Data di pubblicazione: 27/01/2024
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Assegno di Inclusione: un ritorno al passato

La misura che ha sostituito il Reddito di cittadinanza pone fine all’esperienza di uno schema di reddito minimo universalistico. L'ADI si presenta infatti come un di reddito minimo “atipico”, categoriale, che ci porta indietro di parecchi anni rispetto al resto d'Europa. Facciamo il punto su funzionamento, struttura e beneficiari della misura, approfondendo le differenze con il RdC. Approfondisci in: secondowelfare.it.

L’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) sono le due misure istituite dal Decreto Legge n. 48 del 4 maggio 2023 (successivamente convertito, con modificazioni, dalla Legge 85/2023) e chiamate il Reddito di Cittadinanza (RdC), l’ex misura nazionale di contrasto alla povertà. Di cosa si tratta? Da un lato, l’ADI è una misura categoriale rivolta alle fasce più deboli, in particolare a persone fragili, inabili al lavoro o difficilmente (re)impiegabili. Il SFL è invece una misura di attivazione al lavoro, rivolta ai c.d. “occupabili”, di età compresa tra i 18 ai 59 anni. Sul fronte delle risorse nel 2024 sono stati stanziati circa 5,5 miliardi per l’ADI e 1,5 miliardi per il SFL.

Vedi anche: - Avvio Assegno di inclusione. Norme, analisi e commenti; -  Dopo la Riforma del Reddito di cittadinanza. Contenuti, analisi e commenti.

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