Pacifismo e costituzionalismo globale Di fronte alla strage di innocenti in territorio ucraino e alla minaccia reale di un ricorso all’arma atomica, pesa sulla comunità internazionale un dovere indifferibile. Per porre fine al conflitto occorrono un’assunzione di responsabilità – finora assente – e un’assoluta chiarezza d’intenti: trattare affiancando l’aggredito, a prescindere dalle colpe dell’aggressore, è un obbligo immediato di quanti hanno il potere di farlo, nella sola cornice istituzionale a ciò idonea: le Nazioni Unite. L’alternativa a un futuro imminente ed oscuro, che muove senza controllo in direzione di una terza guerra mondiale, è una visione del mondo opposta a quella imperante ma per nulla utopica, in grado di rifondare la Carta dell’Onu a partire da una «Costituzione della Terra» rigidamente sopraordinata alle fonti statali e ai mercati globali. In, Questione giustizia, fascicolo 1/2022.