Data di pubblicazione: 22/09/2024
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Caritas Roma. Il Manuale operativo dei diritti

Cos'è il Manuale dei Diritti. Il Manuale Operativo dei Diritti Caritas è stato pensato per dare risposta alle numerose richieste provenienti dal territorio sulle modalità di attivazione di tutti quei provvedimenti emanati dalle varie Istituzioni nazionali, regionali e locali.

 

A chi è rivolto. Il Manuale Operativo è rivolto soprattutto agli “addetti ai lavori”, operatori e volontari di quelle opere di carità e prossimità, a maggiore contatto con le persone fragili, con difficoltà personali e familiari, spesso non consapevoli della possibilità di far valere i propri diritti.

 

In continua evoluzioneLa continua evoluzione delle norme impone un costante aggiornamento delle schede. Il Manuale operativo può essere considerato una sorta di cassetta degli attrezzi che ha la funzione di promuovere la dignità piena di ogni persona.

 

Vedi anche: “Sguardi” è la collana promossa dalla Caritas di Roma, rivolta in modo particolare agli animatori della carità, che promuove una visione della città con gli occhi e dal punto di vista dei poveri e delle persone più fragili: è questo il punto di osservazione più vicino non solo alla realtà di tutti i giorni ma anche alla possibilità di trovare soluzioni in sintonia con il bene comune. La collana nasce dall’esperienza del Manuale operativo dei diritti che la Caritas diocesana di Roma aggiorna costantemente sul proprio sito dal 2020. 

INVISIBILITÀ E DIRITTI. LA RESIDENZA ANAGRAFICA PER LE PERSONE SENZA DIMORA. Il nuovo Quaderno della Caritas di Roma

Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, nella prefazione del Quaderno scrive: “Roma è la prima città in Italia a stabilire che quello della residenza è un diritto sacrosanto e bisogna iscrivere all’anagrafe le persone che si trovano in città, anche se vivono in situazioni di disagio e irregolarità (https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF36538).  Iscrivendole all’anagrafe, i genitori potranno lavorare, gli anziani percepire una pensione se ne hanno diritto, i bambini potranno avere un pediatra e la loro condizione sociale potrà cambiare. È un provvedimento molto importante che, da solo, non è però sufficiente. Va ora attuato, anzitutto formando gli operatori delle anagrafi e dei servizi sociali; realizzando una campagna comunicativa insieme al mondo del volontariato e della solidarietà e coinvolgendo nell’informazione di prossimità, quanti, al di là delle diverse sensibilità politiche, sociali, economiche e religiose, sono disponibili ad impegnarsi in prima persona per aiutare i più fragili a rendere esigibili i loro diritti ampliando le opportunità di welfare per i residenti e favorendo l’accesso alla sanità anche alle persone più deboli. Ecco allora che con il diritto alla residenza è ancora più chiaro che carità e giustizia sono due facce della stessa medaglia.”


Vedi anche, La residenza anagrafica per le persone senza dimora.

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Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali

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