Tornare agli appalti? Le difficoltà dell'amministrazione condivisa in Italia Note a margini delle difficoltà di applicazione degli strumenti di amministrazione condivisa in Italia. Il punto dirimente è che il welfare collaborativo, così come il welfare locale in generale, per esprimere tutte le sue potenzialità, necessita di politiche di finanziamento pubblico non restrittive, ma espansive. Il contributo del terzo settore è aggiuntivo e permette di accelerare e migliorare la capacità di risposta i bisogni, ma non può essere sostitutivo di un impegno che le istituzioni devono continuare a garantire. Le evidenze empiriche mostrano come solo in questo modo si può creare quel clima di fiducia e collaborazione che spinge anche gli altri soggetti a attivarsi per contribuire ciascuno con le proprie capacità alla costruzione interventi e servizi realmente migliorativi e innovativi. Se una azione di protesta e di lobbying per migliorare il sistema va attivata bene sarebbe che il bersaglio fosse quello giusto: non un ritorno a un passato che ha generato mille problemi, ma un rilancio verso un futuro diverso in cui le responsabilità diventano collettive in forza dell’assolvimento dei reciproci impegni e doveri. Approfondisci in welforum. Di Luca Fazzi nel sito: Ha senso un terzo settore senza un’idea di giustizia?; Il maltrattamento nelle strutture residenziali per anziani. Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. La gran parte del lavoro per realizzare questo sito è fatto da volontari, ma non tutto. Se lo apprezzi e ti è anche utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI.