Le università e i corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno, il carbone nella calza del ministro Domani, 13 dicembre 2024. Fabio Bocci, Professore Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, Direttore del Corso di Specializzazione per il sostegno didattico, Dipartimento di Scienze della Formazione, Università Roma Tre, Coordinatore del Gruppo di lavoro del Comitato Regionale Università del Lazio per i percorsi di formazione universitaria per l’insegnamento. In una recente intervista tv il ministro Valditara ha affermato di essersi trovato davanti all’indisponibilità, se non addirittura alla mancanza di interesse, delle Università a formare gli insegnanti specializzati al sostegno. E ciò lo ha indotto a coinvolgere Indire. Cosa non torna in questa ricostruzione. E soprattutto: cui prodest? Non è la prima volta che il Ministro dell’Istruzione del Merito (MIM) Giuseppe Valditara esterna alcune sue considerazioni sulla questione dei corsi di specializzazione per le/gli insegnanti di sostegno, ovvero su quanto deciso dal Governo con l’approvazione definitiva del Senato del D.L. 31 maggio 2024 n. 71 convertito in Legge (29 luglio 2024, n. 106). Com’è noto, tra le diverse disposizioni della Legge vi sono anche quelle di cui agli artt. 6 e 7 che con l’intento di implementare il numero di insegnanti specializzati su sostegno e di dare una soluzione alla annosa questione di chi ha conseguito il titolo all’estero, istituiscono percorsi (a distanza) di 30 CFU destinati a questi ultimi (art. 7, a condizione che contestualmente all’iscrizione rinuncino a qualsiasi istanza di riconoscimento) e riservati ai docenti con tre anni di servizio su sostegno anche non continuativo, nei cinque anni precedenti, prestato nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie (art. 6).Tali corsi sono attivati dall'INDIRE o dalle università, autonomamente o in convenzione con l'INDIRE. Ora, al di là di quello che si può pensare nel merito di questa scelta, divenuta Legge dello Stato, sulla quale si è già detto e scritto non poco – anche rispetto alla assoluta impermeabilità del Governo e dei suoi esponenti maggiormente coinvolti ad ascoltare e ad accogliere proposte di modifica pervenute sia dagli studiosi di settore (Società Italiana di Pedagogia Speciale – SIPeS - in primis) sia dalle Associazioni (Federazione Italiana Superamento Handicap - FISH in testa) – quello che sconcerta e rammarica, sono le ragioni che il Ministro Valditara continua ad addurre come motivazioni che lo hanno spinto in questa direzione. Più di una volta – la più recente l’8 dicembre durante un’intervista da parte di Massimo Gramellini nel programma TV In altre parole in onda su La7 – il Ministro ha affermato che si è trovato dinanzi alla indisponibilità se non addirittura alla mancanza di interesse delle Università a formare gli insegnanti specializzati al sostegno e ciò lo ha indotto a coinvolgere INDIRE. Il tutto senza presentare alcun dato su quanto asserito (mentre nell’ambito della medesima intervista su altro tema ha sfoderato dalla tasca un foglietto con dati e percentuali). Ora, senza voler mancare di rispetto al Ministro Valditara, ci viene da domandarci quale sia la ragione per la quale, ottenuto peraltro il risultato voluto, si senta in dovere di affermare cose non vere, ossia del tutto false. Ci torneremo a breve in conclusione, formulando una ipotesi/domanda (che indirizziamo al Ministro). Prima, però, ci preme di mettere a conoscenza dello stato dell’arte l’opinione pubblica la quale, ovviamente, non possiede informazioni dettagliate sulla questione. E non le può possedere se nessuno gliele mette a disposizione, politici in primis e, contestualmente, i/le giornalisti/e (soprattutto mainstream) che li intervistano, i/le quali dovrebbero approfondire i temi sui quali conducono il colloquio con l’interlocutore/ice di turno, mentre invece si vengono a trovare nella condizione di dover annuire senza essersi dotati/e della possibilità di controbattere. In altre parole, cerco di mettere a disposizione quei dati che smentiscono l’affermazione del Ministro, il quale ha tutto il diritto con il Governo di cui fa parte di assumere decisioni anche fossero impopolari (o impopolari solo a una parte della popolazione, cambia poco) ma ha il dovere di non attribuire a terzi la responsabilità delle scelte adottate e di farlo con un adattamento della realtà pro domo suo. Il testo integrale dell'articolo su DOMANI. Vedi anche, Lo svilimento dell'inclusione scolastica. Classi speciali e sanatorie. Una strana idea d'inclusione. ............... Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. PUOI SOSTENERE IL NOSTRO LAVORO CON IL 5 x 1000. La gran parte del lavoro per realizzare questo sito è fatto da volontari, ma non tutto. Se lo apprezzi e ti è anche utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI. Clicca qui per ricevere la nostra newsletter.