Ripercorrere la storia di un gruppo di persone
che hanno cominciato a fare delle cose insieme nel 1979, non è
facile; tanto il tempo trascorso, tante le vicende che negli anni si sono
succedute. Il tentativo che proponiamo, naturalmente parziale, intende
ripercorrere le tappe più significative di un lungo percorso.
L'esperienza del Gruppo Solidarietà prende avvio nell'estate del
1979 quando un gruppo di giovani del territorio della Vallesina (AN),
organizza una vacanza "per" alcune
persone con disabilità ricoverate in un Istituto della regione Marche; l'incontro
con situazioni di sofferenza e di emarginazione apre gli occhi su un mondo
fino allora sconosciuto e porta il Gruppo (in embrione) che aveva dato
vita alla "vacanza" ad intensificare i rapporti con le persone cui aveva
offerto ospitalità nel periodo estivo. Inizia un periodo particolarmente
coinvolgente ed intenso che si concretizza con: - l'organizzazione di
sempre più frequenti momenti di incontro
con le persone che vivono in istituto; - la ricerca e la scoperta di situazioni
di disagio del territorio e la conseguente "offerta" di sostegno; - riflessioni
e approfondimenti sul ruolo del gruppo e sulle attività da realizzare.
Le discussioni e le riflessioni di quel periodo hanno per tema come
fare di più. Per le persone in Istituto questo
si traduce nell'aumentare il più possibile le "visite" e le "uscite";
per le persone del territorio come offrire momenti di svago e di condivisione
del tempo libero. Si cominciano anche a realizzare i primi incontri "pubblici"
attraverso la presentazione di esperienze di persone o di gruppi che ci
stimolano ad accrescere il nostro impegno. E' anche il tempo di una attenzione
verso i temi della pace, dello sviluppo, dell'obiezione di coscienza.
Una delle principali attività di autofinaziamento, che durerà per quasi
15 anni, è la raccolta di carta e stracci che alcuni di noi avevano vissuto
nei campi estivi di Mani Tese e di Emmaus. Il
Gruppo, pur non avendo una caratterizzazione ecclesiale, trae, per la
gran parte dei suoi membri, ispirazione dal cristianesimo. I punti di
riferimento di quegli anni sono le esperienze del Gruppo Abele, della
Comunità di Capodarco, della Caritas di Mons. Nervo, ma anche don Milani,
dom Helder Camara, le comunità di base in America Latina. Negli anni continua
la promozione di incontri, definiti, di sensibilizzazione; nel piccolo
paese di Castelplanio si succedono incontri con persone portatrici di
esperienze significative, da Alessandro Zanotelli a Luigi Ciotti, da Eugenio
Melandri a Antonino Caponetto, da Tonino Bello a Giancarlo Caselli.
Si propongono anche momenti di riflessione e di
approfondimento in prospettiva cristiana con il biblista Rinaldo Fabris
e il teologo Armido Rizzi. Escono le prime pubblicazioni in ciclostile
che raccolgono gli interventi più importanti. Dal 1982 si comincia la
pubblicazione di un foglio ciclostilato interno, Appunti che vuole
dare voce alle nostre esperienze e riflessioni. Le attività continuano
con una sempre maggiore intensificazione dei rapporti con alcune persone
con disabilità e le loro famiglie e con i ragazzi disabili dell'Istituto;
iniziano le prime
esperienze di servizio civile; si affitta una casa in cui è possibile
trascorrere dei fine settimana che via via diventano sempre più intensi.
La parola chiave di quel periodo è condivisione che diventa sempre più
sinonimo di vita comunitaria e di comunità. Il progetto prende corpo ma
non si realizza; la mancata realizzazione del progetto allenta progressivamente
i rapporti con le persone
con disabilità dell'Istituto.
Contemporaneamente si affaccia insistente la riflessione
sulla risposta ai bisogni e sui servizi presenti nel territorio.
Sempre più persone e famiglie si rivolgono al Gruppo per chiedere sostegno,
aiuto, informazioni. Ci si interroga fortemente su quale ruolo debba avere
un gruppo di volontariato e sul rapporto con le istituzioni. Si può dire
che è già iniziata la seconda fase del Gruppo Solidarietà. Un lungo lavoro
con alcune famiglie porta alla costituzione (1987) di un'associazione, Il Mosaico, che nasce con l'obiettivo di stimolare la crescita
dei servizi territoriali e di offrire sostegno e tutela. Dopo un lungo confronto con le amministrazioni comunali, prende il via
(1987) un servizio intercomunale di assistenza domiciliare. Il servizio
è il primo frutto del lavoro di pressione nei confronti delle amministrazioni.
Al Gruppo viene anche chiesto se vuole gestire il servizio, costituendosi
in cooperativa; si rifiuta la proposta; tra le motivazioni sicuramente
la paura di perdere in spontaneità e in libertà.
