Merito e meritocrazia: proviamo a fare chiarezza Andrea Boitani, Maurizio Franzini e Elena Granaglia ricollegandosi ai diversi contributi sul tema del merito e della meritocrazia recentemente pubblicati sul Menabò tentano di portare chiarezza in un dibattito esposto al rischio di confusione anche per la complessità delle questioni da affrontare. I quattro autori ritengono che sia utile distinguere tra merito individuale e prestazione meritevole e illustrano le conclusioni alle quali giungono seguendo questa distinzione, anche in relazione al rapporto tra merito e mercato. "Queste nostre riflessioni motivate dal tentativo di contribuire a fare chiarezza sul merito e sulla meritocrazia sono approdate a questa semplice conclusione. Il merito è un concetto troppo complesso per ‘metterlo in mano’ al mercato. E in mancanza di questa consapevolezza si rischia di essere fin troppo benevolenti nei confronti del mercato. A noi pare certo che una società migliora non soltanto se affida le prestazioni più importanti alle persone più competenti ma anche se mette il più gran numero in condizione di poter acquisire quelle competenze. E a noi pare anche che una società migliora se non si fida troppo delle disuguaglianze economiche che il mercato decreta (che, come si è detto, possono essere ingiustificate) e se non asseconda e, meglio, non tollera la cultura che alimenta ‘il lato oscuro’ della meritocrazia, “promuovendo così un’etica corrosiva fondata sulla competizione auto-interessata, che a un tempo legittima la disuguaglianza e danneggia la comunità” (Litter, cit. 2018, p. 3). Una società che migliora è, se vogliamo, una società in cui l’area e l’incidenza della immeritocrazia si restringe e questo vuol dire cose diverse quando si parla di selezione e quando si parla di disuguaglianza". Vedi in eticaeconomia.it. Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. La gran parte del lavoro per realizzare questo sito è fatto da volontari, ma non tutto. Se lo apprezzi e ti è anche utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI.