Data di pubblicazione: 12/08/2018
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Autorizzazioni, convenzioni, fabbisogno. Sul "cronoprogramma" regionale


Osservatorio Marche, n. 88 del 12 agosto 2018

Servizi sociosanitari. Gli interventi da realizzare nel 2018. Tavolo confronto enti gestori, trasformazione di posti già autorizzati, aumento  residenze protette convenzionate, conclusione percorso di definizione dei requisiti di autorizzazione, riqualificazione dell’offerta. La delibera definisce, in particolare, tre aspetti in tema di servizi sociosanitari diurni e residenziali e fissa un cronoprogramma ai fini della loro realizzazione. Istituisce un Tavolo di confronto con gli enti gestori; aumenta i posti di residenza protetta anziani e demenze, sblocca le nuove autorizzazioni di servizi, già indicati nell’Atto di Fabbisogno,  per i quali l’ASUR “acquisisce prestazioni” diverse da quella  autorizzata. La scheda analizza alcuni contenuti e pone alcune questioni applicative e di prospettiva.

            La DGR 1115 del 6 agosto 2018Servizi integrati delle aree: sanitaria extraospedaliera, sociosanitaria, sociale:  istituzione di tavolo permanente di consultazione con gli Enti gestori: cronoprogramma interventi: prime disposizioni operative”,  è un atto importante nel percorso di  ridefinizione dei servizi sociosanitari diurni e residenziali, che giungerà a compimento con la definizione dei nuovi requisiti di autorizzazione e accreditamento. Per un approfondimento vedi qui, qui e qui.  

            La delibera, oltre a fissare un cronoprogramma per il 2018, riguardo gli interventi sociosanitari,  stabilisce: a) un tavolo di concertazione permanente con gli enti gestori; b) la trasformazione di posti (all. 5.3, in allegato, della dgr di fabbisogno 1105/2017)  utilizzati da ASUR per una funzione diversa da quella dell’autorizzazione; l’aumento dei posti di residenze protette anziani e demenze.

           Vediamo più nel dettaglio alcuni aspetti.

            1) Tavolo concertazione con enti gestori (all. A). Rende stabile la concertazione con gli enti gestori (i criteri di individuazione della rappresentanza degli enti, verranno definiti dai dirigenti dei servizi Sanità e Politiche sociali) che modifica e regolamenta le modalità di confronto - precedentemente non regolamentate -  che hanno portato alla definizione dell’Accordo tra Regione e enti gestori (Dgr 1331/2014). La parte pubblica è rappresentata oltre che dalla Regione, dal direttore ASUR e da presidente ANCI (o loro delegati). Il Tavolo supera quello istituito (Dgr 1260/2013) all’indomani delle delibere sociosanitarie del 2013 (1011 e 1195), successivo alle proteste in particolare della Campagna Trasparenza e diritti. (Vedi, Dopo le delibere della regione Marche sui servizi sociosanitari). Nei fatti, con la conclusione dell’esperienza del Comitato Associazioni Tutela (CAT) e poi della Campagna “Trasparenza e diritti”, si è sostanzialmente chiusa la fase di una interlocuzione associativa, significativa, in rappresentanza degli utenti. La conseguenza è stata la scomparsa  sostanziale - nella interlocuzione regionale - di soggetti diversi dagli enti gestori. Organizzazioni capaci di rappresentare gli interessi dei fruitori dei servizi, sganciate da ogni collegamento con una funzione gestionale. Un appiattimento che, ovviamente, non fa bene allo sviluppo del sistema dei servizi. Fin qui abbiamo parlato della cosiddetta “concertazione”. Su un piano diverso si è posta, invece, la scelta regionale di istituire (mi pare senza formalizzazione) Tavoli tecnici volti a definire i requisiti dei servizi sociosanitari con i soli rappresentati degli enti gestori (allargato a tecnici ASUR). Gli stessi con cui, successivamente, si sta concertando. E’ evidente che all’interno dei soggetti gestori siano presenti soggetti con competenze tecniche. Ma è alle competenze, che prescindono dalle appartenenze, che un Tavolo tecnico, che sia tale, deve attingere. Il prodotto di quel lavoro poi, dovrà evidentemente confrontarsi con i diversi portatori di interessi. Sulla questione vedi anche Le grandi manovre, al ribasso, sui requisiti dei servizi sociosanitari e Servizi sociosanitari. A due anni dall’accordo Regione-Enti gestori. Un bilancio.

           2) Trasformazione di posti già autorizzati (all. C). Con l’approvazione della delibera si autorizza la trasformazione di diversi centinaia di posti (all. 5.3. DGR 1105/2017) già convenzionati con  ASUR per una funzione differente da quella per le quali sono state autorizzate. Su localizzazione, tipologia e numero si rimanda all’allegato in calce alla scheda. La trasformazione riguarda in particolare servizi nei quali sono accolte persone con disturbi psichici. In alcuni casi con la trasformazione del livello assistenziale (ad esempio da comunità alloggio disturbi mentali a comunità protetta), in altri il cambio riguarda il “settore”; in particolare da residenze protette anziani e residenze protette disabili in comunità protette psichiatriche. L’effetto è quello di aumento o riduzione di posti e tipologie di strutture. Ad esempio le comunità protette psichiatriche aumentano di quasi 300 posti, mentre, comunità alloggio e gruppo appartamento diminuiscono di circa 100. In altri casi le trasformazioni riguardano il livello assistenziale. Da Residenza protetta a RSA (sia nell’area anziani che disabilità). Da segnalare la trasformazione, Senigallia, di 20 posti di residenza protetta anziani in Cure intermedie (livello intensivo extraospedaliero). Ciò significa che la struttura già gestiva un modulo da 20 posti con funzione di post acuzie. La trasformazione - l’opportuno riconoscimento - di posti di residenza protetta anziani in comunità psichiatrica pone la questione legata all’accorpamento dei moduli, ma anche quello delle prospettive future di questi servizi. Si tratta di moduli, con storiche convenzioni, presenti all’interno di strutture con centinaia di posti. Ma occorre anche uno sguardo rivolto al futuro. In sostanza se per questi specifici casi è impossibile non avere come riferimento l’esistente, dall’altro bisogna salvaguardare queste e altre tipologie di comunità non solo prevedendo la piccola dimensione e il divieto di accorpamento, ma evitando che questi riconoscimenti spianino la strada ad autorizzazioni multimudolari all’interno di grandi strutture. In sostanza, distinguere  tra ciò che c’è e ciò cui si vuole tendere. La prospettiva, altrimenti è che non solo i posti contrattualizzabili verranno accaparrati da soggetti con grande capacità economica, ma anche che quelli ora attivi e con dimensione comunitaria virino verso più remunerativi accorpamenti.

           3) Aumento dei posti di residenza protetta anziani e demenze (all. D, E). Si tratta di un duplice percorso. 1) Passaggio di 186 posti da residenza protetta anziani a residenza protetta demenza; b) Aumento di 275 posti di residenza protetta anziani (costo annuo pari a 4,14 milioni euro). Viene demandato ad ASUR di procedere all’incremento fornendo indicazioni sull’incremento per Area Vasta o su più Aree Vaste.  Riguardo la riqualificazione da RP anziani a RP demenze (186 posti a livello regionale), la delibera così stabilisce: “La DGR 1105/17 indica che: "L'incremento dei posti contrattualizzabili di R3D – ex  R3.1 rispetto a DGR 289/15 sarà effettuato prevalentemente come riqualificazione di posti di R3 - ex R3.2 contrattualizzati, in cui c'è presenza, costante e documentata da UVI, di persone con demenza", per cui l'ASUR dovrà rispettare tale indicazione. Si dà mandato all'ASUR di rivalutare, tramite i CDCD (ex UVA), le persone accolte nei P.L. convenzionati di R3 -ex R3.2 quantificando il numero delle persone affette da demenza e di assegnare in modo proporzionale i P.L. aggiuntivi disponibili per Distretto tra le diverse residenze”. Ci sono due indicazioni: a) trasformare i posti di Rp anziani in cui sono presenti persone con demenza; b) rivalutare tutte le persone accolte con demenza e assegnare i posti per Distretto tra le diverse residenze. La formulazione,  sembrerebbe permettere l’assegnazione di qualche manciata di posti di RP demenze alle residenze per anziani con all’interno soggetti con demenza, permanendo la mancata identificazione di un modulo minimo.    Se così fosse, l’indicazione è inaccettabile e va, conseguentemente, respinta con forza. Sono necessari, infatti,  nuclei dedicati con specifiche competenze capaci di legare programmazione di struttura con quella individualizzata. Abbiamo qui documentato  la situazione delle RP demenze al 2016. Sui 235 posti convenzionati, 92 erano suddivisi tra 11 strutture con convenzioni da 2 a 19 posti. L’opportuno, seppur ancor insufficiente aumento di 186 posti, rischia di essere vanificato da una inutile distribuzione a pioggia. Inutile per gli utenti; non per i gestori che incassano + 12 euro, di quota sanitaria, per utente al giorno. Un secondo aspetto riguarda, inoltre, i criteri con cui le Unità di valutazione, dopo aver definito o acquisito il dato  delle persone con demenza ricoverate definiscono l’appropriatezza del percorso in regime residenziale. (vedi a riguardo: Criteri di accesso ai servizi sociosanitari. Garanzia dei diritti e appropriatezza degli interventi).      Una questione, forse, all’ordine del giorno del Cronoprogramma (allegato B, punto 5).

            4) Gli altri punti.  Ci sono poi, oltre quelle commentate, altre indicazioni contenute nel cronoprogramma (all. B). Nello specifico: la trasformazione delle autorizzazioni (all. C) è immediatamente operativa; la riqualificazione dei posti di RP demenze e l’aumento di quelle per anziani deve avvenire entro 7 mesi; i Tavoli tecnici per la definizione dei Regolamenti di autorizzazione devono concludere il loro lavoro entro ottobre 2017;  il confronto sull’appropriatezza degli interventi (riqualificazione dell’offerta) deve avvenire entro novembre 2018; gli accordi di budget (sostenibilità) devono concludersi entro dicembre 2018.

Per approfondire

- Requisiti servizi sociosanitari e sociali diurni e residenziali. La proposta della Giunta

- Non autosufficienza. Stato di attuazione ed effetti delle politiche regionali

- Residenze protette anziani. Utenza, accesso, liste di attesa 

- Le grandi manovre, al ribasso, sui requisiti dei servizi sociosanitari

- Quali tipologie di servizi sociosanitari nei nuovi requisiti di autorizzazione?

- Qualità e inclusione nella comunità. Verso i nuovi requisiti dei servizi sociosanitari. Firma l’appello

- Il ridisegno dell'offerta dei servizi sociosanitari nelle Marche 

- Prende corpo la ridefinizione dei servizi sociosanitari diurni e residenziali

Tutte le schede dell’ Osservatorio sulle politiche sociali nelle Marche

LE PAROLE DELLE POLITICHE SOCIALI (Moie di Maiolati, settembre 2018 – marzo 2019)

La normativa citata si può consultare nel sito www.grusol.it nella sezione Documentazione politiche sociali, con una ricerca per leggi regionali.

 

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