Data di pubblicazione: 01/08/2024
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Relazione sullo Stato di diritto 2024. Il Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia

Questione Giustizia pubblica il Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia, che è parte della Relazione sullo Stato di diritto 2024 della Commissione Europea (SWD(2024) 812 final del 27 luglio 2024).

Commissione Europea - Relazione sullo Stato di diritto 2024. Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia.

Si segnalano, in particolare e con riferimento al progetto di riforma costituzionale della magistratura proposto dal Governo:

- i dubbi e le perplessità avanzate dall’UE rispetto al meccanismo del sorteggio: «la procedura proposta non sembra garantire che tali membri siano eletti dai loro pari e pertanto suscita dubbi al riguardo. Ad esempio, non è ancora chiaro il motivo per cui tutti i magistrati ordinari (attualmente circa 10 000) potrebbero essere estratti a sorte in quanto componenti dei Consigli superiori provenienti dalla magistratura, mentre l'estrazione dei membri laici verrebbe "contenuta" dalla presenza di un elenco (la cui ampiezza non è definita nel progetto di riforma) di candidati eleggibili compilato dal Parlamento» (pag. 7, nonché nota 32);

- i dubbi e le perplessità avanzate dall’UE rispetto alla separazione delle carriere: «Non è chiaro nemmeno il motivo per cui il progetto di riforma impone la separazione delle carriere soltanto per i magistrati ordinari (e non, ad esempio, per i giudici della Corte dei conti e i membri della Procura generale presso la Corte dei conti)» (pag. 7, nota 32).
 

Si segnalano altresì le critiche rispetto all’abrogazione del delitto di abuso di ufficio: «Il Governo sostiene inoltre che la fattispecie esercita un effetto paralizzante sulle pubbliche amministrazioni e che altri reati di corruzione forniscono un quadro legislativo abbastanza forte per combattere gli atti che minano l'imparzialità e il corretto funzionamento della pubblica amministrazione. Tuttavia la criminalizzazione dell'abuso d'ufficio e del traffico di influenze illecite è prevista dalle convenzioni internazionali sulla corruzione ed è quindi uno strumento essenziale per le autorità di contrasto e le procure ai fini della lotta contro la corruzione. L'abuso di pubblico ufficio e il traffico di influenze illecite figurano nella convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e il traffico di influenze illecite figura nella convenzione penale del Consiglio d'Europa sulla corruzione. La Commissione ha proposto di criminalizzare tali reati a livello dell'Unione nel maggio 2023, in seguito all'impegno preso dalla sua presidente nel discorso sullo stato dell'Unione del 2022 (COM(2023) 234 final del 3 maggio 2023). In occasione dell'audizione di fronte alla Commissione Giustizia del Senato della Repubblica del 5 settembre 2023, il presidente dell'ANAC ha affermato che il disegno di legge sarebbe contrario alla proposta della Commissione e alle convenzioni internazionali anticorruzione. A questo proposito si veda il contributo di Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés alla Relazione sullo Stato di diritto 2024, pag. 18. L'abuso d'ufficio configura reato in almeno 25 Stati membri: cfr. COM(2023) 234 final, del 3 maggio 2023, pag. 12» (pagina 17 e nota 131).

Da ultimo, segnaliamo tre alert ampiamente approfonditi nella Relazione ma così espressi sin dall’incipit della stessa (pag.2):

1) Non si constatano ulteriori progressi nella creazione di un'istituzione nazionale per i diritti umani;

2) È stato segnalato come fonte di preoccupazione un ricorso eccessivo ai decreti di emergenza da parte del Governo;

3) Permangono criticità per quanto riguarda lo spazio civico, anche alla luce dei casi di aggressività verbale nei confronti di organizzazioni impegnate in attività umanitarie e dei casi di violenza segnalati contro chi partecipa a manifestazioni.

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