Data di pubblicazione: 09/05/2015
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Vittime o complici? I Comuni ed i tagli del bilancio sociale della Regione


Gruppo Solidarietà - Osservatorio Marche, n. 43 del 9 maggio 2105

Entro brevissimo a moltissimi utenti dei servizi sociosanitari e sociali, verrà presentato il conto, rispetto al mancato finanziamento del fondo sociale 2015 (mancano all’appello circa 30 milioni di euro rispetto al 2014) e agli effetti della applicazione della dgr 1331/2014 che fissa standard (ratificati poi con la legge di assestamento di bilancio), tariffe e quote di compartecipazione tra sanità e sociale. Vedi in proposito, Siamo tutti responsabili!? Lettera aperta alla “comunità marchigiana”.

         Il conto finale, a brevissimo, agli utenti verrà presentato dai Comuni che si vedono decurtati o azzerati finanziamento regionali, oppure finanziati servizi le cui tariffe sono sottostimate rispetto alla situazione attuale. I Comuni sono vittime, come gli utenti di questa situazione, o complici di un esito che li ha visti spettatori almeno disinteressati e disattenti? Per noi sono complici. Tre sono i passaggi fondamentali di questo percorso.

  1. Le dgr 1011 e 1195/2013 ed in particolare la  1331/2014.
  2. Il bilancio regionale2015.
  3. L’atto (ancora non approvato) riguardante il fondo solidarietà.   

1) Le delibere

         I Comuni attraverso le proprie rappresentanze, ANCI Marche, non hanno mai preso una posizione formale rispetto alle prime due delibere; diverse municipalità hanno approvato ordini del giorno a sostegno delle richieste della Campagna Trasparenza e diritti. http://leamarche.blogspot.it/2014/04/proposta-di-odg-da-approvare-dai.html per la modifica delle delibere. Ma non hanno fatto diventare quei contenuti una piattaforma per un effettivo confronto con la Regione.  Hanno poi, con firma Anci Marche, sottoscritto l’accordo, insieme ad altri enti gestori, recepito con delibera 1331. Un accordo con fortissimi punti critici, dal quale nessun Comune ha preso formalmente le distanze. Tra questi: sottostima di alcune tariffe; aumento delle quote sociali in alcuni servizi; sostanziale fine dell’esperienza  dei modelli comunitari nell’area della residenzialità. Pesanti le ripercussioni su alcuni interventi (vedi ad esempio centri diurni disabili). Alle reiterate richieste della Campagna “Trasparenza e diritti”, sul perché Anci Marche abbia dato l’assenso ad un accordo, L’Anci ha firmato l’Accordo con la Regione sui servizi sociosanitari?, penalizzante per utenti e comuni di molti servizi, non è stata data risposta. Quando oggi in molti territori, rimanendo ad esempio ai Centri diurni disabili, si fanno, e  in alcuni drammaticamente, i conti, riguardo la riduzione degli standard; la domanda non è tanto: dove siete stati fino ad oggi; ma: per quale ragione avete sottoscritto l’accordo?

         2) Il bilancio regionale 2015

            L’afasia è stata pressoché totale riguardo il bilancio 2015 che ha visto il sostanziale azzeramento dei fondi sociali regionali (all’appello mancano circa 30 milioni di euro). Non pare così importante ricercare le ragioni del silenzio, quanto evidenziare il fatto. A fronte di un bilancio sociale a cifra zero che avrebbe tolto gran parte dell’ossigeno ai servizi comunali, non si è vista, è incredibile ma, purtroppo, è così, una iniziativa degna di questo nome da parte dei Comuni. Al massimo qualche innocuo comunicato stampa. E non è che ci si sia trovati a cose fatte dalla sera alla mattina. Dal dicembre 2014 (legge di bilancio 2015 a zero cifre) all’aprile 2015 (variazione di bilancio con recupero di una somma pari a circa il  5% del bilancio 2014) sono passati quasi quattro mesi. I Comuni si sono comportati come se i servizi sociali non fossero di loro competenza o non ci fossero conseguenze rispetto l’erogazione dei servizi. Evidentemente per i Comuni marchigiani quei tagli non mettevano e non mettono in discussione la tenuta e l’erogazione degli interventi sociali. Le grida di alcuni sindaci e assessori, successive all’approvazione della modifica di  bilancio del 9 aprile 2015, appaiono, in questo contesto, almeno stucchevoli.

