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Lì, 23.10.2001

- Direttore Generale ASL 5 - Jesi
- Direttore Sanitario ASL 5 - Jesi - Direttore DSM ASL 5 - Jesi

Oggetto: Lettera del 18.10.2001; riguardante Sig. Cerioni Otello, ospite della struttura residenziale "Soteria", località "Tabano"



Nel comunicato stampa del Gruppo Solidarietà dello scorso 17 luglio si affermava "In particolare si ritiene assai grave che detta struttura,(..) autorizzata dall'assessorato regionale ai servizi sociali, che non ha alcuna competenza per servizi di tipo curativo o terapeutico-riabilitativo, concepisca il proprio mandato comunque a termine, con l'espulsione dei soggetti con malattia mentale in situazione di cronicità e non curabili a domicilio, e il conseguente obbligato ricorso a strutture come le Case di Riposo che sono autorizzate per ospitare soggetti autosufficienti o parzialmente tali e mai soggetti con malattia mentale". Seguì una sdegnata risposta del responsabile della Comunità che riteneva addirittura offensive le affermazioni sopra riportate (Cfr. Corriere Adriatico del 6.8.2001)

Nonostante i silenzi della Regione e della stessa ASL 5, alle ripetute note del Gruppo Solidarietà, ritenevamo che si fosse maturata una maggiore coscienza circa le finalità della struttura e l'uso che se ne era fatto. La lettera del fratello del Sig. Cerioni Otello conferma purtroppo il contrario.
In riferimento alla lettera in oggetto:
ancora una volta la struttura si concepisce come struttura riabilitativa a termine. Dunque si continua a non voler accettare che nessuna struttura può definirsi "riabilitativa" (tanto meno in psichiatria), senza la necessaria autorizzazione del servizio sanità della regione Marche.
Ribadiamo l'opportunità che al più presto la direzione della Asl 5, del DSM e della stessa comunità ridefiniscano la funzione in relazione alla autorizzazione ricevuta dalla comunità stessa.
Ci auguriamo che la scelta della famiglia di pagare a proprie spese una persona sia stata libera e non imposta da nessuno; ricordiamo che ogni struttura in ragione della retta ricevuta ha l'obbligo di farsi carico dei propri utenti; e che la famiglia se vuole e se può interviene a sostegno del proprio congiunto (cosa che ci pare la famiglia abbia sempre fatto).
Riaffermiamo che la permanenza di Cerioni Otello presso la comunità "Soteria" non è da considerarsi come una concessione o un privilegio accordato.

Si ribadisce che il Gruppo Solidarietà seguirà con la massima attenzione la vicenda di Cerioni Otello e di altre che le verranno sottoposte, fornendo il pieno sostegno alle famiglie. Distinti saluti

Gruppo Solidarietà