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Gruppo
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- Al Ministro della solidarietà sociale Oggetto: Bozza delega al governo in materia di promozione sociale e cura delle persone non autosufficienti.
a) il testo modifica l’attuale normativa in materia di compartecipazione
alla spesa per i servizi socio assistenziali per soggetti con handicap
grave e per anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti certificati
dalla ASL, prevedendo l’obbligo di contribuzione con riferimento
ai redditi del nucleo familiare e non invece su quelli del solo assistito
(come saprete in questo senso si sono pronunciate diverse sentenze del
Tar della Sicilia, Toscana e Marche). Il fatto che tale norma sia generalmente
disattesa dai comuni i quali lamentano l’impossibilità di
coprire le spese di assistenza se ai soli redditi dell’assistito
ci si riferisce, non deve far dimenticare che il problema principale rispetto
alle rette per i servizi dipende soprattutto dalla mancata assunzione
degli oneri da parte del servizio sanitario secondo le quote di spettanza.
Nelle Marche, ad esempio, nelle residenze sociosanitarie per anziani non
autosufficienti la regione ha previsto una compartecipazione al 50% tra
sanità e sociale, ma ad oggi solo per 360 anziani su 4000 ricoverati
in condizione di non autosufficienza la sanità assume tale onere;
per gli altri il finanziamento arriva ad un massimo del 25%; ciò
determina che la quota sociale che viene richiesta all’assistito
e ai suoi familiari oscilla tra il 75 e il 90% del costo retta. La questione
fondamentale dunque non è legittimare la richiesta di contributo
alle famiglie ma l’assunzione delle quote sanitarie, all’interno
dei servizi sociosanitari, così come indicate dal DPCM 14.2.2001
e dalla normativa sui LEA. b) all’art. 2, si rimanda all’emanazione di un DPCM per determinare le prestazioni sociali a rilievo sanitario, quelle sanitarie a rilevanza sociale, i costi a carico della sanità e del Comune; ci si chiede per quali motivi si rimandi ad un ulteriore provvedimento quando già il DPCM 14-2-2001 e il DPCM 29.11.2001 hanno indicato tali prestazioni con le quote a carico della sanità e del sociale. Nell’uno e nell’altro caso inoltre le indicazioni sono così generiche che non possono non destare preoccupazione se riferite ad una delega al governo che con grande discrezionalità potrà intervenire su problemi di grande rilevanza che investono moltissime famiglie in particolare situazione di debolezza. Si chiede pertanto di rivedere nella direzione sopra esposta il testo in oggetto cordiali saluti
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