Gruppo Solidarietà


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Dalle riviste: approfondimenti
(ultime)

(indice schede bibliografiche)

Di seguito vengono segnalati alcuni numeri di riviste che contengono articoli che riteniamo utili per l'approfondimento.
Le riviste segnalate sono uscite nel periodo novembre 1998 - dicembre 2013.

LE SEGNALAZIONI SONO RIPORTATE IN ORDINE CRONOLOGICO DI INSERIMENTO DECRESCENTE, OVVERO A PARTIRE DALLA PIU’ RECENTE.

Narcomafie, http://www.narcomafie.it/, nel numero 7/8 2014 (agosto) affronta la drammatica situazione delle carceri e i nodi della normativa sul sistema penitenziario in una sezione monografica dal titolo Il sistema carcerario in Italia. La politica sa tenersi sapientemente a distanza da coloro che a vario titolo si occupano dell’universo penitenziario (direttori, educatori, giuristi, assistenti sociali) chiedendo uno svecchiamento del sistema sanzionatorio. Provvedimenti effimeri, che invariabilmente prendono il nome di “decreto svuota carceri”, rappresentano un alibi politico a lavorare in vista della scadenza fissata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Non esistendo nel corpus normativo dell’ordinamento penitenziario una forma di reclamo dotata dei caratteri di giurisdizionalità, la Corte di Strasburgo ha chiesto all’Italia di dotarsi di uno strumento attraverso cui i giudici possano sia sottrarre il detenuto ai trattamenti inumani da lui subiti sia compensare tale violazione.

Altreconomia, http://www.altreconomia.it/site/, nel numero 163 2014 dal titolo Come cambia la cooperazione approfondisce il tema delle Organizzazioni non governative in Italia: attualmente  sono 232 quelle riconosciute. A quasi 30 anni dall’approvazione della legge 49 del 1987, l’Italia ha scelto di riformare il settore con un disegno di legge intitolato “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”. Per comprendere come cambierà la cooperazione sono state intervistate dieci Ong che operano in Italia: ACRA, Action Aid, CESVI, COOPI, COSPE, COSV, Mani Tese, ICEI, Istituto Oikos, Soleterre. Le Ong ritengono importante la costituzione di un’agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, un soggetto di diritto pubblico che dipende dal ministero degli Esteri ma con autonoma personalità giuridica. Un nodo importante resta quello legato ai fondi, anche perchè l’ambizione è di aver un numero maggiore di attori di cooperazione aprendo alle imprese private.

HP Acca Parlante, http://www.accaparlante.it/node/30114, nel numero 2 (giugno 2014), propone una ricerca dal titolo Immagini ... invisibili, sul livello di integrazione che il mezzo, i prodotti, la pratica e la fruizione cinematografici possono rivelare e costruire; in particolare, è stato privilegiato l’aspetto pratico del fare cinema e del fruire opere cinematografiche, cercando di mostrare concretamente attraverso quali premesse e azioni si possano superare determinate barriere culturali e sociali, invitando a leggere l’espressione artistica dei soggetti disabili, e i prodotti che possono scaturire dal lavoro creativo e tecnico con loro. Nella monografia, il processo dell’integrazione è stato analizzato a tre livelli: quello della realizzazione di opere cinematografiche, quello dell'analisi del loro contenuto, del senso e della relazione tra opera e contesto sociale ed infine quello dell’acceso e del diritto alla cultura, in particolare nella sua dimensione collettiva.

Superabile magazine, http://www.superabile.it/web/it/Home/, nel numero 5 (maggio 2014), nella sezione dalla parte dei figli, presenta una serie di testimonianze di persone disabili a cui è stato chiesto di raccontare la loro mamma. La rubrica, dal titolo, Quella donna, Mia madre, racconta di donne che combattono contro i pregiudizi, per far riconoscere i diritti ed accedere a servizi, ...e soprattutto parla di amore per i propri figli. Come si evince da tutti gli intervistati: Barbara: “Mia madre, il viso perfetto, gli occhi nocciola, le labbra a cuore. Io che mi specchio in lei, lei che si riflette in me. Mia madre, radici e foglie. Mia madre Franca. Dentro il suo nome mi addormento tranquilla”. Cristina: “… quando a un certo momento ho smesso di camminare, lei ha camminato per me e ancora oggi, a volte, mi presta le sue gambe”. Massimo: “abbiamo imparato ad essere più tolleranti e a venirci incontro nei momenti di difficoltà. A volte le permetto persino di scegliere il colore della cravatta o la pesantezza del maglione da indossare”. Giulio: “tuttora, a 69 anni, mi dedica molto tempo e mi accompagna spesso ai tornei di scacchi in giro per l’Italia”.

Altreconomia, http://www.altreconomia.it/site/, nel numero 145 (gennaio 2013) si occupa della lingua dei segni, “un codice di comunicazione non verbale per sordi; anche se sempre più diffusa, l’ordinamento italiano non la riconosce”. L’intervento dal titolo “Come ve lo dobbiamo dire” spiega le ragioni delle associazioni di sordi che si battono per l’integrazione delle persone sorde nella società e per la promozione della loro autonomia e del riconoscimento al diritto al bilinguismo. Il numero 147 (marzo 2013) invece si intitola La cura: nuovi ospedali, assistenza dignitosa, anziani: la nostra richiesta. Vengono presentati i risultati di un’inchiesta sugli investimenti nell’edilizia ospedaliera, per nuovi ospedali, realizzati con il meccanismo finanziario del project financing: “un privato o un gruppo di imprese private, costruisce e attrezza l’ospedale e gestisce tutti i servizi non ospedalieri, sulla base di un contratto con la Asl locale”.

HP Acca Parlante, http://www.accaparlante.it/node/30114, nel numero 2 (giugno 2013), propone una sezione monografica sul tema della vita sessuale ed affettiva delle persone disabili. La monografia, dal titolo Il corpo degli altri, a partire dalle storie e dai racconti delle persone disabili, indaga le emozioni, le difficoltà, i silenzi, i pregiudizi, che ruotano attorno alla questione; la difficoltà dei protagonisti, delle famiglie e degli altri di vivere il copro con disabilità, come corpo che si riconosce ed esprime nella relazione con l’altro. Una riflessione che sottolinea l’importanza culturale di un’educazione sessuale che affianchi il dibattito su temi emergenti quali l’assistente sessuale, per restituire senso e valore a questa dimensione.