Sarà l'anticipazione di una scelta che verrà chiarendosi
negli anni; quella di mantenere un ruolo promozionale, difficilmente compatibile,
con la scelta gestionale. Il filo conduttore delle attività del gruppo
va sempre più caratterizzandosi per una duplice azione: a) essere risorsa
per situazioni di difficoltà e di disagio; b) promuovere politiche sociali
attente alle fasce più deboli della popolazione. Si afferma sempre più
la consapevolezza che ci sono persone in difficoltà che sono portatrici
di bisogni ma anche di diritti. Diritto al lavoro, alla cura, al tempo
libero, all'assistenza. Il Gruppo deve allora "organizzarsi" perché alcuni
diritti non rimangano puramente nominali. Le sempre maggiori richieste
di informazioni su "diritti" e "servizi", ma anche la necessità di "conoscere",
per poi proporre, spingono il Gruppo a riflettere sulla necessità di documentarsi.
Nasce così (1989)il Centro documentazione del Gruppo Solidarietà.
Alla fine degli anni ottanta prende sempre più corpo un' attività di promozione,
informazione e formazione; le politiche sociali e il loro sviluppo
sono al centro delle attività del Gruppo. Gli strumenti sono: la rivista
"Appunti" che da tempo ha superato la funzione di bollettino interno;
il Centro documentazione; la proposizione di momenti "pubblici" di approfondimento,
proposta e denuncia. Man mano si prende coscienza di altre forme di emarginazione
e disagio: dalla malattia mentale alla situazione degli anziani malati
e non autosufficienti. Le istituzioni (Regione, Comuni, Azienda sanitaria), diventano
interlocutori permanenti; si chiede loro di mettere al centro delle loro
politiche le persone più deboli, quelle che da sole non possono farcela;
non mancano momenti di forte conflittualità. Per il Gruppo si consolida
la consapevolezza del ruolo che può giocare nello sviluppo di una comunità
solidale e accogliente.
Dal 1989 prende avvio l'organizzazione di corsi di formazione e dal 1994
di convegni nazionali; dopo ogni iniziativa vengono rielaborate le principali
relazioni e pubblicati dei volumi di approfondimento. Negli stessi periodi
si promuovono a livello locale e regionale iniziative volte a stimolare
lo sviluppo di servizi a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Si promuove la costituzione del Coordinamento Volontariato Vallesina
con l'obiettivo di mettere in rete le esperienze dei gruppi di volontariato
del territorio. Il principio ispiratore è sempre lo stesso: non chiedere
per sé ma per quelli che non sono in grado di farlo da soli.
Agli inizi degli anni 2000 il Gruppo è di forte stimolo alla crescita di processi sociali locali, promuove e sostiene la nascita della realtà sportiva agonistica per disabili nella piscina comunale di Jesi. Il Gruppo funge da facilitatore di alcuni processi, attivando e formando un gruppo di giovani volontari a sostegno di questa nuova realtà da cui nascerà poi anni dopo anche un'associazione culturale teatrale (Clorofilla), esperienze che poi avranno vita autonoma rispetto al gruppo. Esperienze importanti che hanno permesso a giovani volontari di crescere, stimolati e formati dal Gruppo Solidarietà, e a molte famiglie di uscire da isolamenti ed emarginazioni.
Nel 2004 viene costituito un Coordinamento regionale di associazioni (Comitato Associazioni Tutela), composto da 15 organizzazioni con l’obiettivo di seguire l’evoluzione delle politiche sociali a livello regionale. Tra il 2007 e il 2009 il Gruppo attiva inoltre un percorso di formazione e di sostegno rivolto famiglie; prenderà successivamente vita ad un gruppo di auto mutuo aiuto composto da familiari di persone con disabilità del territorio, che si riunisce mensilmente presso la sede.
Nello stesso periodo inizia un lavoro di monitoraggio delle politiche regionale che darà vita ad un vero e proprio Osservatorio sulle politiche sociali nelle Marche. In questo stesso periodo viene potenziato il sito sia con la pubblicazione di documenti, norme, analisi che di schede di approfondimento. I materiali pubblicati nel sito ampliano l’offerta di materiale del Centro documentazione.
Nel 2012 il Gruppo partecipa alla costituzione della Campagna regionale “Trasparenza e diritti”, cui aderiscono oltre 30 organizzazioni del terzo settore della regione Marche (volontariato, utenti, cooperazione), impegnata a promuovere lo sviluppo di servizi centrati sulle persone e sui loro diritti.
Il percorso del Gruppo Solidarietà, qui sinteticamente proposto,
indica la volontà di essere compagni di viaggio di tante persone
che "non contano"; dopo tanti anni siamo più che mai
convinti che il tratto costituivo del volontariato debba essere la tutela
e la promozione dei diritti dei più deboli. Questo è quello
che vorremmo continuare a fare anche nei prossimi anni.