Data di pubblicazione: 23/06/2022
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Marche. Disabilità. Sulla proposta di modifica all'art. 6 (Consulta) della l.r. 18/96

Lo scorso 8 giugno la IV Commissione regionale ha approvato le modifche all'art.6 della legge regionale 18/1996. Non ce ne  occupiamo  per la rilevanza, ma per cercare di portarne all'attenzione senso e contesto. Come indicato, la modifica riguarda le funzioni della Consulta cui all'articolo 6 della legge che richiama un'altra legge la n. 24 del 1985 (si, l'anno è corretto!). Partiamo dalla legge 18. E' una legge di settore del 1996, poi modificata nel 2000. Dal 2015, da quando è sostanzialmente scomparso il Fondo sociale regionale non è più finanziata (ad eccetto in questi ultimi anni di 500.000 euro per interventi domiciliari). Alcuni interventi (educativa scolastica, extrascolastica, tirocini, assistenza domiciliare) realizzati dai Comuni e finanziati fino al 2014 da questa legge sono stati successivamente finanziati con fondi sanitari regionali (la Corte dei Conti, al momento, non se ne è accorta) per circa 11,5 milioni di euro. Oltre a non essere stata più finanziata la legge non ha avuto più manutenzione per nessun altro aspetto. Si tratta  di una legge abrogata nei fatti. La Consulta, prevista all'articolo 6, ha come rifermento la citata legge 24 del 1985. A distanza di 37 anni abbiamo come riferimento una norma, nata per sostenere: "associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini invalidi, mutilati e handicappati", transitate poi automaticamente nella Consulta. E' legittimo chiedersi se questo abbia un senso? La Regione vuole sostenere economicamente associazioni che esercitano una funzione di promozione e tutela? Definisca la funzione e finanzi questi interventi. La Regione vuole promuovere l'ascolto e le istanze delle organizzazione rappresentative delle persone con disabilità? Definisca nella maniera più rappresentativa possibile le modalità con le quali intende realizzare questa funzione. E' troppo chiedere che le due funzioni siano scisse? Infine: ritiene che il percorso della legge 18 sia giunto al termine? Abroghi la norma. Vuole invece mantenere alcuni aspetti di una legge di settore emanata più di 20 anni fa? Proceda alla modifica. E' una richiesta troppo esigente? Ma anche le organizzazioni delle persone con disabilità una domanda, almeno, dovrebbero, porsela. Si può giustificare il mantenimento di una legge con la struttura della 24? Ha senso nel 2022 mantenere uno strumento di partecipazione regionale costruito su quelle fondamenta?  


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