Data di pubblicazione: 21/04/2015
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Bilancio sociale Marche 2015. Dove sono i 12 milioni di euro?


Comunicato stampa (vedi allegato pdf)

Servizi sociali 2015. Presidente Spacca, Giunta regione e Consiglio, dove sono i 12 milioni di euro recuperati nella variazione di bilancio?

Nel Consiglio regionale del 9 aprile - giorno della manifestazione della Campagna Trasparenza e diritti e del Comitato Associazioni Tutela, contro l’azzeramento dei fondi sociali 2015 (oltre 35 milioni) all’ordine del giorno c’era l’attesissima manovra di bilancio che entrava in aula con zero fondi sociali.

 A seguito delle proteste sembrava che qualcosa fosse cambiato, o meglio di questo tono sono stati i contenuti del comunicato stampa del presidente Spacca “Il governo regionale si è fatto carico delle esigenze di sicurezza e dei bisogni sociali della comunità regionale. Con il reperimento, in extremis, di 12 milioni per i servizi sociali per i quali mi sono personalmente speso, si mettono a disposizione delle fragilità e del disagio ulteriori, importantissime risorse”.

Precedentemente così un comunicato del Consiglio, “Una spinta finale decisiva per il sociale nella manovra di variazione di bilancio 2015 della Regione Marche. La seconda Commissione, presieduta da Dino Latini, ha approvato oggi (9 aprile) la proposta dell'assessore Pietro Marcolini, della Giunta Spacca, che porta ossigeno nelle casse per il sociale, circa 12 milioni di euro stornati dalla sanità, assegna 7 milioni, complessivamente a tutti i comuni marchigiani da impegnare nel sociale e nella manutenzione delle opere pubbliche e fissa i paletti di difesa per il trasporto pubblico locale”. Abbiamo cercato la disponibilità di questi fondi nelle due leggi di bilancio. Non li abbiamo trovati. I finanziamenti delle leggi sociali sono sempre pari a zero (allegato 1). C’è una disponibilità da verificare riguardo la possibilità di storno per i servizi sociali dei 7 milioni di euro destinati ai comuni per la sistemazione delle strade. Non c’è altro. Una situazione comunque che non ha impedito di racimolare qualche centinaio di migliaia di euro (allegato 2) per finanziare interventi che non paiono certo essenziali (ne segnaliamo alcuni). Un quadro, senza alcuna esagerazione, drammatico. Che segna un punto di non ritorno nei confronti di una politica regionale che si è dimostrata totalmente disinteressata alle sorti dei più deboli.

Pesantissimi saranno gli effetti sulle persone. I responsabili di questa situazione (lo si è anche quando non si denunciano con forza i tagli nazionali e non si chiama a raccolta, i soggetti sociali, per farvi fronte), non pensino, da qui al 31 maggio, di raccontarci una storia diversa.


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