I bambini di Gaza non devono morire In, saluteinternazionale.info. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. A Gaza migliaia di bambini sono morti e continuano a morire sotto le bombe. A Gaza migliaia di bambini stanno morendo e un numero ancora maggiore è destinato a perire per mancanza di cibo. Circa 71000 bambini di età inferiore ai 5 anni potrebbero essere gravemente malnutriti nei prossimi 11 mesi, e uno su cinque di questi potrebbe andare incontro a una grave malnutrizione acuta. Lo stesso rapporto conclude che l’intera popolazione è a rischio di carestia, soprattutto dopo il blocco degli aiuti che è durato dal 2 marzo al 19 maggio 2025. L’inasprimento del conflitto in Medio Oriente aggiunge ulteriore urgenza alla situazione e non deve distogliere l’attenzione dalla crisi umanitaria a Gaza. E’ necessario un cessate il fuoco affinché tutti possano riprendere le loro vite. La pace è la migliore medicina (1). Il mese scorso, un bambino di Philadelphia ha ricevuto un trattamento calibrato sul suo codice genetico che gli ha permesso di guarire da una malattia che lo metteva in pericolo di vita. Eppure, in un’epoca di progressi scientifici così sbalorditivi, altrove i bambini soffrono per la mancanza del più elementare dei beni: il cibo. Recentemente, ho appreso della storia di Jenan, un bambino di 4 mesi, e di Aya, la sua mamma. La nostra équipe ha parlato con Aya in una clinica di Gaza, dove la donna stava cercando di curare la diarrea e la malnutrizione acuta che Jenan sta affrontando da tre mesi. Più tardi, quel giorno, Aya si è svegliata e ha scoperto che il suo bambino era morto al suo fianco. Gli integratori alimentari a base di lattosio di cui aveva bisogno non erano disponibili. Alla fine, la combinazione di malnutrizione e diarrea è stata letale. Come dimostrano questa e altre innumerevoli storie tragiche, quando il cibo scarseggia, i bambini sono esposti a un rischio maggiore di morire di fame rispetto agli adulti. Per far crescere i loro giovani corpi, hanno bisogno di più nutrienti, ma hanno meno riserve a cui attingere. Senza cibo nutriente, diventano più vulnerabili alle malattie che li circondano, come il morbillo, la polmonite e la diarrea. Quando sono già deboli a causa della malnutrizione, la loro capacità di assorbire i nutrienti è ridotta. I loro sistemi si bloccano, non sono in grado di utilizzare le energie limitate per rispondere alle infezioni, creando un circolo vizioso. L’impatto si fa sentire anche prima che compaiano i segni visibili, come gli occhi bruciacchiati e la pelle scarnificata, segni che sono ben noti grazie alle immagini di precedenti carestie, anche nel mio Paese, l’Etiopia. In questo momento, a Gaza, ci sono bambini con questi segni che spezzano il cuore: ci sono infatti bambini che sono magri come scheletri; ce ne sono altri senza questi segni visibili, ma che sono già malnutriti. Genitori disperati portano questi bambini a farsi curare nei pochi ospedali ancora funzionanti ma anche gli scaffali degli ospedali sono vuoti. Circa 71000 bambini di età inferiore ai 5 anni potrebbero essere gravemente malnutriti nei prossimi 11 mesi, e uno su cinque di questi potrebbe andare incontro a una grave malnutrizione acuta, secondo l’ultimo rapporto dell’organismo che valuta l’accesso al cibo, per la classificazione delle fasi della sicurezza alimentare (Integrated Food Security Phase Classification IPC) che è un partner della Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo stesso rapporto conclude che l’intera popolazione è a rischio di carestia, soprattutto dopo il blocco degli aiuti che è durato dal 2 marzo al 19 maggio 2025. Il rapporto dell’IPC ha suscitato l’interesse dell’opinione pubblica. Ma temo che alcune persone aspettino