delle 538 pagine, di arrivare nel triennio a garantire a 3.500
anziani non autosufficienti ospiti di strutture 50 minuti di assistenza).
Lo ribadiamo ancora una volta che quella indicazione non è uno standard
per non autosufficienti, quella è una indicazione che offre il 50% dell’assistenza
prevista, su uno standard tarato su livelli medio bassi. Giova ancora
ricordare che, dati regionali, indicavano in 1.500 il numero degli attuali
ospiti delle Case di riposo (si possono anche chiamare protette, ma se
non aumenta l’assistenza la diversa denominazione non vale nulla) che
avevano necessità assistenziali da RSA, ovvero incompatibili con uno standard
da 100 minuti. Pertanto, chiediamo che questa parte venga cambiata indicando
con chiarezza
l’obiettivo per il triennio o 2007-2009: il raggiungimento di uno standard
di assistenza da Residenza protetta (100-120 min/die) per almeno 3.500
anziani non autosufficienti ospiti delle strutture strutture. Se le fragilità
sono una “priorità di Piano” questa parte deve essere cambiata, altrimenti
è difficile non sostenere che si tratti di inutile propaganda. Il sistema
ha bisogno di molte cose: razionalizzazione, organizzazione, appropiatezza,
ecc… , ma quand’anche tutto ciò si raggiungesse non potrà mai supplire
l’assistenza che c’è o non c’è. In questo caso non c’è.
Per quanto riguarda la salute mentale (vedi all. 5), occorre tener
conto che il Manuale di autorizzazione è precedente al PO salute mentale
che ad esempio ha introdotto le Strutture residenziali terapeutiche (SRT)
e ridefinito le protette che peraltro prevedono compartecipazione alla
spesa senza che la regione abbia provveduto a darne Regolamentazione.
Con quali modalità vengono autorizzate? Si segnala inoltre che rimangono
autorizzate le RSA disabili psichici non indicate dal PO salute mentale.
Augurandoci di tutto cuore che vorrete prestare la massima attenzione
a quanto sopra riportato a conferma che le fragilità sono una priorità
di piano salutiamo cordialmente
il Comitato
Allegati:
- allegato 1 (formato PDF): Ai canditadi
Presidenti della regione Marche
- allegato 2 (formato PDF): Osservazioni
alla Proposta di Progetto Obiettivo Organizzazione e sviluppo della
riabilitazione e della post acuzie nelle Marche
- allegato 3 (formato PDF): Sistema sanitario
nelle Marche e soggetti deboli. In merito all’indagine della Corte
dei Conti sulla sanità regionale
- allegato 4 (formato PDF): Appello per
la realizzazione di interventi a favore degli anziani malati non autosufficienti
nella regione Marche
- allegato 5 (formato PDF): Osservazioni
alla bozza di Piano Sanitario 2007
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