Passare dalla frammentazione all’integrazione dei servizi territoriali In superando.it. Come tutti ormai sappiamo, il nostro welfare si presenta con molteplici facce, molteplici approcci e molteplici attuazioni regionali. Perde sempre più la sua sostanziale caratteristica di universalità, e soprattutto non riesce più ad essere coerente con la propria mission e dovere costituzionale che impone a tutti – in primis alle Istituzioni e ai dipendenti pubblici – di rimuovere gli ostacoli di ogni ordine in favore del pieno sviluppo della persona umana (articolo 3, comma 2 della Costituzione). Le diverse oscillazioni rappresentative raccontano la prevalenza di modelli parziali e differenziati e diverse risposte disponibili per ogni singolo territorio. C’è un welfare riparatorio, che si muove solo a domanda del cittadino e spesso dando risposte pre/confezionate (sulle quali la persona deve poi trovare il migliore adattamento, quasi mai non del tutto personalizzabile). Oppure c’è il welfare condizionato (oggi alquanto prevalente), che riversa su cittadini e comunità sociali quantità di bonus economici (vedi la Legge di Bilancio per il 2023), che però sono vincolati e condizionati da complicati calcoli dell’ISEE e/o da precise condizioni per poter accedere a quei bonus o a più complessi aiuti e benefici (ad esempio: lavoro, reddito di cittadinanza, casa…). Se quelle precise condizioni non sono raggiunte, scatta l’esclusione, senza tenere conto che spesso l’impossibilità di superare certe condizioni non risiede nelle capacità della persona richiedente, bensì in oggettive disfunzioni strutturali della Cosa pubblica o su fattori negativi sociali che rendono molto difficile, e a volte impossibile, superare disfunzioni personali per il raggiungimento di quei benefìci. Potrebbe essere questo un discutibile approccio usato dalle Istituzioni per non sentirsi responsabili di non avere attuato quei cambiamenti strutturali e operativi che avrebbero facilitato un corretto accesso ai diversi benefìci? È probabile! Dello stesso autore nel nostro sito vedi: Disabilità. Come superare le difficoltà attuative della legge 112. Una proposta. Vedi anche, Accompagnare l’esistenza. Proposte per ripensare i servizi, in Appunti sulle politiche sociali n. 3/2022 (240) e il contributo nell'ultimo libro del Gruppo Solidarietà, RIPENSARE I SERVIZI. Personalizzare gli interventi. Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. La gran parte del lavoro per realizzare questo sito è fatto da volontari, ma non tutto. Se lo apprezzi e ti è anche utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI.