Le frontiere invisibili dell’amministrazione di sostegno Non è perciò corretto standardizzare questa figura assurgendola esclusivamente a strumento per ovviare a problematiche che, molto spesso, non sono del beneficiario ma di un sistema che, sempre di più, tende a bloccarci dentro ai labirinti della burocrazia e del formalismo. Problematiche reali, rispetto alle quali l’istituto dell’amministrazione di sostegno può, e non deve, rappresentare una risorsa. Assecondare o non riconoscere questa deriva ci allontana dalla ratio della norma; ci allena al distacco dal tentativo di comprensione dei bisogni – di immedesimarci- con chi ci sta accanto: la persona fragile, ma anche il familiare/caregiver che ne è diventato amministratore di sostegno, l’amministratore di sostegno professionista o volontario, ognuno con il proprio bagaglio di vissuti e motivazioni. Partire da questa consapevolezza, può essere un primo passo verso l’obiettivo di non trasformare i confini dell’istituto dell’amministrazione di sostegno in frontiere invalicabili ma nell’opportunità di consolidamento di relazioni fondate sul riconoscimento e la ri-costruzione delle proprie identità. Approfondisci in welforum.