Data di pubblicazione: 09/03/2022
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Una declinazione del principio di sussidiarietà: le imprese di comunità

Il contributo è volto ad analizzare lo strumento delle c.d. “imprese di comunità”, quali soluzioni sussidiarie innovative, fino a pochi anni fa poco conosciute, intrappolate tra i periodi di massima forza ed espansione dell’impresa classica e quelli dell’intervento pubblico in economia, ed oggi oggetto di un rinnovato interesse, anche a seguito dell’emergenza pandemica, che ha catturato l’attenzione non solo della dottrina, ma anche quello dei policy maker, ed addirittura della Corte costituzionale (sent. n. 131 del 2020). Ed è nell’analizzare questa nuova forma organizzativa, che va al di là della dicotomia tra impresa sociale e impresa profit, che si è giunti all’individuazione di una nuova declinazione del principio di sussidiarietà, rectius di “comunità”. Sommario: 1. Il perché di una ricerca sulle imprese di comunità quale soluzione sussidiaria a fronte dell’emergenza pandemica. 2. Le imprese di comunità soluzioni giuridiche innovative sin dalle antiche origini. 3. L’elemento “comunità” quale tratto distintivo: beneficio e partecipazione di comunità. 4. La sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020: il labile confine tra imprese di comunità e imprese sociali. Velati suggerimenti di una sistematizzazione de iure condendo delle imprese di comunità. 5. L’impresa di comunità quale “nuova” forma di impresa. La prospettiva de iure condito e de iure condendo: il disegno di legge n. 1650 “Disposizioni in materia di imprese sociali di comunità”. 6. Imprese di comunità ed enti locali: la declinazione di “comunità” del principio di sussidiarietà. 7. Le imprese di comunità nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. 8. Alcuni spunti di riflessione. Vedi in Federalismi.


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