Marche. Alcune domande sul Piano di riconversione dei piccoli ospedali
CAT - Comitato associazioni Tutela - Segreteria: c/o UILDM, Via Bufalini 3, 60023 Collemarino (An). Tel. e fax 0731-703327 e mail: segreteriacatmarche@gmail.com Aderiscono: Aism regionale, Alzheimer Marche, Anffas Jesi, Anglat Marche, Ass. La Crisalide, Angsa Marche, Ass. Libera mente, Ass. Il Mosaico, Gruppo Solidarietà, Centro H, Tribunale della salute Ancona, Uildm Ancona, Aisla Ascoli Piceno, Unasam Marche, Fondazione Arca, Senigallia, Anteas Jesi, Comitato Vita indipendente marche.
Ancona, 8 aprile 2013
- Presidente giunta regionale
- Assessore salute regione Marche
- Presidente V Commissione Consiliare
E p.c. - Direttore Asur
Oggetto: Considerazioni sul “Piano di riconversione dei piccoli ospedali della Regione Marche”.
In riferimento al documento in oggetto (vedi allegato pdf), riteniamo opportuno proporre le seguenti osservazioni:
a) Casa della salute a valenza territoriale. Il documento specifica che si tratta di strutture che non hanno più funzione di degenza ospedaliera. Nelle stesse sono previsti “posti letto territoriali”, che non sono ben identificati: Si fa però riferimento ad una ipotetica tipologia di utenza per la quale il ricovero è evitabile, portando come esempio: scompenso cardiaco, BPCO, diabete. Si indica poi uno standard assistenziale (infermiere + Oss) pari a 100 minuti, che è quello delle residenze protette per anziani non autosufficienti, ovvero strutture per malati stabilizzati a basso (20 minuti infermiere giorno) impegno sanitario. Peraltro in alcune delle strutture identificate sono collocate Rsa anziani ed hospice, non RP. Strutture che hanno livelli assistenziali ben più alti dei 100 indicati, seppur per le prime tale standard non sia mai stato indicato. Appare dunque evidente la necessità di chiarezza al riguardo, tenendo conto che già ora in tali strutture l’accesso può avvenire mediante richiesta del medico di base, previa valutazione, dell’Unità valutativa distrettuale.
b) Casa della salute a valenza territoriale e di lungodegenza. In questo caso una prima questione riguarda il significato di “lungodegenza” e “medicina post acuzie”. Cosa li differenzia? Viene aggiunta una terza funzione alle già (non definite da parte della Regione) presenti lungodegenza (codice 60) e riabilitazione (codice 56)?
c) Distinzione nella post acuzie tra lungodegenza e riabilitazione. Il documento non distingue, assimilandoli, la ripartizione dei posti tra le due funzioni (oltre che, come sopra indicato, aggiungere la dizione di “medicina post acuzie), e dunque non indica tra i 244 posti quanti afferiranno alle due funzioni che, come è noto, sono alquanto differenti.
d) Posti di lungodegenza nella Casa di cura neuropsichiatria Villa Jolanda. In questo caso, nonostante le ripetute delibere di riconversione in posti extraospedlaieri (SRT, SRR, CP), si continuano a considerare 42 posti come lungodegenza.
e) L’extraospedaliero. Dal domiciliare al residenziale. Il sistema a valle dell’ospedale (acuzie e post acuzie) vive, purtroppo in una permanente trascuratezza programmatoria tanto che solo per fare alcuni esempi: non sono mai stati definiti gli standard di assistenza (che significa mancanza di definizione della tipologia di assistiti) dei circa 900 posti di Rsa anziani; nelle Rp convenzionate lo standard di assistenza infermieristico (20 minuti giorno per paziente) è di gran lunga inferiore al bisogno della gran parte dei 3200 ricoverati (altri 2.000 circa, sono invece gli anziani non autosufficienti ricoverati in strutture non convenzionate); il sistema delle cure domiciliari mantiene per lo più un modello organizzativo di tipo prestazionale con offerta oraria limitata e difficilmente tranne lodevoli esperienze locali, è in grado di ridurre ospedalizzazione o ritardare l’istituzionalizzazione.
E’ pertanto auspicabile che venga fatta chiarezza al riguardo; come ben sapete il riordino numerico non è, di per se, condizione di soluzione dei problemi; può forse rimettere in ordine il flusso informativo o le classificazioni. Ma altro è un sistema coerente capace di leggere i bisogni delle persone e individuare le adeguate risposte, anche a costi ridotti.
Ringraziando per l’attenzione si inviano, cordiali saluti
Comitato Associazioni tutela
Vedi, Marche. Riorganizzazione ospedaliera. Domande e riflessioni
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