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 6 dicembre 2001
 Oggetto: Dimissioni di malati dalle strutture sanitarie alle strutture assistenziali.
 
 
 Con la presente facciamo riferimento alla situazione di P.B., da pochi giorni 
  ricoverato presso la Casa di Riposo di Jesi e proveniente dalla residenza per 
  soggetti malati psichici di Via Tabano.
 La dimissione origina dall'aggravamento della sua situazione fisica, tanto che 
  nella Casa di riposo è stato inserito tra i non autosufficienti ad alto carico 
  assistenziale con retta giornaliera di L. 66.000 per un complessivo mensile 
  di circa 2 milioni.
 L'aspetto da sottolineare è che questa persona da moltissimi anni è ricoverato 
  in strutture residenziali per soggetti con malattia psichiatrica e con retta 
  a carico del settore sanitario in tutto o in parte (come negli ultimi anni passati 
  a Via Tabano con il 70%). Ora si è di fronte ad un aggravamento della 
  sua situazione fisica con ulteriore perdita della non autosufficienza ed 
  il risultato è….. il ricovero in una struttura sociale con retta a completo 
  carico dell'utente. Dunque in un attimo un malato aggravato 
  diventa sano. Non ci vuole molto a capire che tutto questo è il 
  risultato della incapacità di questa persona a tutelarsi; L'Azienda sanitaria 
  dovrebbe dirci se questo percorso è accettabile. Questa è la tanto decantata 
  centralità dell'utente o più modernamente del cliente?
 
 Ci auguriamo che l'azienda sanitaria voglia a breve rimediare ad una situazione 
  palesemente ingiusta; cogliamo anche l'occasione per ribadire l'urgenza che 
  i posti letto realizzati nella struttura di Via Tabano, siano utilizzati conformemente 
  all'autorizzazione ricevuta come innumerevoli volte abbiamo fatto presente.
 Distinti saluti
 
  Gruppo Solidarietà  |