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lì 4.1.2002

- Presidente e componenti Consiglio direttivo AVM

Oggetto: Ruolo del volontariato e politiche sociali regionali


Le discussioni di questi ultimi giorni in merito alla finanziaria regionale e in particolare il dibattito riguardante il riordino sanitario regionale ha ancora una volta evidenziato (ma basterebbe ricordare le vicende del Piano sanitario regionale del 1998 e di quello sociale del 2000) come il sindacato rappresenti l'unico interlocutore istituzionale.
Eppure i temi dei servizi riguardanti le fasce più deboli della popolazione dovrebbero trovare nel volontariato organizzato un importante interlocutore. Esso, potrebbe svolgere - insieme alle associazioni degli utenti - un importante ruolo di rappresentanza delle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Purtroppo ad oggi il volontariato marchigiano non è riuscito a porsi come autorevole interlocutore istituzionale nella rappresentanza degli interessi delle persone più in difficoltà.
Chi ha seguito il dibattito di questi giorni - incentrato esclusivamente sul "risanamento sanitario" - avrà notato l'assenza di ogni riferimento ai problemi degli utenti dei servizi sanitari e in particolari dei "clienti" meno appetiti dalle aziende sanitarie: malati mentali, anziani malati cronici non autosufficienti, persone con malattia di Alzheimer, gravi handicappati fisici e intellettivi e dunque nel contempo il ruolo importante che potrebbe avere il volontariato nel dare voce alle istanze provenienti da queste persone.

Il Gruppo Solidarietà chiede pertanto all'AVM di farsi promotore tra le associazioni aderenti alla costituzione di un Coordinamento di associazioni avente l'obiettivo di seguire l'evoluzione delle politiche sociali nel territorio regionale nella chiara prospettiva della tutela delle fasce più deboli della popolazione.

Il Gruppo Solidarietà offre naturalmente la più ampia disponibilità nella realizzazione di tale iniziativa e rimane disponibile per quanto il direttivo riterrà più opportuno.

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