L’Incontro, http://www.cooperativaaeper.it/downloads/incontro161.pdf¸ nel numero 161 (maggio 2012) festeggia 25 anni di pubblicazione. La rivista, promossa dalla cooperativa bergamasca AEPER, in questi anni ha raccontato il mondo dell’emarginazione, dando voce e facendo parlare il mondo dei non ascoltati, dei senza voce. Attraverso i ricordi di coloro che hanno creduto in questo spazio di crescita personale e sociale, si ricostruisce il senso del lavoro e dell’impegno di coloro che si definiscono, viaggiatori leggeri; un volo di accompagnato alle persone con fragilità, fatto con le piccole cose, le quotidiane conquiste, partendo dalla voglia di mettersi in gioco, di sperimentare i propri limiti, e sulla frontiera, incontrare la ricchezza del limite degli altri.

La rete, http://www.cooplarete.org/LaRivista/tabid/91/Default.aspx, dedica il numero 2/2012, ai fratelli e sorelle della persona con disabilità. Sorelle e fratelli in rete è il titolo che sintetizza i racconti dell'importanza e della profondità di un legame fatto di codici, di silenzi, di sguardi, di vecchi giochi e di nuovi modi di stare insieme. Pagine che hanno un sapore particolare perché sfogliando le pagine con attenzione si ha la possibilità di cogliere da un punto di osservazione altrui aspetti peculiari di chi abita la disabilità, offrendo inoltre l’occasione per valorizzare figure a volte nell’ombra e molte volte senza occasioni per condividere le preoccupazioni legate al proprio famigliare. Sono testimonianze per creare occasioni, metterle in rete e costruire percorsi allargati in grado di generare ricchezza collettiva.

Ristretti Orizzonti, http://www.ristretti.it/, nel numero 6 (dicembre 2013), intitolato Effetti della galera che ammala il corpo e la mente, denuncia la situazione molto carente del servizio sanitario nel sistema penitenziario. La riforma della sanità penitenziaria è una legge che risale a dieci anni fa, ma le aziende sanitarie continuano ancora a giustificarsi dicendo che c’è una lentezza nel passaggio del sistema sanitario dall’amministrazione penitenziaria al Sistema Sanitario nazionale. Per fare in modo che la riforma sanitaria venga completata è necessario che ognuno faccia il proprio lavoro bene, i dirigenti facciano le circolari, i controllori controllino e gli operatori operino con professionalità; emerge altresì l’importanza di una seria proposta di formazione e aggiornamento del personale.

Nuove Tutele, (c/o Patronato INAS, Via Regina Margherita 83/D, 00198 Roma), nel numero 3/2012 (settembre-dicembre 2012) dedica la prima parte al tema Non autosufficienza e disabilità, diritti negati e nuovi doveri; la progressiva riduzione del welfare state, le avverse condizioni economiche del Paese, la riorganizzazione degli enti previdenziali e la telematizzazione completa delle procedure che riguardano la previdenza hanno portato a un aumento del 35% dell’utenza negli uffici patronali. Il patronato è un importante punto di riferimento per l’accesso ai diritti previdenziali e socio-assistenziali degli italiani e dei cittadini stranieri presenti in Italia. Sarebbe dunque il momento, per garantire un ruolo di rete a servizio delle persone, di ottenere condizioni favorevoli a investire, per migliorare la capacità di risposta agli utenti. Per questo il patronato lavorerà in modo da evitare che nuove ipotesi di tagli tornino a minacciare l’attività di assistenza, consulenza e tutela gratuita nel campo dei diritti sociali individuali.

Studi Zancan, http://www.fondazionezancan.it/pubblicazioni/studi_zancan, nel numero 6/2012 (novembre/dicembre) nella parte monografica della rivista, dal titolo Servizio sociale e agire agapico, a partire dalla lettura dei i primi quattro articoli della Costituzione, individua il fondamento dei principi del servizio sociale: la centralità della persona, la solidarietà su cui si basa la convivenza sociale, il principio dell’eguaglianza, il principio della responsabilità sociale. Perché, per parlare dei valori del servizio sociale, si è fatto ricorso alla Costituzione? Perché il servizio sociale ha il compito e la responsabilità di formare a un’etica pubblica e la Costituzione ne fornisce i fondamenti. Come spiegano gli articoli presentati, il servizio sociale ricopre un duplice ruolo: tecnico e scientifico per programmare e organizzare i servizi sociali del territorio e per valutarne l’efficacia, etico-politico nel promuovere il bene comune del paese.

Mosaico di pace, http://www.mosaicodipace.it/, nel numero 11/2012 (dicembre 2012) dedica la sezione monografica, intitolata un popolo di obiettori, alla legge sull’obiezione di coscienza; quarant’anni fa veniva approvata infatti la legge 772 che, per la prima volta in Italia, riconosceva la possibilità di obiettare al servizio militare obbligatorio. A crescere, in questi quarant’anni, non è stato solo il numero di obiettori; è cresciuto anche il numero di quei soggetti, pubblici e privati, che li hanno accolti. I 15 enti convenzionati del 1974 erano diventati 5923 nel 2001, l’anno in cui nasceva il servizio civile su base volontaria. Il servizio civile nazionale è più vicino ai diritti del mondo del lavoro che non agli obblighi di quello della “naja”. Estremamente significativo il servizio civile all’estero per sperimentare forme di difesa civile non armata e non violenta in contesti di conflitto come ad esempio avvenne nell’ex Jugoslavia. Sarà questo il futuro del servizio civile?

Etica per le professioni, http://www.fondazionelanza.it/it/?q=rivista, nel numero 1/2012 (giugno 2012) propone una riflessione sul tema Professioni e finanza. La crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo si sta rivelando carica di insegnamenti per le professioni in generale, poiché tutte, secondo modalità diverse, ne sono toccate: quelle del settore economico e finanziario in modo specifico. Viene proposto un itinerario per una rinnovata coscienza etica delle professioni, il cosiddetto “nuovo umanesimo della responsabilità”; si tratta di un orizzonte esigente, ma che ha la riserva di un futuro in grado di vedere coniugate la libertà e la regola, a ogni livello, tanto della vita professionale quanto di quella istituzionale.

