Data di pubblicazione: 14/12/2023
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Struttura, palazzine, nuclei. Forma e sostanza. Cosa insegna "Rapagnano"


Non si possono avere più di 20 posti, ma basta dividere i 39 autorizzati per 3 nuclei (14+13+12) ed ecco che la normativa è rispettata. Non si possono accatastare 175 posti in un'unica struttura, ma basta fare 3 palazzine ed il nodo è sciolto. A cosa e chi serve una regolamentazione che deregolamenta? 

Della vicenda della nuova struttura da 175 posti che sta nascendo a Rapagnano In provincia di Fermo ce ne siamo occupati in più occasioni. E’ stata oggetto anche di un APPELLO, che ha avuto risonanza perfino a livello nazionale, sottoscritto da molte associazioni e singole persone, affinché si revocasse l’autorizzazione alla costruzione di un edificio di grandi dimensioni, quando è ormai consolidata l'idea che gestire servizi  sulla base di "economie di scala" ed "organizzazione integrata" significa scegliere di garantire alle persone una bassa qualità di vita.  Ma ora preme riprendere un altro aspetto. L’occasione è data dalla risposta ad una interrogazione del Consigliere Antonio Mastrovincenzo (in allegato insieme alla risposta ), che chiedeva  al presidente della Giunta regionale e all’assessore alla sanità “in base a quale interpretazione normativa sia possibile autorizzare nella stessa struttura una residenza di 39 posti, considerato che il modulo massimo è di 20 posti (requisito specifico) e che il requisito generale permette la realizzazione di altri moduli, ma solo di intensità assistenziale diversa”. La risposta ha fatto chiarezza: i 39 posti sono suddivisi in nuclei. Uno al piano terra (12 posti); uno al primo piano (13 posti); un altro sempre al primo piano - che potrebbe essere anche il secondo - (14 posti). Potrebbero essere descritte anche come 3 piccole comunità, che verranno aggregate, in quella stessa palazzina, a 30 posti di cure intermedie e 6 di riabilitazione intensiva per complessivi 75 posti. Crediamo che Rapagnano ci insegni molte cose. Ne indichiamo alcune: le forme possono cambiare ma non necessariamente cambia la sostanza. Anzi! Più spesso il cambiamento è funzionale al mantenimento dell’esistente. Necessario, però,  chiamare le cose per come stanno, con il nome giusto. 

Per approfondire

Quaderni Marche, I nuovi requisiti di autorizzazione dei servizi sociali e sociosanitari diurni e residenzialiIl Quaderno, presenta, con decorrenza giugno 2017, i principali materiali che hanno accompagnato il percorso che ha portato all’approvazione dei nuovi requisiti di autorizzazione dei servizi sociali e sociosanitari diurni e residenziali (Dgr 937, 938, 940 del 20 luglio 2020 modificate con le Dgr 1412 e 1265/2023). La documentazione si compone di analisi,  approfondimenti, comunicati, interventi. Alcune delle ultime schede riguardano la vicenda Rapagnano, ovvero l’autorizzazione alla realizzazione di una nuova struttura sociosanitaria di 175 posti. 

L'APPELLO e le SOTTOSCRIZIONI. NO alle nuove forme di istituzionalizzazione

Servizi sociosanitari. Indegno percorso di concentrazione ed istituzionalizzazione 

Quando gli accorpamenti non si vietano si consentono: la dimostrazione 

Requisiti autorizzazione. Perché la proposta della Regione va cambiata

Nuovi requisiti dei servizi. Nel segno della istituzionalizzazione 

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