Vite abbandonate. II Rapporto sulle persone migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste Il presente Rapporto segue quello pubblicato nell’anno 2023 con il titolo “Vite abbandonate. Rapporto sulla situazione e i bisogni delle persone migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste nel 2022”. È stato redatto dalla stessa Rete solidale che unisce le forze di associazioni che a Trieste operano sui temi dell’accoglienza, della tutela legale e dell’assistenza umanitaria a persone migranti che arrivano nella città dalla rotta balcanica. I dati raccolti congiuntamente da International Rescue Committee Italia (IRC) e Diaconia Valdese, in collaborazione con le altre organizzazioni della Rete, attraverso un’attività di monitoraggio svolta nell’area della stazione centrale di Trieste (tra Piazza Libertà e il Centro Diurno di via Udine) durante l’intera fascia diurna, e parzialmente la sera, di tutti i giorni dell’anno, fine settimana e festività incluse, danno conto della particolare situazione critica: dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 sono state incontrate e hanno ricevuto assistenza nell’area della stazione di Trieste un totale di 16.052 persone in ingresso dalla rotta balcanica (una media di 44 nuove persone al giorno). Un dato che conferma un incremento del +22% degli arrivi registrati rispetto al 2022, che erano relativi a 13.127 persone. La stragrande maggioranza delle persone incontrate nel 2023 era in fuga dall’Afghanistan, con quasi 11.000 presenze sulle 16.000 persone incontrate in totale (68% del totale). La seconda nazionalità di provenienza delle persone incontrate a Trieste si conferma essere quella pakistana, anche se con un trend in netto calo rispetto al 2022, con solo il 12% delle presenze rispetto al 25% dell’anno precedente (1.870 persone di nazionalità pakistana incontrate nel 2023 contro le 3.230 del 2022). Il terzo gruppo più numeroso di provenienza per arrivi a Trieste è quello turco, che rappresenta il 9% delle persone incontrate. Il netto aumento dei rifugiati dalla Turchia, prevalentemente nuclei familiari di nazionalità curda, è rappresentato anche dalle statistiche di EUAA sulle nuove domande d’asilo registrate, dove la Turchia è la terza nazionalità per nuove domande d’asilo con un raddoppio delle domande rispetto al 2022. Rispetto al 2022, dove la stragrande maggioranza delle persone supportate era rappresentata da uomini singoli e adulti (82% dei casi), il 2023 vede un netto aumento percentuale di profili cosiddetti vulnerabili, composti prevalentemente da minori stranieri non accompagnati, donne sole e nuclei familiari, che rappresentano il 31% di tutti le persone incontrate. Nel 2023 è vulnerabile quasi una persona incontrata su tre e, in quanto tale, necessita di particolare attenzione e di servizi adatti alle loro esigenze specifiche. La crescita è dovuta all’aumento considerevole dei minori stranieri non accompagnati (+112% rispetto al 2022), che sono stati 2.975 e rappresentano il 19% dei casi, e un parimenti raddoppio degli arrivi delle famiglie (+120% rispetto al 2022), che sono state in totale 381 e rappresentano l’11% dei casi registrati. Stabile rispetto al 2022 e relativamente modesto invece il numero di donne sole incontrate, ovvero 158, che rappresentano l’1% dei casi. I Minori Stranieri non Accompagnati registrati a Trieste nel 2023 rappresentano quasi il 19% della popolazione incontrata, mentre le donne adulte sole incontrate a Trieste nel 2023 sono 158 e rappresentano l’1% del totale della popolazione incontrata. La maggioranza è rappresentata da giovani donne nepalesi (59%), seguite dalle donne di nazionalità turca (15%) e indiana (12%). La maggioranza delle persone incontrate (68%) ha dichiarato di voler raggiungere altre destinazioni al di fuori dell’Italia, con una netta preferenza per la Germania (meta dichiarata dal 50% del totale dei rispondenti), seguita dalla Francia (29%), dalla Svizzera e dal Belgio (entrambe dal 6%). Per cercare di dare aiuto a tutte queste persone le risorse messe in campo dalla Rete sono state enormi: oltre ai numerosi volontari, la Rete ha impiegato nove operatori sociali, tre mediatori culturali e un’operatrice legale, attivi quotidianamente. Nel 2023, anche grazie alle donazioni ricevute, sono stati spesi dalle associazioni circa 320.000€. Il Rapporto, tra le altre considerazioni finali, sottolinea l’urgenza di agire su tre direttrici di fondo: 1. Predisporre un piano pubblico in grado di garantire un’assistenza umanitaria e un ricovero temporaneo per diverse migliaia di persone in arrivo a Trieste (dalle 13.000 alle 18.000 all’anno), senza distinzioni in base alla condizione giuridica dei beneficiari; 2. Assicurare il pieno funzionamento di un sistema di prima accoglienza dei richiedenti asilo ad alta rotazione che garantisca un’immediata accoglienza, in conformità con quanto prescritto dalla normativa oggi violata (D.Lgs 142/2015), con trasferimento in tempi brevi dei richiedenti asilo verso le strutture di accoglienza nelle diverse aree del territorio nazionale, e, per la quota parte prevista, verso il sistema dell’accoglienza diffusa territoriale; 3. Favorire una gestione dell’accoglienza che garantisca la libertà delle persone, promuovendo l’inclusione sociale, ed eviti forme di marginalizzazione e ghettizzazione. Vedi anche Caritas-Migrantes. XXXI Rapporto Immigrazione 2023. Vulnerabilità, salute e persone migranti. -------------------------------- Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. PUOI SOSTENERE IL NOSTRO LAVORO CON IL 5 x 1000. La gran parte del lavoro per realizzare questo sito è fatto da volontari, ma non tutto. Se lo apprezzi e ti è anche utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI. Clicca qui per ricevere la nostra newsletter.
L’attività della Rete era già stata avviata nel 2021, si è rinforzata nel corso del 2022 ed è poi proseguita consolidandosi nel 2023. Ciò ha permesso di attuare un monitoraggio costante e quotidiano della situazione con una collegata attività di supporto e assistenza gestita interamente dagli autori del presente Rapporto con il sostegno crescente della società civile.
Trieste è diventata nel corso del 2023 tristemente nota a livello nazionale e internazionale per la grave situazione umanitaria che si è prodotta in seguito all’abbandono di centinaia di persone migranti e richiedenti asilo accampate al Silos di fianco alla stazione centrale.