(indice Voce sul sociale)
Gruppo Solidarietà - Ass.Il Mosaico - Anffas-jesi
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- Sindaci e Assessori Servizi Sociali Comuni della Vallesina
E p.c. - Direttore generale ASL 5
2 novembre 2001
Oggetto: Servizi per l'handicap. Assemblea dei Comuni. Monsano 7.11.2001
In riferimento alla riunione in oggetto le scriventi associazioni, anche in
riferimento all'incontro avuto in data 31.10.01 con il Comune capofila propongono
quanto segue.
Contenuti del capitolato d'appalto
Non si aggiungono le osservazioni già formulate nella riunione sopradetta
rispetto alle quali si sono avuti chiarimenti. Si elencano le altre problematiche
emerse.
- Art. 6, avendo già chiarito i punti riguardanti il periodo estivo e
la durata dell'AED si evidenzia la problematica riferita al servizio trasporto;
considerato che l'appalto prevede l'assegnazione in gestione del servizio solo
per il CD di Staffolo, si chiede la garanzia che quando lo stesso è assicurato
dai Comuni, vengano rispettati i tempi del CD e non che questi siano condizionati
dalle esigenze di pulmini e autisti. In particolare si richiede una valutazione
della situazione degli arrivi e delle partenze dai Centri al fine di verificare
quanto sopra.
- Art. 7, Oltre alla compresenza nell'AED pare necessario che per alcune
situazioni di gravità e/o complessità la cooperativa garantisca che più operatori
conoscano la persona, al fine di evitare il verificarsi di inserimento di operatori
che non hanno mai visto e conosciuto la persona. Si propone di aggiungere "Per
i soggetti gravissimi di cui al Regolamento Assistenza educativa Individuale
non trasportabili ai Centri o quelli in particolare gravità in lista di attesa
per l'inserimento ai CD la Ditta dovrà garantire che almeno due operatori conoscano
la persona e il relativo PEI al fine di assicurare sostituzioni che garantiscano
il principio della continuità educativa".
- Art. 8, Si chiede anche l'inserimento della qualifica professionale
dell'educatore professionale. Al proposito vorremmo segnalare l'anomalia
presente in quasi tutto il territorio marchigiano relativa all'assenza di tale
figura professionale. Nei nostri servizi educativo-assistenziali tale figura
è stata di fatto assimilata a quella dell'operatore (erroneamente chiamato educatore)
con titolo di scuola media superiore con richiesta di alcuni anni di esperienza
nel settore. In particolare si richiede la previsione di almeno 4 figure con
qualifica di educatore professionale. Si ravvisa anche la necessità che l'ente
gestore garantisca alcune figure professionali essenziali all'interno di servizi
che richiedono competenze specifiche (operatori formati in alcune tecniche per
la gestione di particolari problemi: ad es.: autismo) In ogni caso, in particolare
i Centri Diurni, non possono non avvalersi di esperti nella gestione di alcuni
interventi (ad es. musicoterapisti, psicomotricisti). Al punto 6, dopo Coordinatore
operativo si propone "il quale provvederà al Coordinamento dei servizi
e collaborerà alla programmazione degli stessi mantenendo un permanente raccordo
con l'amministrazione comunale".
Art. 10, la funzione del referente (vedi anche art. 12), pare sostanzialmente
di natura amministrativo-formale.
Art. 12, Nel penultimo appalto era inserito: "Semestralmente (la ditta)
dovrà stilare l'elenco numerico e nominativo degli operatori impiegati nel semestre,
specificando per ogni utente e per ogni Centro socio educativo il nominativo
dell'operatore addetto, il tempo di permanenza presso l'utenza e le relative
sostituzioni". Chiediamo di reinserirlo.
Art. 14, Chiediamo venga inserita una clausola, recepita poi dai Regolamenti
dei servizi che disciplinano la risposta in situazioni di malattia per i soggetti
che usufruiscono del CD. Si propone: Nelle situazioni di malattia, nelle
modalità definite dai regolamenti attuativi, di soggetti frequentanti i Centri
socio educativi la ditta assicura l'erogazione dell'assistenza educativa al
domicilio dell'utente.
