Volontariato. La retorica sull’advocacy Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Continua la lettura nel file allegato 31 dicembre 2010. Vedi anche
Questo scritto nasce per reazione alla retorica, spesso insopportabile, riguardo il ruolo delle organizzazioni di volontariato, in particolare rispetto alla funzione di promozione e tutela, più comunemente chiamata advocacy.
Considerato che il lavoro di promozione e tutela richiede grande impegno e fatica, insieme ad innumerevoli conflitti con le istituzioni, penso sia indispensabile richiamarne il significato, per evitare che qualche generica dichiarazione o sottoscrizione possa essere confusa con questa funzione. Chiamare advocacy ciò che non lo è rischia al contrario – ed è la cosa più grave - di produrre confusione, a danno di quelle persone e di quei gruppi sociali, stabilmente trascurati, che non hanno voce. Perché proprio quei gruppi che la richiamano continuamente rischiano, magari inconsapevolmente, di essere strumentalizzati dalle istituzioni, al fine di avallare – magari attraverso furbesche pratiche concertative - politiche che non hanno a cuore la situazione dei soggetti deboli, adottando pratiche volte al contenimento o razionamento delle risposte.