Nigrizia, http://www.nigrizia.it/, nel numero 12/2012 (dicembre 2012) dal titolo Mandela: la lotta è la mia vita, ricostruisce alcuni periodi significativi della vita di Nelson Mandela. Il primo segmento di argomenti - il dono – spiega come sia possibile progettare un futuro in comune; il secondo – l’uomo – consente di far memoria e di ricostruire le tappe fondamentali della sua vita e della sua lunga prigionia, ma anche di valutarne la personalità, le doti e le contraddizioni. Nella terza parte – il politico e l’icona – Mandela nel pieno delle sfide che ha dovuto affrontare appena libero dal carcere e una volta investito della responsabilità presidenziale, il suo rapporto con l’Occidente e con le diverse Chiese presenti in Sudafrica.

Esodo, http://www.esodo.net/, quaderno trimestrale curato dall’associazione omonima, dedica il numero 3 del 2012 (luglio - settembre 2012) al tema dell’amicizia; una celebrazione di questo sentimento, attraverso letture di brani del Vecchio e Nuovo Testamento, e racconti di esperienze di nascita e sviluppo “di legami fatti di ascolto, attenzione e aiuto reciproco”; concetti, parole, immagini, ricordi, per definire questa forma di relazione, così preziosa che ci accompagna in modo diverso lungo il corso di tutta la vita. Legami: I volti dell’amicizia, è il titolo di questo fascicolo che propone un confronto tra la Parola, e le testimonianze di ascolto, della bellezza della condivisione, del donarsi agli altri e di “imparare a nutrirsi gli uni con gli altri”.

HP Accaparlante, http://www.accaparlante.it/, nella sezione monografica del numero 3/2012 (settembre 2012) affronta il tema del dopo di noi, raccontando l’esperienza di una residenzialità per figli con disabilità complesse, pensata e realizzata da genitori, in collaborazione con gli operatori, e la direzione. La sperimentazione e la condivisione della gestione quotidiana della struttura, hanno permesso a queste famiglie di realizzare il sogno di vedere come potranno vivere i figli dopo la loro morte; come raccontano le testimonianze raccolte sotto il titolo Il futuro del possibile: sogno e progetto di una casa da vivere, il confronto e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto, sono stati alla base dell’impegno per pensare il distacco dalla famiglia e creare le condizioni per una buona qualità di vita nelle situazioni di cronicità.

La Rete, http://www.cooplarete.org/LaRivista/tabid/91/Default.aspx, nel numero 5/2011 affronta il tema del servizio civile. Il numero intitolato Più leggero non basta - prendendo in prestito il titolo di una pellicola cinematografica che racconta la storia di un obbiettore – fa il punto sull’evoluzione storica, giuridica di questa esperienza di volontariato; dal rifiuto di alcuni giovani di prestare il servizio militare, all’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza, fino alla creazione dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, l’apertura alle donne e l’istituzione dei servizi civile regionale, provinciale ed europeo. Non solo numeri ma anche storie, come quella di Santo Boglioni, che ha svolto la sua esperienza di servizio civile all’inizio degli anni ’70 (poco dopo l’approvazione della legge) presso la Comunità di Capodarco di Fermo, e un’intervista doppia del primo obiettore e dell’ultima giovane in servizio civile presso la Rete. Un’analisi storica e finanziaria per proporre nuove prospettive per rilanciare questo strumento, tanto importante per la vita dei giovani che lo scelgono e per l’intera comunità.

Politiche sanitarie,
http://www.politichesanitarie.it/presentazione.php, nel numero 2/2012 (giugno) nella sezione Argomenti in campo, propone un documento a cura di Nerina Dirindin (docente Università di Torino) dal titolo Salvaguardare il sistema di welfare, riconvertire le risorse: le riflessioni analizzano possibili azioni – immediate e future - da fare ed altre da non fare, per evitare che la crisi economica provochi lo smantellamento del sistema delle politiche di welfare ( interventi sanitari, sociosanitari, sociali). Sono proposte soluzioni alternative alla strada dei tagli e del contenimento della spesa, finalizzate a promuovere la tutela della salute dei cittadini fragili, la valorizzazione del lavoro di cura, in una prospettiva di crescita economica e di superamento delle inefficienze. Tra gli altri interventi segnaliamo; un’analisi dei modelli organizzativi per la cura della salute mentale e della schizofrenia in Lombardia, Lazio e Sicilia, il racconto di esperienze di utenti stranieri e operatori sanitari in materia di immigrazione e salute.

Welfare oggi, http://www.periodicimaggioli.it/dettaglio.php?id=35, nella sezione monografica intitolata l’Atlante delle regioni del numero 2/3 (marzo - giugno 2012) fotografa la situazione dei servizi e interventi sociali e socio-sanitari nelle Regioni italiane, analizzando e comparando dati statistici. Le schede raccolgono ed interpretano le informazioni ufficiali (fornite da istituzioni quali Istat e Ministeri), riguardanti: assistenza domiciliare, residenze per anziani, interventi comunali contro la povertà, servizi per la disabilità, la spesa per i servizi sociali e quella per i servizi sociosanitari; delle schede sintetiche illustrano la posizione delle regioni nell’erogazione di questi servizi (accessi, risorse dedicate…), proponendo anche approfondimenti e spunti di riflessione.

Animazione sociale, http://www.gruppoabele.org/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1619, nel numero 261 (marzo 2012) propone una sezione monografica sul tema L’adulto disabile è risorsa di una comunità inclusiva. Le ragioni della presupposta incompatibilità tra disabilità ed età adulta interrogano non solo i servizi per le persone con disabilità – chiamati a realizzare progetti di vita in una dimensione evolutiva anche – ma l’intera comunità; riconoscendo l’adulto disabile come soggetto attivo e protagonista, la società è chiamata a fare in modo che vengano superate tutte le barriere che gli impediscono di godere pienamente dei diritti di cittadinanza; un processo che può creare conflitto ma che stimola assunzione di responsabilità e promozione di cambiamento ed emancipazione per l’intera collettività.

Fogli di informazione,
http://www.centrodocpistoia.it/index.php?menu=sub5item1&page=fogli, nel numero 19-20/2011 (dicembre 2011) propone una riflessione sulla recente approvazione da parte del Parlamento della legge 9 del febbraio 2012 (con la quale viene convertito il decreto cosiddetto svuota carceri), che ha stabilito, tra l’altro, la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Il quaderno, intitolato Superamento OPG, pur riconoscendo il successo del provvedimento, sottolinea i timori per quanto avverrà nel futuro prossimo e ribadisce la necessità di un regolamento attuativo che definisca interventi immediati per la chiusura e deistituzionalizzazione dei “manicomi criminali”: il finanziamento di progetti terapeutico – riabilitativi individualizzati a favore degli attuali internati negli OPG, la revisione del concetto di pericolosità sociale collegato all’infermità sociale, la modifica dell’articolo 88 del Codice penale (concetto del folle reo); evitare il proliferare di tante residenze psichiatriche sanitarie ad alta sorveglianza e l’abuso del loro utilizzo.

Oggi domani anziani, http://www.pensionati.cisl.it/leggi_pubblicazione.cfm?id=20, dedica il numero 1/2012 (aprile 2012) alla famiglia; le analisi e i contributi raccolti nel quaderno dal titolo Regioni e territori alla ricerca di una bussola per la famiglia, sottolineano l’esigenza che il sistema assistenziale promuova il ruolo della famiglia, tenendo conto anche delle profonde trasformazioni che sta affrontando (sbilanciamento delle generazioni, nuovi morfologie dei nuclei, connessione alla complessità del mondo del lavoro…). A fronte del dissolvimento delle politiche nazionali, le Regioni (e gli enti locali) sono chiamate ad assumere il ruolo di titolari nella gestione e programmazione delle politiche per la famiglia; vengono presentati e commentati i risultati di una ricerca comparativa sulle politiche socio-familiari nelle normative delle regioni italiane.

Famiglia oggi, http://www.famigliacristiana.it/canale/famiglia/famiglia-oggi.aspx, nel numero 3/2012 (giugno 2012) dal titolo Malati mentali: esclusi o integrati? analizza le conseguenze dell’atteggiamento stigmatizzante e discriminatorio della società nei confronti delle persone affette da disturbi mentale; conseguenze che si ripercuotono non solo sui soggetti stessi ma anche sull’intero contesto familiare. Vengono quindi descritti diversi interventi messi in atto dai servizi medici e psicosociali e gli operatori della salute mentale per migliorare la qualità della vita del malato mentale grave e della sua famiglia: il modello ricovery, l’approccio psicoeducativo, il progetto terapeutico delle visite domiciliari, le strategie di integrazione nel contesto scolastico.

Animazione Sociale, http://www.animazionesociale.gruppoabele.org, nel numero 259/2012 (gennaio 2012) nella sezione monografica propone gli atti di alcune giornate di formazione per operatori sociali proposte lo scorso anno, dal titolo E’ ancora pensabile un futuro per il lavoro sociale? In un periodo di tagli, corrosione di risorse economiche ed umane nel settore dei servizi sociali, è molto alto il rischio che gli operatori (educatori, assistenti sociali, psicologi, medici ed infermieri…) si sentano feriti ed umiliati nella loro identità professionale e sempre più demotivati ed isolati. Gli interventi delineano possibili scenari per trasformare questa crisi in occasione di ripensamento del lavoro sociale; maggiori competenze, collaborazione e rete, valorizzazione culturale del senso del proprio lavoro: questi alcune indicazioni per dare visibilità al lavoro sociale, restituendogli il ruolo da protagonista nella tutela dei diritti e nella promozione della convivenza sociale. Tra gli altri interventi segnaliamo l’intervista ad Umberto Galimberti: Una gamba nella ragione, l’altra nella follia; un invito a recuperare la dimensione di follia che è insita in ognuno di noi per entrare in relazione con i cosiddetti matti.

Welfare oggi
, http://www.periodicimaggioli.it/dettaglio.php?id=35, nel numero 6/2011 (dicembre 2011) nella sezione dedicata all’analisi delle politiche propone, tra gli altri interventi, una riflessione su I comuni e la crisi: vengono illustrati e commentati i risultati di un’indagine sulla percezione dei cittadini sul ruolo degli enti locali per gestire le conseguenze della crisi economica; emerge un senso di sfiducia e preoccupazione per i continui tagli alle risorse che si traducono in contrazione dei servizi. Nella parte che descrive buone prassi viene analizzata l’esperienza del Comune di Ancona che ha proposto il buono lavoro, come alternativa al contributo economico per supportare soggetti in condizione di disagio economico e proposto un contributo di riflessione sull’azienda speciale come forma organizzativa di gestione associativa di servizi sociali e socio-sanitari per gli enti locali.

Prospettive sociali e sanitarie, http://pss.irsonline.it/, nel numero 20 – 22/2011 (15 dicembre 2011), propone un numero speciale dal titolo Disegniamo il welfare di domani: una proposta di riforma dell’assistenza attuale e fattibile; questo è il titolo di un testo nato dalla collaborazione di un gruppo di esperti che – in collaborazione con l’IRS (Istituto per la ricerca sociale )- hanno elaborato una proposta di riforma delle politiche e degli interventi sociali, per presentarla alle istituzioni e ai partiti, al fine di contribuire ad un processo di rinnovamento e riqualificazione dell’attuale sistema di welfare, anche alla luce della grave crisi economica che stiamo vivendo, che determina sempre maggiori tagli alla spesa. Una proposta “vera, attuale, fattibile” che, a partire dall’analisi delle criticità del sistema assistenziale, delinea possibili scenari per rispondere alle esigenze dei cittadini, soprattutto quelli più fragili, in modo adeguato e tempestivo, promuovendo pratiche di equità e solidarietà sociale, e allo stesso tempo opportunità di lavoro e sviluppo.

La rivista delle politiche sociali, http://www.ediesseonline.it/riviste/rps, dedica il numero 4/2011 (dicembre 2011), ad un approfondimento sul tema: Le politiche per la non autosufficienza in Europa. Vengono analizzate e confrontate le trasformazioni degli interventi pubblici messi in atto in Italia e in Europa per far fronte ai bisogni di assistenza e di cura degli anziani, in particolare quelli non autosufficienti. La ricerca analizza le politiche di long term care (politiche per la non autosufficienza) nel nostro paese, in Spagna, Svezia, Danimarca, nei Paesi Bassi, in Inghilterra, Germania, Francia ed Austria; vengono quindi comparate in modo qualitativo e quantitativo le modifiche alle risposte istituzionali e quelle informali per far fronte alla sempre maggiore richiesta di una popolazione che sta invecchiando e con tassi di disabilità in aumento, evidenziando come i sistemi di welfare non sono in grado di dare risposte adeguate, delegando spesso le responsabilità di cura alla famiglia e al sistema privato; occorre quindi trovare soluzioni innovative.

