Appunti n. 248 (n. 3/2024, luglio-settembre 2024)
Questo numero
Storie di disabilità
Diritti e qualità di vita
Punti Unici di Accesso
45 anni Gruppo Solidarietà
Nelle prime due interviste si intrecciano temi e problemi comuni. Laura Trucchia ci racconta la sua storia ed il percorso come famiglia e come madre di tre figli; uno con una disabilità intellettiva. Da un lato la ricerca di una crescita “nei luoghi di tutti”, dall’altro la difficoltà di ricevere sostegno, in questo caso di tipo educativo, dalle Istituzioni. Per averlo ha dovuto rivolgersi all’autorità giudiziaria. Il Comune di residenza, infatti, erogava l’educativa scolastica solo nei casi di disabilità gravi. “Quando mi negavano l’educativa, l'unico percorso che mi hanno proposto è stato quello di inserirlo in gruppo con persone con disabilità (..) io credo, deve cambiare il modo di approcciarsi totalmente! Inclusione per mio figlio la vedo tradotta in un percorso formativo dove qualcuno lo supporta in un ambiente di tutti. Trova uno stage, un percorso professionale dove lui si inserisce insieme ad altri. Non desidero per lui un gruppo “speciale” dove vivere insieme ad altre persone con disabilità. Questa non è inclusione! Francesco ha gli stessi diritti di Alessandro e di Elena (fratello e sorella, n.d.r.), quindi, se lui vorrà scegliere una strada, perché io dovrei dirgli di no?”. Sul progetto interviste che il Gruppo Solidarietà porta avanti da oltre 12 anni rimandiamo ai nostri due libri: Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità (2014) e STORIE DI VITA. Genitori e giovani con disabilità si raccontano.
Nella seconda intervista Fabio Ragaini, nel raccontare la storia di una persona con la quale il Gruppo Solidarietà è venuto in contatto fa emergere tutte le difficoltà del sistema dei servizi di sostenere qualità di vita e domiciliarità. In questo caso di un uomo che, a causa di una caduta è divenuto tetraplegico. La domanda posta ai servizi è stata: quali sostegni attivare al fine di poter assicurare la permanenza a domicilio ed il mantenimento di adeguata qualità di vita? Che significa: prima vediamo insieme quali sono le esigenze e poi come possiamo rispondervi. È andata in crisi l’impostazione attuale: ho questo, con queste regole. Puoi prendere quello che l’attuale offerta con la sua regolamentazione ti consente. Quello in cui rientri. L’atto primo, ovvero la valutazione di quello che serve, quello di cui hai necessità, è in subordine.
Il contributo di Maurizio Motta parte dalla constatazione che gli interventi pubblici per la disabilità e non autosufficienza sono frantumati nei luoghi e criteri di accesso, nelle prestazioni, negli Enti che li gestiscono, in un sistema che può produrre numerose criticità. Per far fronte a queste problematiche presenta l’esperienza attivata in Piemonte con l’adesione di alcuni enti gestori dei servizi sociali, un’azienda sanitaria, ACLI Piemonte e di un docente universitario (l’autore). L’obiettivo è quello di poter disporre di uno strumento utile per attivare Punti Unici di Accesso (PUA) che non si limitino solo ad indicare le possibilità di accesso agli interventi sociali o sociosanitari da attivare, ma di informare cittadino e famiglia anche su tutti gli altri possibili interventi che potrebbe richiedere; dunque, non solo ai servizi sanitari e sociali, ma anche a tutti gli altri attori del welfare.
Infine, il contributo del Gruppo Solidarietà che lo scorso 28 settembre ha festeggiato 45 anni di attività. Nell’occasione si è svolta anche una tavola rotonda con l’obiettivo di tratteggiare un percorso: quello dei servizi territoriali intrecciato con quello del Gruppo. Il testo presenta l’introduzione del Gruppo.
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La foto (o immagine) di copertina è di Sibilla Giaccaglia
Tipologia: Intervista
QUANDO “IL PROBLEMA DEGLI ALTRI È UGUALE AL MIO… SORTIRNE INSIEME È POLITICA”. L’esperienza di una madre per far valere il diritto all’assistenza educativa
Laura Trucchia, mamma di Francesco
“Dopo anni di grande intesa tra noi, mio figlio ha iniziato a richiedere un distacco da me e da mio marito … Ho capito che aveva bisogno di un altro riferimento e non potevo essere più io, non potevamo più essere solo noi genitori. Cominciava a chiedere di uscire da solo, a prendere l'autobus come i suoi compagni, voleva avere i soldi, le chiavi… a voler essere come il fratello. Così, inizio a chiedere al Comune di avere alcune ore di servizio educativo domiciliare, innanzitutto per renderlo più autonomo e indipendente. […] Era il 2023 e io stavo male, non solo per la mia situazione, ma per le tante famiglie che nella mia condizione non riuscivano a far valere il proprio diritto” (Intervista a cura di Gloria Gagliardini).Tipologia: Intervista
Garantire diritti e qualità di vita. Una strada tutta in salita: una storia
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà
Alla richiesta di “attivazione della presa in carico, del progetto personalizzato e la formulazione del piano assistenziale integrato”, il “sistema integrato” è entrato in crisi e mostrato tutta la sua inadeguatezza. Quali sostegni attivare al fine di poter assicurare la permanenza a domicilio di M. ed il mantenimento di adeguata qualità di vita? Che significa: prima vediamo insieme quali sono le esigenze e poi come possiamo rispondervi (intervista a cura di Giuseppe Alberti).Tipologia: Articolo
Uno strumento per informare persone con disabilità ed anziani non autosufficienti, anche nei Punti Unici di Accesso
Maurizio Motta, Già dirigente assessorato servizi sociali Comune di Torino
Il sistema nasce con l’adesione di Enti gestori dei servizi sociali in Piemonte e di un’ASL piemontese, e la redazione è a cura di ACLI Piemonte e di un docente dell’Università di Torino. Lo strumento opera su WEB e dunque non richiede computer di particolari profili, né ci sono limiti al numero di postazioni e di operatori che possono usarlo. Per ora lo strumento è disegnato per un rapporto con i cittadini gestito da operatori (come appunto accade nei PUA), ma potranno essere previsti sviluppi per far accedere autonomamente i cittadini al “catalogo”.Tipologia: Articolo
Gruppo Solidarietà 1979-2024. Le politiche ed i servizi nel territorio dell’Ambito sociale di Jesi
Gruppo Solidarietà,
Lo scorso 28 settembre il Gruppo Solidarietà ha festeggiato 45 anni di attività. Nell’occasione si è svolta anche una tavola rotonda con l’obiettivo di tratteggiare un percorso: quello dei servizi territoriali intrecciato con quello del Gruppo Solidarietà. Di seguito il testo dell’introduzione a cura del Gruppo. L’incontro si può riascoltare nella pagina Youtube del Gruppo Solidarietà.Segnalazioni librarie
A cura di
Giuseppe Alberti, Margherita D'Ignazio, Franca Ferrari, Gloria Gagliardini, Sibilla Giaccaglia, Andrea Rossi.
Trimestrale del Gruppo Solidarietà.
Direttore responsabile: Samuele Animali. Redazione: Giuseppe Alberti, Margherita D'Ignazio, Sibilla Giaccaglia, Gloria Gagliardini, Fabio Ragaini.
Sviluppo software e pubblicazione: Paolo Urbani.
Direzione e Amministrazione: Via Fornace, 23 60030 Moie di Maiolati Sp. (AN), Tel. 0731.703327. e-mail: grusol@grusol.it.
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