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Maurizio Ambrosini
Immigrazione irregolare e welfare invisibile
Il lavoro di cura attraverso le frontiere
Il Mulino, 2013
pp. 296, € 27,00
 
Benché avversata da politiche di contrasto sempre più decise, l’immigrazione irregolare ha continuato a riprodursi e ha richiesto ripetute misure di regolarizzazione. Ad alimentarla prima di tutto sono le famiglie, specialmente quelle impegnate nell’assistenza ai congiunti anziani. Non è possibile, infatti, tenere insieme la chiusura all’immigrazione e l’attribuzione alla famiglia dei principali compiti di cura delle persone. Così, nell’ambito familiare, i temuti immigrati irregolari diventano meritevoli assistenti a domicilio degli anziani. Il volume esplora risorse e pratiche di questa difficile esistenza precaria, al di fuori di ogni stereotipo che dipinge gli irregolari alternativamente come malfattori o vittime.
La storia delle politiche migratorie italiane degli ultimi trent’anni è una storia di fallimenti, secondo Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia delle migrazioni all'Università di MIlano e autore del libro "Immigrazione irregolare e welfare invisibile" deito da il Mulino. Malgrado il rafforzamento dei controlli e l’inasprimento delle sanzioni, in venticinque anni sono state approvate sette leggi di sanatoria, più altre misure di regolarizzazione non dichiarata, come i decreti flussi. Le quattro sanatorie varate tra il 1986 e il 1998 hanno regolarizzato la posizione di 790.000 immigrati; quella del 2002, successiva all’approvazione della legge Bossi-Fini, ne ha autorizzati 630.000. Nel 2009, la legge Maroni relativa al solo settore domestico-assistenziale, ha raccolto quasi 300.000 istanze. Nel 2012, nel mezzo di una profonda crisi economica, il governo Monti ha varato un’altra sanatoria che ha prodotto circa 130.000 domande.
Il problema non è solo italiano: nonostante le dichiarazioni di segno contrario, in Europa nel complesso le misure di regolarizzazione di vario tipo sono piuttosto diffuse e ricorrenti, talvolta permanenti. Secondo il rapporto REGINE dell’ICMPD (2009), durante il periodo 1996-2008 soltanto 5 su 27 Stati membri dell’Unione europea non si sono dotati di politiche né di pratiche di regolarizzazione dei soggiornanti non autorizzati. Nell’Europa meridionale e segnatamente nel caso italiano, il fallimento della regolazione dell’immigrazione straniera trova un importante fattore esplicativo  nel funzionamento del nostro sistema di welfare: in modo particolare nella formazione di quello che può essere definito welfare parallelo, o invisibile.  Specialmente nell’Europa meridionale, il regime delle cure si organizza tuttora intorno al ruolo centrale delle famiglie, e più precisamente delle donne, come mogli e madri prima, come figlie di genitori anziani dopo. Alla crescita della partecipazione femminile al lavoro extradomestico non ha corrisposto né un adeguato sviluppo dei servizi pubblici, né una sufficiente redistribuzione dei compiti all’interno delle famiglie. http://www.economia.rai.it/articoli/immigrazione-irregolare-e-welfare-invisibile/22779/default.aspx

Maurizio Ambrosini  è docente di Sociologia delle migrazioni nell’Università di Milano. È responsabile scientifico del Centro studi Medì - Migrazioni nel Mediterraneo di Genova, dirige la rivista «Mondi migranti» e la Scuola estiva di Sociologia delle migrazioni. Il suo libro più recente per il Mulino è «Sociologia delle migrazioni» (2011).