Etica per le professioni, http://www.fondazionelanza.it/it/?q=rivista, nel numero 2/2011 (dicembre 2011), propone una riflessione sul tema Etica e volontariato. Al termine del 2011, anno che l’Unione Europea ha dedicato al Volontariato, viene descritta la situazione del volontariato oggi in Italia (quanti e chi sono i volontari, quali sono le motivazioni) delineando possibili future evoluzioni e strategie per attivare nuovi volontari. Si mette inoltre in evidenzia il rischio che, soprattutto in questo grave periodo di crisi economica, il volontariato si sostituisca allo stato per far fronte ai sempre maggiori tagli nella spesa pubblica (previdenza, sanità, istruzione, cultura, sport); il pericolo è che il volontariato diventi complice dello smantellamento del welfare, perdendo di vista il fine di promuovere una cittadinanza attiva, di promuovere una cultura civica e politica, in grado di favorire una cultura civica e solidarietà sociale. Questa è la sfida per il futuro del volontariato: recuperare un ruolo attivo di advocacy, di creazione di valore.

Minori e giustizia, http://www.francoangeli.it/riviste/sommario.asp?IDRivista=29, nel numero 4/2011 (dicembre 2011) propone una sezione monografica dal titolo Disagio e povertà dei bambini e delle famiglie nel tempo della crisi; gli interventi analizzano le diverse forme e cause del disagio giovanile (fattori psichici, esistenziali, sociali…) evidenziando le difficoltà da parte dei servizi di programmare interventi per tutelare il diritto dei giovani individui a raggiungere una piena espressione di se stessi e appartenenza ad un ambiente includente. In questo senso quindi il disagio nelle sue molteplici espressioni (bambini adottati, figli di genitori divorziati, stranieri, disabili, tossicodipendenti, disoccupati) assume una dimensione sociale, e richiama l’esigenza di creare le basi della tutela del minore a partire dalla promozione di una società accogliente ed integrante, che accetta la diversità e accoglie le fragilità; un lavoro complesso che deve partire dalla formazione di operatori preparati ed aggiornati.

Disabilità gravi, http://www.erickson.it/Riviste/Pagine/Scheda-Rivista.aspx?ItemId=38466&ct=17640, a partire dal primo numero del 2012, la rivista precedentemente denominata Handicap Grave, cambia nome. Questo primo fascicolo si intitola Interventi cognitivo – comportamentali e assistive technology; la rivista intende sempre più approfondire il ruolo delle tecnologie per favorire l’autonomia e l’auotodeterminazione delle persone con disabilità gravi e allo stesso tempo promuovere la conoscenza e lo scambio di buone prassi e la ricerca di soluzioni attraverso la sperimentazione di studi caso, lasciando anche spazio alla riflessione. Elementi di innovazione quindi, che non cambiano l’essenza della proposta editoriale che contraddistingue la rivista.

Narcomafie, http://www.narcomafie.it/, nel numero 12/2011 (dicembre 2011) dal titolo Mafie al Nord, raccoglie alcuni interventi (curati dal magistrati, giornalisti, insegnanti, rappresentanti delle forze dell’ordine) del seminario organizzato su questo tema dal Gruppo Abele a Torino lo scorso ottobre. Si parte dalla constatazione della scarsa determinazione da parte di una politica sempre più debole, nell’impegno a portare avanti strategie di contrasto alla mafie, nonostante i proclami trionfalistici; in particolare vengono messi in discussione e denunciati alcuni limiti del Codice Antimafia approvato nel marzo 2010, come le nuove regole per la confisca dei patrimoni della mafia che rischiano di indebolire questo strumento fondamentale. Un focus particolare è dedicato all’analisi del fenomeno mafioso nel Nord. Vengono quindi illustrate nuove proposte di contrasto e lotta alla criminalità economica organizzata, sottolineando l’esigenza, soprattutto in un periodo di grave latenza della democrazia come quello attuale, di puntare sulla formazione civile delle nuove generazioni e sulla cultura, per un impegno collettivo contro ogni forma di illegalità e criminalità.

Azione nonviolenta, http://nonviolenti.org/cms, dedica il numero 12/2011 (dicembre 2011) ai Cinquant’anni del Movimento Nonviolento, costituito ufficialmente da Aldo Capitini nel gennaio 1962, in seguito alla prima marcia della pace Perugia - Assisi, svolta il 24 settembre del 1961. Vengono pubblicati i risultati di una ricerca che attraverso la lettura di carte della polizia e degli apparati di controllo dello Stato, ricostruisce la storia del primo ventennio del movimento di difesa popolare nonviolenta in Italia (1966-1986): vengono quindi evidenziati i cambiamenti dell’azione dei gruppi, le modalità di promuovere ed organizzare iniziative e la percezione della pericolosità del movimento da parte delle autorità giudiziarie, con conseguenti interventi di controllo e repressione (sequestri di manifesti, manifestanti puniti o arrestati). Un’evoluzione interna al movimento, ma anche nelle relazioni con la politica, alla ricerca del dialogo e dell’apertura. Sono inoltre elencati gli articoli scritti da Aldo Capitini, pubblicati nella rivista Azione Nonviolenta (dal 1964 al 1968).

Esodo, www.esodo.net, nel numero 4/2011 (dicembre 2011), dal titolo Tra necessità e liberazione: riflessioni sul lavoro, si interroga sul valore del lavoro, sull’importanza per la qualità della vita – spirituale e materiale - di ogni singolo individuo e per il bene comune, come strumento di promozione di relazioni basate sul rispetto e l’aiuto reciproco. I contributi indagano il senso del lavoro nelle culture ebraica, protestante, nel Vangelo; spunti di riflessione per pensare come trasformare l’incertezza e la crisi del momento attuale, in opportunità di riscoperta di un modello economico diverso, che promuova il lavoro come essenza della dignità umana e dell’etica relazionale, per ridurre le diseguaglianze e garantire pari diritti a tutti.