che la carestia sia dichiarata prima di alzare la voce. Eppure, già oggi gli abitanti di Gaza soffrono di malnutrizione o, per dirla in modo più semplice, di mancanza di cibo. Come possiamo aiutare le persone a capire che quando la carestia sarà dichiarata, molte persone come la piccola Aya stanno già morendo di fame? In questo momento, i genitori rinunciano a mangiare per nutrire i loro figli. In questo momento, i bambini sono ormai divenuti troppo piccoli, e devono affrontare l’arresto della crescita, con ripercussioni a lungo termine sul loro sviluppo fisico e mentale. Di fatto, ci sono le condizioni per una catastrofe a livello di popolazione. Il profilo dell’epidemia è terrificante, con persone malate, che vivono sotto fogli di plastica, circondati da liquami, con scarso accesso all’acqua pulita. I bambini non hanno ricevuto i vaccini che li proteggerebbero da molte malattie circolanti. Nel frattempo, il sistema medico, tenuto in vita dalla dedizione di operatori sanitari e dal sostegno delle Nazioni Unite e dei partners, sta collassando. Alcune équipe mediche sono ridotte a cercare rifornimenti negli ospedali distrutti. Queste condizioni pongono le premesse per il collasso totale della salute a livello di popolazione, portando ancora più sofferenza e ondate di morte. La soluzione è angosciosamente vicina. Cibo, medicine, acqua e tutto il necessario per la vita sono già su dei camion, a pochi minuti di distanza oltre il confine. In quei camion c’è cibo sufficiente per sfamare l’intera popolazione, e molto altro ancora. Ci sono forniture mediche per gli ospedali e trattamenti specializzati per i bambini più malnutriti. Queste forniture dovrebbero essere lasciate entrare senza restrizioni e attraverso tutti i valichi. Il mese scorso, Israele ha iniziato a far entrare una quantità limitata di cibo e altre forniture, ma ne servono molte di più – e devono essere consegnate in modo ordinato, sicuro e a tutti gli abitanti di Gaza per sollevare la popolazione dalla fame e riportare la dignità. Le persone non dovrebbero rischiare la vita per procurarsi il cibo. Il sistema di distribuzione del cibo, gestito da una nuova entità e strutturato in modo attuale, non è equo e non è efficace. Le Nazioni Unite e i partners hanno dimostrato più volte che le strutture esistenti funzionano. Durante il breve cessate il fuoco, l’ONU ha consegnato 600-700 camion al giorno di rifornimenti. Abbiamo bisogno di molteplici attraversamenti aperti per sostenere il lavoro di salvataggio. Abbiamo bisogno che coloro che aiutano siano protetti, non feriti. L’inasprimento del conflitto in Medio Oriente aggiunge ulteriore urgenza alla situazione e non deve distogliere l’attenzione dalla crisi umanitaria a Gaza. È difficile capire cosa possa fare un singolo individuo di fronte a tanta sofferenza. Una cosa che potete fare è chiedere ai vostri leader di sostenere l’accesso della popolazione al cibo e ai farmaci Non perdiamo di vista un’altra evitabile carestia. Gli ostaggi devono essere rilasciati senza condizioni. Gli aiuti devono fluire liberamente E soprattutto, è necessario un cessate il fuoco affinché tutti possano riprendere le loro vite. La pace è la migliore medicina. 1. Articolo pubblicato da BMJ: BMJ 2025 ; 389 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.r1263 (pubblicato il 18 giugno 2025) Children in Gaza are dying of malnutrition- we need a ceasefire now . Traduzione e sottotitolo nostri. Vedi anche Gaza tradita dal silenzio e dall’impunità ............. LA RICHIESTA DI SOSTEGNO del Gruppo Solidarietà Altri materiali nella sezione documentazione politiche sociali. La gran parte del lavoro del Gruppo è realizzato da volontari, ma non tutto. 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