Gruppo Solidarietà
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Ha fatto bene Paolo Cingolani attuale presidente del Consiglio comunale di jesi, e già assessore ai servizi sociali dello stesso Comune nel “Corriere” di oggi a porre la questione del finanziamento dei servizi sociosanitari territoriali rivolti a soggetti disabili. Il problema in realtà, come diciamo da tempo, non riguarda solo il finanziamento dei servizi sociosanitari per le persone disabili ma di tutti i servizi rivolti ai soggetti non autosufficienti (primi tra tutti gli anziani non autosufficienti) per i quali la normativa nazionale prevede che il servizio sia finanziato sia dal settore sanitario che da quello sociale. La storia è lunga e da decenni oramai in questo territorio le direzioni aziendali delle ASL trovano ogni volta motivo per non assumere oneri che gli competono; in questo spalleggiati e sostenuti, da sempre, dalla regione Marche che ritarda l’emanazione di atti di propria competenza perché è ben consapevole che il rispetto della normativa nazionale, invero penalizzante per i Comuni e gli utenti, chiederebbe di cofinanziare non solo gli interventi svolti nei centri diurni ma anche tutti quelli domiciliari rivolti a soggetti disabili in situazione di gravità. Il colpevole ritardo della emanazione di questi atti è funzionale al contenimento della spesa sanitaria.
E’ tempo dunque che i comuni aprano una effettiva vertenza a livello territoriale e regionale. A livello regionale è ad esempio inspiegabile il permanente silenzio dell’ANCI che non risulta abbia mai chiesto un effettivo confronto alla regione su questo punto. La Regione ha l’obbligo di emanare gli atti applicativi della normativa nazionali che attendono da oltre sei anni. In mancanza degli stessi occorre far riferimento a tale normativa che prevede nei vari servizi domiciliari e diurni cofinanziamenti a carico della sanità non inferiori al 50%del costo.
A livello di ambito territoriale spetta alla Conferenza dei sindaci assumere le iniziative opportune, avrà tutto il nostro supporto, perché si stanino definitivamente comportamenti permanentemente omissivi.
Se questa situazione non si sblocca a pagarne ancora più pesantemente le conseguenze saranno proprio quei soggetti più deboli e fragili per i quali il legislatore regionale non perde occasione per dichiarare che la risposta ai loro bisogni è prioritaria negli interventi. E’ evidente che perché tutto questo non continui a risultare offensiva propaganda nei confronti di cittadini particolarmente vulnerabili non c’è che da assumere con urgenza gli atti conseguenti.

Gruppo Solidarietà

22 ott. 07