L’integrazione scolastica e sociale
(www.erickson.it/Riviste/Pagine/Scheda-Rivista.aspx?ItemId=38469) (c/o Edizioni Centro Studi Erickson, Via del Pioppeto 24, 38121 Trento) dedica la parte monografica dl numero 5/2011 (novembre 2011) al tema Invecchiare bene si può: risposte di qualità per la persona con disabilità in età avanzata; le aspettative di vita delle persone con disabilità sono infatti aumentate in modo significativo negli ultimi decenni; l'avanzamento di età è però accompagnato in molti casi da forme di decadimento anticipate (maggiori rispetto alle forme di invecchiamento tipico). Gli articoli evidenziano come in campo educativo e sociale ci sono difficoltà nel promuovere interventi finalizzati non solo a contenere queste forme di decadimento ma anche a permettere il mantenimento di un buon livello di qualità della vita. Questi gli argomenti principali affrontati nella monografia: il punto sugli studi che si sono occupati dell’avanzamento d’età della persona con disabilità intellettiva; la necessità di una valutazione funzionale della persona con disabilità che invecchia, fatta con la partecipazione non solo dal clinico, ma di tutte le figure, anche quelle educative; un'analisi delle linee portanti dell’intervento per la persona con disabilità intellettiva di età avanzata; il punto di vista degli operatori in relazione d’aiuto, chiamati a dotarsi di nuove conoscenze e competenze; l'importanza nei programmi educativi per persone con disabilità che avanzano con gli anni dell’autodeterminazione per una vita di qualità

Oggi domani anziani [http://www.pensionati.cisl.it/leggi_pubblicazione.cfm?id=40] (c/o Fnp-Cisl, Via Castelfilardo 47, 00185 Roma) dedica il numero 2/2011 (settembre 2011) al tema del Federalismo e livelli essenziali di assistenza; richiamando le ragioni che hanno determinato la definizione dei Lea con la legge 328, ci si interroga sul loro futuro nel panorama del progetto federale .I contributi si propongono di analizzare il ruolo dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) nel moderno sistema di welfare sociale e in particolare, nella sua riorganizzazione in chiave federalista: è necessario un monitoraggio per garantire che soluzioni istituzionali eterogenee garantiscano risultati sociali uniformi e la tutela dei diritti. Nel numero sono presentate quattro situazioni di sperimentazione di forme di Lep: per le persone non autosufficienti in Emilia Romagna, il programma dei livelli essenziali nel Piano sociale della regione Puglia, i livelli essenziali in un consorzio intercomunale di servizi socio-sanitari, i livelli essenziali a Bolzano.

Altreconomia
[http://www.altreconomia.it/site/] (Corso Lodi 47, 20139 Milano) dedica la parte monografica del numero 132 (novembre 2011) al tema Le cooperative sociali alla prova dei tagli. Gli interventi denunciano i rischi dei tagli dei fondi pubblici decisi con la legge delega che hanno colpito il settore delle cooperative (da 1,2 miliardi a 178 milioni di euro); non solo infatti due cooperative su cinque rischiano la chiusura, ma migliaia di utenti potrebbero perdere ogni forma di assistenza. Vengono raccontati i casi di una cooperativa di Cesena e la proposta in Lombardia di Federsolidarietà, Lomardia sociale e Irs per recuperare risorse economiche, senza dover tagliare i servizi, anzi aumentandone l’efficienza. Infine, un rischiamo al welfare italiano, troppo incentrato su logiche caritatevoli e reazionarie, che promuovono elemosina, senza garantire il rispetto dei diritti e la responsabilità degli enti pubblici e politici.

Censis Note e Commenti [http://www.censis.it/11] (Piazza di Novella 2, 00199 Roma) dedica il numero 6/7 2011 (giugno-luglio 2011) ad una monografia dal titolo convivere con la malattia: quindici anni di ricerche sulla salute. I contributi presentano risultati di ricerche che il Censis ha realizzato negli ultimi quindici anni, al fine di analizzare le condizioni di vita, i costi clinici, umani e sociali, gli aspetti familiari dell’assistenza, di alcune malattie croniche: le patologie alcolcorrelate, le patologie metaboliche e la dialisi, la malattia di Alzheimer, l’artrite reumatoide, le disfunzioni sessuali maschili, l’infertilità e l’ictus celebrale. I dati raccolti attraverso interviste a pazienti e familiari si concentrano sulle difficoltà di riconoscimento, diagnosi, processi di cura di queste malattie, evidenziando le differenze territoriali nelle risposte sanitarie e i limiti di un welfare sempre più incentrato all’autogestione e la responsabilità familiare.

Oggi Domani Anziani
[http://www.pensionati.cisl.it/leggi_pubblicazione.cfm?id=40] (c/o Fnp-Cisl, Via Castelfilardo 47, 00185 Roma) nel numero 1/2011 (giugno 2011), dal titolo 2011: Anno europeo del volontariato, facciamo il punto, analizza il ruolo del volontariato negli ultimi quaranta anni (il primo convegno nazionale sul volontariato risale al 1975); uno sguardo al passato per comprendere le caratteristiche attuali del mondo del volontariato e pensare al futuro. In particolare i contributi riflettono sulla riforma della legislazione in materia di volontariato, sul ruolo del volontariato – e in particolare del volontariato di persone mature ed anziane - all’interno delle imprese sociali del non profit che gestiscono e producono servizi, sulla presenza del volontariato nel mezzogiorno per la promozione della legalità e dei diritti. A fronte dei mutamenti demografici e dell’allungamento medio della vita, si sottolinea l’aumento della partecipazione al volontariato degli anziani (vedi il caso Anteas) e il parallelo aumento di organizzazioni e progetti a favore degli anziani in situazione di fragilità.

