Questo contributo, di sintesi del volume di Costanzo Ranci, anticipa e introduce nuove riflessioni sul tema che verranno pubblicate su I Luoghi della cura con lo scopo di contribuire a tenere vivo il confronto e rendere queste strutture più sicure e più protette, sia nell’ordinarietà che nelle situazioni più straordinarie.
Ce ne siamo quasi dimenticati. Eppure i decessi da Covid-19 nelle case di riposo furono tantissimi: solo quindicimila persone tra marzo e aprile 2020. Tutte le catastrofi del dopoguerra furono di proporzioni molto più contenute: il Vajont (2000 vittime), il terremoto del Belice (350 vittime), quello in Friuli (1000 morti) e quello più grave dell’Irpinia (3000 morti). Persino la mancata istituzione della “zona rossa” in val Seriana nel febbraio 2020 causò un numero inferiore di morti, stimato tra 3.000 e 6.000. I quindicimila decessi “eccedenti la mortalità ordinaria” (come recita crudamente l’ISTAT nelle sue statistiche sulla mortalità) di cui si parla nel volume qui presentato e discusso furono quindi tantissimi (Ranci, 2023).
Morti nelle case di riposo durante la pandemia: decessi avvenuti nel totale silenzio
“Cronaca di una strage nascosta” si propone come testo di analisi e approfondimento di quanto accaduto nelle case di riposo durante la pandemia da Covid-19. Era l’epoca in cui vigeva il lockdown, gli ospedali erano intasati e le terapie intensive erano drammaticamente insufficienti. A differenza degli altri decessi, i quindicimila di cui si occupa il volume avvennero nel totale silenzio: non rientrarono nelle statistiche quotidiane sulle vittime del virus, non alimentarono alcun dibattito pubblico, alcuna inchiesta giornalistica o scientifica, almeno per i primi due mesi. Anche le autorità pubbliche non sembrarono, e probabilmente davvero non furono, consapevoli della loro esistenza, e non svilupparono alcuna strategia adeguata di prevenzione o di contenimento. Solo il 5 aprile del 2020 la “bomba” scoppiò sui media, quando la Guardia di Finanza di Milano entrò a sequestrare documenti al Pio Alberto Trivulzio.
A cosa dobbiamo questa strage nascosta? Fu colpa della virulenza del virus? Certamente, ma non solo. Il virus attaccò le strutture residenziali in molti altri paesi europei, ma non determinò ovunque lo stesso numero di decessi. Il tasso di mortalità, ponderato per la mortalità da Covid-19 nella popolazione complessiva (tabella 1), mostra che, se l’Italia condivide questo triste primato con Spagna e Gran Bretagna (altri due paesi con un sistema residenziale molto debole), in molti altri paesi dell’Europa continentale la mortalità fu molto ridotta (ILPN database1; ECDC database2.
Continua a leggere in I Luoghi della cura, n. 1/2024.
Vedi anche
Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo |
La pandemia nelle strutture residenziali
Curare le ferite sociali degli anziani non autosufficienti
Sulla situazione marchigiana rimandiamo al nostro libro (2021), NON COME PRIMA. L'impatto della pandemia nelle Marche ed il Quaderno L’assistenza residenziale anziani nelle Marche. Prima e dopo il coronavirus.
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Note
- Si tratta di un database internazionale sull’impatto della pandemia sulle residenze, creato dall’International Long-term Care Policy Network (ILPN) della London School of Economics: ltccovid.org
- È un database creato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), un’agenzia dell’Unione Europea che diffonde informazione sulle emergenze sanitarie che colpiscono i paesi della UE