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Comunicato stampa

Servizi socio sanitari nel territorio. Le preoccupazioni del Gruppo Solidarietà espresse al Comitato dei sindaci dell'Ambito territoriale

Il 17 settembre 2003 il Gruppo Solidarietà ha partecipato alla riunione del Comitato dei sindaci dei Comuni dell'Ambito territoriale di Jesi. Il Gruppo aveva chiesto di essere ascoltato sulla situazione dei servizi sociali e socio sanitari del territorio.

In premessa il Gruppo ha specificato che nella sua ultraventennale presenza si è posto come esclusivo obiettivo quello della tutela delle persone più in difficoltà e che le richieste che vengono avanzate hanno come scopo quello di migliorare la situazione delle risposte. Il Gruppo ha specificato che "la richiesta di audizione nasce dalla nostra fortissima preoccupazione circa la situazione dei servizi sociali e socio sanitari nel territorio; intendiamo lanciare un allarme e contemporaneamente un appello perché i Comuni del territorio si dotino di un effettivo governo del sistema dei servizi sociali". Il Gruppo ha continuato: "La costituzione dell'Ambito territoriale che speravamo potesse se non costringere almeno aiutare nella costruzione di un effettivo associazionismo dei comuni, non ha prodotto, alcun miglioramento. E' sembrata invece in aumento una situazione di confusione, un coordinamento tra i soggetti (Comuni e Ambito) che non pare esserci, anzi, un cammino parallelo sembra caratterizzare il loro rapporto".

Il Gruppo chiede al Comitato dei sindaci che al più presto "si raggiunga un effettivo governo dei servizi sociali del territorio, con la realizzazione di una forma di gestione associata dei servizi sociali". Il Gruppo ha ribadito "dal nostro punto di vista è del tutto inaccettabile pensare di poter continuare in questo modo ad affrontare i problemi e le sfide alle quali il settore sociale è chiamato a rispondere".

Il Gruppo ha evidenziato le notevoli difficoltà organizzative e di coordinamento dei servizi diurni e domiciliari che gran parte dei comuni del territorio gestiscono in forma associata. Si specifica " Ancora oggi non è chiaro con quale modalità avvenga la programmazione del servizio associato e dunque con quali modalità e percorsi si arrivi alla definizione delle scelte". Vengono elencati i problemi riguardanti l'inserimento lavorativo, il rapporto con la ASL, l'applicazione delle tariffe, e la drammatica situazione della assenza di risposte residenziali. Le persone disabili che necessitano di una struttura residenziale hanno come unica alternativa il completo sradicamento dal territorio o il ricorso totalmente improprio presso case di riposo per anziani.

Il Gruppo inoltre specifica "Più volte siamo intervenuti per richiamare il ruolo importante dei Comuni riguardo la programmazione sanitaria. Più volte vi abbiamo chiesto - a tutela della popolazione che risiede in questo territorio e che rappresentate - di intervenire su questioni di estrema rilevanza soprattutto per i cittadini più in difficoltà. Spiace osservare che non abbiamo visto particolari attenzioni al riguardo. Ricordiamo, per il prossimo futuro, che anche riguardo alla nomina del direttore di zona la legge assegna alle Conferenze dei sindaci un ruolo importante che andrebbe assunto pienamente. Problemi riguardano il sistema delle cure domiciliari, la sua erogazione all'interno dei 3 distretti, la mancata erogazione all'interno di alcune prestazioni; l'utilizzo delle 3 RSA in funzione della lungodegenza, il funzionamento delle UVD, l'utilizzo delle case di riposo come Rsa; la mancanza di posti letto di riabilitazione e lungodegenza, la funzione dei posti di RSA che verranno realizzati a Jesi, la perdurante ambiguità autorizzativa, che ricade direttamente sugli utenti, della struttura per malati psichici di Via Tabano, la mancata assunzione di oneri per i servizi diurni e residenziali per l'handicap del territorio. Si tratta solo di accenni. Ma solo questi richiederebbero ben altro ruolo dei Comuni rispetto a quello fin qui assunto. La verifica dei risultati di salute in un territorio è un compito che la legge assegna ai Comuni ed è importante che venga assunto pienamente. Il perseguimento della importante e necessaria integrazione socio sanitaria non deve e non può significare la perdita dei diritti presenti in ambito sanitario".

Il Gruppo conclude con un "pressante invito rivolto al comitato dei sindaci con l'irrinunciabile realizzazione di una gestione associata dei servizi sociali del territorio. A partite da questo aspetto strutturale, lo speriamo vivamente, potrà avviarsi un virtuoso percorso che porti ad un effettivo governo dei nostri servizi.

Per quanto ci riguarda continueremo a seguire con tutta l'attenzione possibile ciò che avviene nel territorio utilizzando tutti gli strumenti ritenuti utili allo sviluppo delle politiche sociali e alla tutela delle persone più in difficoltà".

Gruppo Solidarietà