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Elena Liotta
Su anima e terra
Scientifiche Magi, Roma 2005
p. 422, Euro 22.00

Conservatore o progressista, nativo o immigrato, l'abitante della società avanzata vive ormai nella bolla dei suoi privilegi materiali, sospeso in un ambiente scorporato, snaturato, inumano, nel quale né anima né terra sembrano essere dimensioni significative.
Il volume affronta il rapporto tra gli esseri umani e il loro ambiente. I luoghi suscitano sensazioni ed emozioni e sono depositari di affetti. Possiedono, dunque, una significatività psicologica. Il vissuto di eventi e relazioni importanti li rende psichicamente rilevanti e presenti nella memoria dell'individuo e della comunità: spazi esterni si tramutano in spazi interni, tempo reale in tempo psichico, per diventare esperienza, cultura, memoria e valore sentimentale. L'autrice pone un accento particolare sul tema della migrazione, del viaggio e dei luoghi d'origine, alla luce degli attuali processi di globalizzazione che hanno trasformato anche l'identità culturale e la figura dello straniero. Attraversando le disfunzioni e le sofferenze, la psicologia del profondo si riappropria di un tema centrale, troppo a lungo trascurato, per l'equilibrio dell'individuo e della collettività. Un percorso inconsueto e affascinante che, tra paesaggi, partenze, esili, nostalgie e ritorni, tra immaginazione, simbolo e realtà concreta, tra storia, poesia e testimonianze di vita, rivela l'esistenza del paese dell'anima. E lì conduce. Per l'autrice occorre oggi un nuovo patto tra anima e terra, una maggiore consapevolezza e partecipazione alla cura per l'ambiente che ci circonda, così intimamente legato alla nostra esistenza e alla sopravvivenza dei nostri figli. Nel luogo, come valore psichico condiviso, si può ricreare il rapporto pacifico tra gli esseri umani e la terra che li ospita, rianimando la passione per il mondo. Il volume è dedicato agli emigranti per forza o per scelta, agli psicoterapeuti e ai professionisti della cura e dell'educazione in generale. Ma anche agli architetti e urbanisti, agli amministratori e ai politici che hanno a cuore il benessere delle loro comunità. Potrà essere utile a chiunque abbia fatto l'esperienza di lasciare il proprio ambiente e i luoghi familiari per inoltrarsi in uno spazio nuovo e sconosciuto: dal trasloco di casa allo spostamento per studio, lavoro o turismo. A chi percepisca la sacralità di certi luoghi, la loro armonia e disarmonia, e si ponga domande sulle esperienze estetiche e contemplative. A quanti, infine, considerino la relazione con l'ambiente esterno meritevole di maggiore attenzione e consapevolezza psicologica.
ELENA LIOTTA, nata a Buenos Aires, laureata in Lettere e in Psicologia, psicoterapeuta e analista junghiana, membro dell'AIPA (Associazione Italiana di Psicologia Analitica), della IAAP (International Association of Analytical Psychology) e del Paricenter for New Learning. Svolge da più di vent'anni attività clinica, didattica e culturale in ambito psicologico, educativo e sociale, sia in istituzioni pubbliche che in ambito privato. Nelle stesse aree svolge attualmente il ruolo di consulente per il Comune di Orvieto, dove risiede. È autrice di numerosi articoli, saggi e libri che sottolineano il contributo della psicologia analitica alla comprensione della realtà contemporanea non solo dal punto di vista clinico, ma anche in un'ottica interdisciplinare che affronta la scienza, l'arte e la creatività, la critica sociale e l'identità femminile. Tra essi: Educare al Sé (Edizioni Magi, 2001), Le solitudini nella società globale (La Piccola Editrice, 2003) e il libro di poesie Vuoti d'aria (Ripostes, 1998).