Studi Zancan [www.fondazionezancan.it/pubblicazioni/studi_zancan] (Via Vescovado 66, 35141 Padova) nel numero 3/2011 (maggio-giugno 2011) dedica la sezione monografica al tema offerta culturale e persone immigrate: vengono presentati i contributi di un seminario di ricerca organizzato dalla Fondazione Zancan in collaborazione con la Fondazione Migrantes. L’invito è considerare l’immigrazione non un problema ma una sfida culturale: occorre programmare interventi ed iniziative per promuovere la partecipazione degli immigrati alla vita del territorio e favorire il loro accesso alla cultura attraverso la mediazione e la conoscenza dell’altro, con la condivisione di momenti di ricreativi e di valorizzazione delle diverse identità culturali; in particolare vengono denunciati i bisogni e le problematiche degli adolescenti stranieri che arrivano in Italia e fanno il loro ingresso a scuola con scarse o nulle conoscenze linguistiche. Nello stesso numero segnaliamo inoltre un intervento sul futuro del volontariato e uno sul Sistema pensionistico e i rapporti tra le generazioni.

HP Accaparlante [www.accaparlante.it/] (Via Legano 2, 40132 Bologna) nel numero 3/2011 (settembre 2011) affronta il tema dell’accessibilità alla lettura per tutti: persone con disabilità motorie o sensoriali, disturbi specifici dell’apprendimento e stranieri con scarsa conoscenza della lingua italiana. La monografia dal titolo Leggere per vivere: Libri per tutti e accessibilità della lettura, spiega l’importanza del libro, e in particolare delle fiabe per lo sviluppo di ogni bambino, perché facilitano l’integrazione, rendono liberi, informati, e “curano l’anima”; è necessario quindi creare le condizioni ed utilizzare gli ausili necessari per permettere ad ogni individuo, nella sua diversità, di beneficare di questo tesoro. Vengono inoltre descritti diversi progetti editoriali che pubblicano volumi adatti anche a bambini con esigenze particolari.

Azione nonviolenta [http://nonviolenti.org/cms/index.php?page=Azione-nonviolenta] (via Spagna 8 – 37123 Verona) propone nel numero 8/9 (settembre 2011) una monografia sulla prima Marcia della pace, ideata ed organizzata nel 1961 da Aldo Capitini. In occasione del cinquantesimo anniversario, la rivista – fondata dallo stesso Capitini - ripercorre l’impegno politico ed educativo del filosofo perugino, a partire dall’opposizione antifascista, la realizzazione di centri di orientamento sociale e religioso per promuovere la libera partecipazione dei cittadini alla politica, la battaglia per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Domenica 24 settembre 1961 Capitini organizza la prima Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli, un corteo nonviolento che parte da Perugia ed arriva ad Assisi; pochi anni più tardi fonda il Movimento Nonviolento. La nonviolenza che ha ispirato la prima Marcia e le successive, si fonda su un metodo di azione e pensiero, di persuasione, educazione: un messaggio che ancora oggi è utile rileggere per affrontare le sfide dell’attualità.


Rassegna di Servizio Sociale [http://www.eiss.it/RSS.aspx] (Viale Ferdinando Baldelli 41, 00146 Roma) nel numero 1/2011 (marzo 2011) si interroga sulle nuove prospettive per il Servizio Sociale: alla luce delle profonde trasformazione che stanno interessando la società, con il diffondersi di sempre maggiori forme di vulnerabilità sociali, situazioni di disagio e difficoltà relazionali, il lavoro sociale deve ripensare il modello teorico-operativo di riferimento. Scenario reso ancora più complesso dai continui tagli al welfare. Gli interventi raccolti nel fascicolo si concentrano su alcune problematiche attuali, analizzando ruolo e possibili interventi del servizio sociale: il carcere, la devianza giovanile, l’aiuto a vittime ed autori di reati di violenza contro le donne in famiglia.

Interculture [http://www.interculture italia.it/] (via Palmieri, 5 – 40038, Riola BO) dedica il numero 19 (giugno 2011) al pensiero di Raimon Pannikar. Il quaderno dal titolo Per continuare il dialogo, propone la lettura del pensiero del filosofo e teologo spagnolo, a partire da una conversazione con il maestro e dalla scelta di alcuni brani significativi; cambiamento del concetto di religione e la religiosità umana, il dialogo interreligioso e interculturale, il rapporto tra religione e politica nella società pluralistica, sono solo alcuni degli argomenti affrontati. Le parole del maestro e i suoi scritti raccontano “di un pellegrinaggio interiore”, un processo continuo di costruzione di armonia e concordia, che deve avere inizio dentro se stessi per poi allargarsi all’esterno, nei confronti degli altri, delle altre culture e religioni, per un incontro che supera ogni forma di individualismo e violenza.

HP Accaparlante [http://www.accaparlante.it/] (Via Legano 2, 40132 Bologna) nel numero 2/2011 (giugno 2011) si occupa dei siblings: temine inglese che indica fratelli e sorelle di persone con disabilità. Il fascicolo, intitolato Mio fratello è figlio unico presenta i racconti di ragazzi e ragazze che in alcuni video, raccolti durante un convegno promosso da Accaparlante e San Lazzaro di Saveno nel dicembre 2010, parlano della loro esperienza: la relazione fraterna in presenza di figlio disabile, le differenze determinate dal tipo di disabilità, i rapporti interni alla famiglia, le influenze sulle amicizie e i rapporti sociali, il futuro. Seguono alcune osservazioni sull’importanza che istituzioni, servizi e associazioni realizzino progetti di formazione e di prevenzione dei rischi di disagio per fratelli e sorelle di persone con disabilità; tra le varie esperienze sono descritti i gruppi di auto mutuo- aiuto.

Altreconomia [http://www.altreconomia.it/site/fr_rivista_detail.php?intId=125] (Corso Lodi, 47 – 20139 Milano) dedica il dossier del numero 128/2011 (giugno 2011) al tema Welfare, solo se fate i buoni. Un’analisi del welfare pubblico che sta cambiando, anzi rischia di scomparire; tagli ai fondi sociali e nuove politiche di assistenza che penalizzano soprattutto i Comuni. Un sistema incentrato sul mercato delle offerte, un welfare monetario che si traduce in modelli come quello lombardo, basato sui voucher socio – sanitari: una sorta di assegno che può essere utilizzato dall’utente per prestazioni socio-sanitarie (asilo nido, assistenza a persone non autosufficienti, trasporti per disabili, aiuto ai poveri, contributi per pagare gli affitti, borse lavoro ai disoccupati…) gestite in outsourcing da aziende private accreditate; o la sperimentazione della social card, un buono a favore delle famiglie con basso reddito per acquistare beni di prima necessità, medicine, distribuito da enti caritativi come la Caritas o le Acli. Una cattiva gestione della spesa che si ripercuote sui soggetti più fragili, che si vedono negati diritti. Famiglia oggi [http:// http://www.sanpaolo.org/fa_oggi/default.htm] (Via Giotto 36, 20145 Milano) dedica il numero 3/2011 (maggio/giugno 2011) al tema del Volontariato: ideali, fatiche e prospettive. I contributi tracciano un’analisi dello sviluppo del volontariato negli ultimi anni, soffermandosi sulle motivazioni che spingono a dedicarsi al volontariato e sulle caratteristiche dell’azione volontaria: i legami con lo Stato Sociale, la diffusione dei valori di solidarietà, la promozione di una comunità più solidale e accogliente, il ruolo nelle politiche sociali e la sperimentazione di servizi. Per un inquadramento statistico del fenomeno viene inoltre proposta una lettura di dati statistici sulla presenza delle organizzazioni di volontariato nelle diverse aree geografiche del Paese in rapporto alla popolazione, sulla composizione delle Odv, sulle forme di finanziamento, il rapporto con i media e i settori di intervento.

