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Comunicato stampa


Proposta di Piano sanitario regionale 2003-05 e tutela dei soggetti deboli


Il Gruppo Solidarietà, organizzazione di volontariato operante da più di 20 anni nel territorio regionale, in più occasioni ha inviato le proprie osservazioni alla regione Marche in merito alla proposta di PSR 2003-05.

In particolare, si chiede che (in applicazione dei LEA,e dell'atto di indirizzo sull'integrazione e della riforma ter) per ogni struttura (comprese naturalmente quelle sociali in via di regolamentazione) la Regione definisca quali interventi sono a completo carico del fondo sanitario (elevata integrazione socio sanitaria), quali con partecipazione alla spesa da parte del cittadino ma sempre a titolarità sanitaria (sanitario a rilievo sociale) e quelli infine di esclusiva competenza comunale (sociale a rilievo sanitario) e dunque con oneri a carico degli utenti o dei comuni. Riteniamo pertanto che debba essere definito per le strutture a compartecipazione sia della sanità che del sociale la percentuale a carico dei due settori.

Sul sistema ospedaliero di riabilitazione e lungodegenza si ribadisce che l'obiettivo dell'1 per mille (1470 p.l. in tutto il territorio regionale) deve avvenire senza inserirvi - del tutto scorrettamente come per la riabilitazione - posti letto di natura extraospedalieri. La proposta di Piano include tra i posti letto di riabilitazione ospedaliera oltre 400 posti extraospedalieri. Di fatto si indica la realizzazione dello 0,5 per mille, ma effettivamente non si arriva neanche alla metà.

Si ritiene che chiarezza debba essere fatta riguardo le strutture residenziali destinate ad accogliere anziani non autosufficienti, malati di Alzheimer e persone in grave situazione di handicap. In particolare si ribadisce la grossa sottostima, di circa il 40%, del fabbisogno residenziale per soggetti anziani malati non autosufficienti. La previsione di 2500 posti letto di residenze protette alle quali si aggiungono 1300 posti di RSA anziani è del tutto sottostimata (considerando anche che finora le Rsa sono state utilizzate quasi esclusivamente in sostituzione dei posti letto di lungodegenza ospedaliera del tutto carenti). Si ricorda che il Progetto Obiettivo Anziani indica un fabbisogno di strutture residenziali per anziani pari al 2% della popolazione ultrasessantacinquenne. Pari quindi a circa 6.000 posti nel territorio marchigiano. A ciò si aggiunge che la previsione di standard assistenziale per le residenze protette nelle ultime versioni è stato ridotto (al fine di abbassare i costi delle strutture). Viene abbassato rispetto alle precedenti versioni di 10 minuti l'assistenza "tutelare" (80 contro 90 agli anziani non autosufficienti; 100 contro 110 ai soggetti con malattia di Alzheimer), ma soprattutto: non viene prevista la presenza infermieristica per 24 h; non viene definita una presenza minima del MMG (invece di alzare la previsione, di una precedente bozza, di 6 ore settimanali per un nucleo di 30), viene indicata la presenza del fisioterapista solo su richiesta specialistica e non su un definito numero di utenti. Ribadiamo inoltre l'indispensabilità che venga definitivamente indicato (azzerando le attuali contrastanti normative in vigore) lo standard assistenziale delle RSA anziani, perché non è pensabile continuare a parlare di una struttura lasciando "in sospeso" la definizione dello standard assistenziale. Chiarezza deve essere fatta anche in riferimento ai costi per l'adeguamento delle strutture. Non è pensabile che questi possano essere caricati sulle rette degli utenti.

Si chiede inoltre che sia data applicazione al decreto legislativo 130/2000 nella parte in cui si stabilisce che per le prestazioni domiciliari diurne e residenziali, rivolte a persone con handicap permanente grave nonché a soggetti ultrasessantacinquenni la cui non autosufficienza fisica o psichica sia stata accertata dalle aziende sanitarie locali (..) la partecipazione al costo del servizio deve riguardare il reddito del solo richiedente la prestazione e non quello dell'intero nucleo familiare o dei tenuti agli alimenti.

16 giugno 2003
Gruppo Solidarietà