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Ancona, 2 agosto 2006

- Assessore Politiche sociali regione Marche
- Dirigente Servizio Politiche sociali


Oggetto: Attivazione e finanziamento CoSER per persone disabili. Nuova delibera regionale ad integrazione della 406/2006.


Entro breve verrà approvata una delibera, ad integrazione della 406/2006, che prevede la definizione dei criteri di compartecipazione alla spesa per la gestione di CoSER per persone disabili non inserite nella precedente deliberazione.

In previsione della deliberazione facciamo presente quanto segue:
- il sistema della residenzialità sociosanitaria (a titolarità comunale) per persone disabili ha preso avvio nella nostra regione alla fine degli anni ’90 con la costituzione di comunità alloggio (ora CoSER) ai sensi della legge 162-98 e 388-2000; solo queste comunità hanno visto la definizione della ripartizione del costo retta tra gli enti (con la previsione del concorso della regione). L’attivazione di altre comunità non rientranti in quelle sopra indicate, perdurando la mancanza di indirizzi regionali in merito ai criteri di compartecipazione alla spesa, ha prodotto una evidente situazione di discriminazione che ora la delibera tenta di sanare.
Riteniamo però che la natura del provvedimento, se offre certezza in merito ai criteri di compartecipazione, rinvia ancora una volta la definizione di aspetti essenziali riguardanti il sistema residenziale per persone disabili nella nostra regione. Ciò significa rimandare ancora una volta atti programmatori fondamentali per adeguate politiche riguardanti la residenzialità.
Si ricorda che si è ancora in mancanza di un atto che definisce il fabbisogno di residenzialità per disabili nella regione (seppur le LG sui PdZ indicano la realizzazione di una CoSER ogni 40-50.00 abitanti, dunque circa 350 posti) e soprattutto ancora una volta viene rimandata la definizione dei criteri di ripartizione del costo della struttura tra il settore sociale e quello sanitario. Ricordiamo che il contributo regionale a copertura del 50% del costo retta (che peraltro ancora non viene definito) è nato come incentivo per l’avvio delle prime comunità e non aveva, ne crediamo possa avere, carattere di permanenza. Riteniamo che il nuovo provvedimento se sana una chiara situazione di disparità tra strutture che erogano eguali prestazioni continua in una direzione che non è certamente quella di una linearità programmatoria. Ciò riteniamo sia molto negativo perché non avvia il sistema dei servizi all’interno di percorsi programmatori, ma rincorre ciò che nel territorio si realizza senza dare allo stesso il supporto programmatorio che alla regione compete.
Torniamo pertanto a chiedere alla regione, di approvare in tempi brevissimi: a) l’atto di fabbisogno delle strutture, b) la definizione del costo retta delle stesse e la percentuale di finanziamento tra settore sociale e sanità.
- Sullo specifico del provvedimento chiediamo una accurata verifica che le strutture oggetto del finanziamento siano effettivamente delle CoSER (ci riferiamo soprattutto ai requisiti strutturali e alla capacità recettiva). Chiediamo infine che all’interno dell’atto vengano elencate il numero, per ambito, complessivo delle CoSER finanziate e il numero dei posti letto per struttura e complessivi.

Cordiali saluti
il Comitato