         3) Il Fondo solidarietà

            A fronte dello stupefacente disinteresse nei confronti degli effetti delle delibere e dell’azzeramento del fondo sociale, l’Anci ha inaspettatamente mostrato i muscoli nella trattativa con la Regione rispetto al fondo previsto nella delibera 1195/2013 per sostenere i maggiori oneri di utenti e Comuni derivanti dalla applicazione della delibera sui servizi sociosanitari. Se una piccola parte della stessa determinazione l’avesse mostrata sugli altri aspetti, non ci troveremmo in questa situazione. Nelle ultime bozze dell’atto, non ancora approvato, la pressione Anci, ha fatto capitolare la Regione rispetto alla impostazione iniziale (fissazione di soglie isee,  sulla quale determinare compartecipazione), imponendo:

a) la scomparsa della valutazione isee;

b) il mantenimento dei regolamenti comunali (presenti e assenti!), ai fini della compartecipazione,  in vigore nel 2014, ma contemporaneamente imponendo la regola, per i diurni, di una compartecipazione fissa calcolata con una percentuale oraria (0,70 centesimi/ora di frequenza). Per molti servizi il combinato di delibera 1331 e fondo si tradurrà in drastico abbassamento degli standard e contestuale aumento della compartecipazione;

c) un sostanziale trasferimento di fondi ai Comuni con utilizzo discrezionale degli stessi.

Un atto che se verrà approvato come in bozza si può considerare una vera e propria beffa, voluta dai Comuni con il beneplacito regionale, a danno degli utenti.                

          E’ bene dunque che tutto questo si sappia. Che lo sappiano i cittadini, gli utenti, le associazioni di rappresentanza e tutti coloro che sono interessati alla tenuta di un sistema di tutele delle fasce più deboli della popolazione. Nessun comune, nessun sindaco, nessun assessore può dire che non sapeva. Nessuno può assumere atteggiamento vittimistico. Ad ognuno, invece, dovrà essere chiesto conto delle posizioni prese e soprattutto di quelle non assunte. Non dimenticando che, nei servizi sociosanitari, ci sono obblighi non solo della sanità ma anche dei servizi sociali. Non solo, dunque, dell’Asur, ma anche dei Comuni.

Documentazione sui tre punti analizzati

a) Sulle delibere sui servizi sociosanitari

L’Anci ha firmato l’Accordo con la Regione sui servizi sociosanitari?

Marche. Servizi sociosanitari. Lettera ad Anci Marche

Servizi sociosanitari nelle Marche. Doppiezze, Tavoli finti e Tavoli veri

Marche. Servizi sociosanitari. Accordo Regione enti gestori

b) Sul taglio del fondo sociale

Bilancio sociale Marche 2015. Dove sono i 12 milioni di euro?

Taglio fondo sociale regionale. Giovedì 9 aprile presidio in Consiglio regionale

La Regione Marche chiarisca sui tagli ai fondi sociali

c) Sul fondo solidarietà

Perché la delibera su fondo solidarietà e accordo contrattuale va cambiata

Marche. Fondo solidarietà e accordo contrattuale servizi sociosanitari

Perché la delibera sul fondo di solidarietà va cambiata

Servizi sociosanitari. Fondo di solidarietà. Quanto e per chi?

Marche. Con il fondo di solidarietà aumentano le rette per gli utenti?

Campagna “Trasparenza e diritti”, http://leamarche.blogspot.it/


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