Data di pubblicazione: 09/04/2025
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Trattenuti. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri

A cosa servono e quanto costano i centri di detenzione per stranieri?

Trattenuti è il nome con cui nel gergo burocratico vengono definite le persone che fanno ingresso in un centro di detenzione amministrativa per stranieri. Nate nel 1998 con la denominazione di Centri di permanenza temporanea e assistenza, tali strutture detentive sono state deputate a trattenere gli stranieri destinatari di un provvedimento di allontanamento in attesa della sua esecuzione. Oltre ad aver mutato svariate volte denominazione, nel corso degli anni le strutture detentive per stranieri hanno acquisito ulteriori funzioni. In particolare esse sono oggi utilizzate anche per il trattenimento di alcune specifiche categorie di richiedenti asilo.

Nato da una collaborazione tra ActionAid Italia e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, il progetto Trattenuti raccoglie dati e informazioni sul funzionamento e l’evoluzione del sistema detentivo per stranieri con l’obiettivo di gettare luce sull’efficacia e i costi di uno degli strumenti più controversi e meno trasparenti delle politiche migratorie italiane. Data la carenza di dati ufficiali, esso rappresenta la più ricca e accurata fonte di dati sui centri di detenzione per stranieri in Italia.

I principali indicatori relativi al funzionamento dei centri di detenzione per stranieri

L’andamento del numero di ingressi nei centri di detenzione per stranieri è stato fortemente oscillatorio tra 2014 e 2023, con una chiara tendenza alla crescita a partire dal 2017. Tale dato è certamente condizionato dalle variazioni nella capacità del sistema detentivo, che a fine 2016 registrava solo 5 centri attivi per un totale di 359 posti disponibili. Nel periodo 2014-2023, i centri di Caltanissetta, Roma, Torino e Bari hanno ospitato, da soli, il 67% degli oltre cinquantamila stranieri trattenuti. La loro incidenza è tuttavia del 52% nel secondo quinquennio del periodo, quando un numero maggiore di strutture è stata in funzione.

Oltre cinquemila persone hanno fatto ingresso in un centro di detenzione per stranieri provenendo direttamente dal carcere tra 2018 e 2023, vale a dire quasi il 16% degli oltre trentamila ingressi nel periodo. In questi stessi anni circa il 23% delle persone trattenute nei Cpr italiani è rappresentato da richiedenti asilo. L’incidenza dei richiedenti asilo trattenuti sul totale degli ingressi nei Cpr è in chiara crescita, essendo passata dal 15% del 2018 al 33% del 2023, con un deciso incremento nell’ultimo biennio.

Nel periodo 2014-2023 è aumentato il periodo di tempo trascorso in detenzione: la percentuale di persone trattenuta fino a decorrenza dei termini massimi nel quinquennio 2019-2023 è in media l’11% degli ingressi, a fronte del 7% del quinquennio precedente. All’aumento del tempo speso in detenzione corrisponde una minore efficacia della politica di rimpatrio. L’incidenza dei rimpatri eseguiti sul numero di ingressi nei centri di detenzione registra una decrescita, con una media del 48% nel secondo quinquennio a fronte di una media del 52% nel primo.

Il costo complessivo del sistema detentivo per stranieri è stato di quasi 93 milioni di euro nel periodo 2018-2023, il 64% dei quali relativi a pagamenti erogati agli enti gestori. Nel medesimo periodo sono stati spesi oltre 33 milioni di euro per costi di manutenzione, più del 76% dei quali per interventi di manutenzione straordinaria legati ad interventi di ristrutturazione a seguito di episodi di devastazione che hanno portato alla chiusura totale o parziale di alcuni centri.

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Vedi anche

Richiedenti asilo e rifugiati. Lo stato di abbandono del sistema di accoglienza. Report 2024

Richiedenti asilo e rifugiati. Rapporto 2024 del Centro Astalli

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