Per quanto riguarda riflessioni più generali connesse anche con l'appalto riteniamo
necessario andare una riflessione accurata su alcune questioni che riteniamo
di notevole rilevanza.
Pensiamo che occorra introdurre delle modifiche al criterio del pagamento delle
ore prestate che tende ad indurre al mantenimento o aumento delle stesse, con
evidenti ricadute sulla progettualità dello stesso.
La verifica dell'applicazione della continuità educativa. Riteniamo sia essenziale
la verifica del rispetto di tale indicazione, che deve, a nostro parere, essere
uno dei parametri di giudizio dell'operato dell'ente gestore.
Sin dall'apertura dei primi Centri Diurni dopo anni in cui i Servizi si identificavano
con l'assistenza educativa, abbiamo sempre ritenuto opportuno che un unico ente
gestore avesse in affidamento il servizio. La motivazione risiedeva nel fatto
che lo stesso potesse garantire maggior coordinamento delle rete dei servizi.
Oggi, a partire dal nostro punto di osservazione, riteniamo che tale modello
debba essere messo in discussione. Riteniamo, anzi, che il conseguente mancato
inserimento di altri enti gestori, abbia penalizzato lo sviluppo della stessa
rete in termini di programmazione e progettualità determinando un appiattimento
nella erogazione dei servizi.
2) Gestione della struttura residenziale
In riferimento alla, ci auguriamo, prossima apertura della comunità residenziale,
proprio per i motivi sopra esposti, le scriventi associazioni, ritengono che
si debba fare del tutto per, fissati criteri di rigorosa qualità, arrivare ad
una pluralità di enti gestori. Vorremmo sottolineare che tali riflessioni nascono
all'interno delle due associazioni di utenti presenti nel territorio e da un
associazione di volontariato operante ininterrottamente da un ventennio.
3) Attuazione del D. lgs 130/2000
Si auspica vivamente al fine di evitare una inaccettabile discriminazione
nel territorio che i Comuni associati recepiscano quanto approvato in data 26
ottobre dal Comune di Jesi in merito all'applicazione del Decreto legislativo
130/2000, ma anche a quella dell'obbligazione alimentare che lo stesso decreto
richiama. Ci pare opportuno precisare che nel caso in cui a partire dal 1.1.2002
tali indicazioni non vengano recepite nei regolamenti le nostre associazioni
inviteranno gli utenti ad interrompere, il pagamento del contributo economico.
4) Rinnovo dell'Accordo di programma e ruolo dell'Azienda sanitaria n. 5
Ci preme ricordare che l'Accordo di programmi per i servizi extrascolatici
è scaduto il 31.12.2000 e che a quasi un anno dalla scadenza non si intravede
alcuno sbocco. Tale situazione oltre a lasciare nella indefinizione un aspetto
fondamentale quale quello programmatorio, consente ancora alla ASL 5 di non
assumere alcun onere rispetto ai servizi domiciliari e diurni erogati nel nostro
territorio. Ricordiamo che nessuna delle intese raggiunte con i Comuni oltre
un anno fa è stata rispettata. Il recente DPCM 14.2.2001 indica in tutti i servizi
per l'handicap la compartecipazione economica delle Aziende sanitarie nel costo
di gestione. A maggior ragione con l'applicazione del D. lgs 130/2000 crediamo
che le Amministrazioni comunali debbano fare di tutto perché tale situazione
almeno a partire dal 1.1.2002 abbia a modificarsi. La partecipazione economica
della ASL 5, è determinante per poter avviare altri interventi (potenziamento
delle attività dei Centri Diurni, Servizi di aiuto personale, posti letto per
comunità alloggio), così necessari nel nostro territorio.
Si inviano distinti saluti
Per le associazioni
Fabio Ragaini
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