Prospettive sociali e sanitarie [http://pss.irs-online.it/] (Via XX settembre 24, 20123 Milano) nel numero 6/2011 (1 aprile 2011) propone uno speciale sul tema Politiche e interventi per le famiglie in tempo di crisi. L’analisi e il confronto delle politiche regionali per le famiglie anche in relazione alle conseguenze della crisi economica, evidenzia criticità e problemi: la mancanza di una politica generale a sostegno delle famiglie e di contrasto alle forme di marginalità e povertà, il basso investimento di risorse (soprattutto nell’attuale periodo di crisi economica con tagli netti dei fondi a livello nazionale) e propone possibili scenari futuri. I contributi si concentrano in particolare sugli interventi economici, con una mappatura dei sostegni previsti dai welfare regionali, le politiche per la non autosufficienza e i servizi per la prima infanzia. Infine una rassegna di alcune esperienze significative di utilizzo delle risorse dei Fondi strutturali europei destinati alle politiche per le famiglie.

Janus
[ http://www.janusonline.it/] (Via Stazzo Quadro 7, 00060 Riano-Roma) dopo un anno di sospensione, riprende le pubblicazioni, sempre insieme all’istituto Janus e con la collaborazione dell’Ace – Associazione calabrese di epatologia; da questo numero inoltre la rivista sarà disponibile anche nella versione online. Il numero 1/2011 (primavera 2011) dal titolo Le trame della cura propone contributi per riflettere sull’importanza di una medicina che affermi la centralità del paziente, di un approccio alla cura come “tessitura di relazioni”: la narrazione amnestica, l’osservazione e la raccolta dei segni fisici e psichici del malato, l’autobiografia nell’elaborazione del lutto, la letteratura come rielaborazione delle emozioni, sono solo alcuni degli strumenti descritti per progettare nuove esperienze di relazioni tra pazienti, familiari e staff medico.

Studi Zancan [http://www.fondazionezancan.it/pubblicazioni/studi_zancan] (Via Vescovado 66, 35141 Padova) nel numero 1/2011 (gennaio/febbraio 2011) affronta il tema della Sostenibilità dei welfare regionali di fronte all’invecchiamento della popolazione; un’analisi, che a partire da una riflessione antropologica e culturale spiega le difficoltà nella programmazione di servizi efficaci per dare risposte adeguate ai bisogni degli anziani, con un diverso utilizzo delle risorse disponibili e la promozione del diritto alla salute, alle cure senza limiti per ogni cittadino. Sempre sullo stesso argomento la sezione monografica presenta gli atti di un corso per assistenti sociali svolto a Firenze nel dicembre 2010 in occasione del Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria, dal titolo Anziani Fragili: valutazione dei bisogni e degli esiti: i contributi si interrogano sui possibili interventi in ambito sociale per prevenire le cause della fragilità in vecchiaia e anzi potenziare le risorse di questa condizione, e sottolineano l’importanza di una presa in carico dell’anziano non autosufficiente con un approccio multidisciplinare e con il coinvolgimento della famiglia, della comunità e la scelta, quando possibile, di un intervento di tipo domiciliare.

Mosaico di pace [http://www.mosaicodipace.it/] (via Petronelli 6, 76011 Bisceglie (BT)) nel numero 3/2011 (marzo 2011) dedica la sezione monografica al tema Una scuola di tutti e di ciascuno; una riflessione sul sistema scuola dopo i recenti provvedimenti legislativi della riforma Gelmini, analizzando le principali problematiche – qualità dei percorsi formativi, didattica ed edilizia scolastica – e il rischio che venga messo in discussione il diritto allo studio, alla cultura e alla ricerca. Di Fronte a questo scenario gli studenti rivendicano una piena cittadinanza studentesca, il diritto a manifestare ed essere soggetti attivi nel territorio in cui vivono, opponendo alla logica dei tagli del governo, la sfida della partecipazione e della cooperazione solidale per promuovere un libero accesso ai saperi e la valorizzazione dell’istruzione pubblica.

Minori giustizia http://www.francoangeli.it/Riviste/sommario.asp?idRivista=29 (Viale Monza 106, 20127 Milano) dedica il numero 3/10 (settembre 2010) al tema del rapporto tra handicap e legge. Il quaderno dal titolo, Vulnerabili e discriminati: diritti e contesti di vita del bambino con disabilità, ripercorre il cammino (non ancora concluso) di progressivo riconoscimento di diritti e tutele delle persone disabili e in particolare dei minori; a cominciare da una riflessione sull’importanza dell’introduzione della classificazione internazionale ICF che ha focalizzato l’attenzione sulla qualità della vita delle persone, con una trasformazione dell’interpretazione del fenomeno della disabilità secondo un modello bio-psico-sociale, viene descritto il quadro di riferimento giuridico in ambito europeo ed internazionale (Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti umani del 2006). Il ruolo della protezione giuridica viene analizzato in relazione ad alcune problematiche: i disabili stranieri, il riconoscimento dei bisogni dei bambini dislessici, i disturbi della personalità in età evolutiva, i casi di abuso contro il bambino disabile, i rischi di bullismo verso ragazzi disabili, fattori protettivi delle famiglie, l’integrazione scolastica e lavorativa, l’accessibilità delle nuove tecnologie informatiche.

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