Data di pubblicazione: 27/10/2024
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Assistenza domiciliare e residenziale anziani e demenze. L'incontro del Gruppo Solidarietà con il Comitato dei Sindaci ATS9 Jesi


Assistenza domiciliare e residenziale anziani e demenze. Il nuovo incontro del Gruppo Solidarietà con il Comitato dei Sindaci dell’Ambito. 9 Comuni su 21 erogano l’assistenza domiciliare, nelle residenze anni di attesa con liste di centinaia di persone. Lista e tempi di attesa unità multidisciplinare età evolutiva: migliorata la presenza di personale ma permane fortissima distanza tra domanda e tempi di valutazione.

Il comunicato del Gruppo Solidarietà dopo l'incontro con il Comitato dei Sindaci del 24 ottobre con la contestuale presenza anche del Distretto di Jesi e direzione sociosanitaria AST Ancona
 

Il 24 ottobre si è svolta l’audizione del Gruppo Solidarietà con il Comitato dei Sindaci dell’Ambito sociale 9. L’incontro fa seguito alla audizione dello scorso anno nella quale il Gruppo ha rappresentato ai sindaci del territorio alcune problematiche riguardanti gli interventi rivolti a persone con disabilità e anziani non autosufficienti. L’incontro aveva l’obiettivo di verificare se e quali cambiamenti si sono realizzati. Le richieste ai Comuni riguardavano sia interventi riferiti a loro specifiche competenze in tema di assistenza sociale sia il loro ruolo nella tutela della salute dei cittadini.

Le questioni riproposte sono state le seguenti (di seguito il documento presentato ai Sindaci).

- Mancata erogazione, anno 2023, dell’assistenza domiciliare anziani in 12 Comuni su 21 dell’Ambito territoriale. Situazione, addirittura, peggiorata rispetto all’anno precedente in cui i Comuni che non la erogavano erano 9. Va sottolineato che i Comuni che erogano il servizio non lo fanno con soldi propri, ma con trasferimenti nazionali e regionali vincolati per questo intervento.

- Lista di attesa per ingresso alla residenze sociosanitarie per persone non autosufficienti e con demenza. In occasione dell’incontro il direttore del Distretto di Jesi ha presentato i dati della situazione della lista di attesa. Sono 339 le persone in lista per un posto in residenza protetta a fronte di un’offerta convenzionata di 478 posti. Se a questi si aggiungono le persone non autosufficienti presenti nei posti non convenzionati nei quali l’intera tariffa è a carico degli utenti o nei posti per autosufficienti, il numero di chi aspetta è almeno pari al numero dei posti presenti. Ciò significa che molte di queste persone non entreranno mai perché l’attesa può essere di anni. Drammatica poi la situazione dell’assistenza residenziale rivolta a persone con demenza. Con 28 posti formali presenti in tutto il territorio ma con nessun posto effettivo. Questo significa che le persone con demenza non ricevono servizi adeguati ai loro bisogni. L’inevitabile conseguenza è il massiccio ricorso alla contenzione fisica e farmacologica.

In questo senso il Gruppo Solidarietà ha ribadito la richiesta al Comitato dei Sindaci di

- sollecitare la regione Marche ad aumentare il numero dei posti convenzionati; - realizzare effettivi nuclei dedicati alle persone con demenza; - realizzare in collaborazione con il Distretto un Regolamento unico di accesso alle strutture residenziali rendendo trasparente le modalità di accesso.

 - Sul tema del numero dei minori in attesa e dei tempi di attesa per la valutazione da parte delle Unità multidisciplinare dell’Azienda sanitaria sono stati forniti dalla stessa alcuni dati  (237 in totale in attesa di valutazione) con tempi di attesa fino a 4 anni.  Dati che richiederebbero un'analisi dettagliata, ma che comunque indicano un serio ritardo tra domanda e tempi di effettiva valutazione. Va sottolineato che tale ritardo comporta, nel caso emergesse una condizione di disabilità non precedentemente riconosciuta, la  frequenza scolastica del minore senza il sostegno didattico di cui avrebbe diritto. E questo in alcuni casi, da noi verificati, può accadere anche perfino per anni.

Gruppo Solidarietà

www.grusol.it

26 ottobre 2024

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Per approfondire

- Annotazioni sulla Relazione al Bilancio Consuntivo 2023 di ASP Ambito 9 Jesi 

Jesi. Consiglio comunale aperto sulla sanità. Documento del Gruppo Solidarietà

Quale continuità e garanzia delle cure nel territorio del Distretto/ATS di jesi?

- Distretto Jesi-ASP-ATS 9. Interventi sociosanitari. Riflessioni, proposte, richieste

- Persone con demenza nelle residenze. Quante, dove, con quale assistenza

- Minori. L’intollerabile attesa. Figure professionali, numero e tempi di attesa per valutazione Unità multidisciplinare 


Documento consegnato e illustrato nell'audizione del Comitato dei Sindaci dell'Ambito Territoriale Sociale 9 nell'incontro del 24 ottobre 2024

Nell’incontro avuto il 2 febbraio 2023 (vedi sotto) vi avevamo posto questioni che vi riguardavano sia come titolari della funzione di assistenza sociale che per la responsabilità in tema di tutela della salute dei cittadini. Oggi ci torniamo anche per capire a distanza di oltre un anno e mezzo se e come alcune cose siano cambiate e quali iniziative siano state assunte da parte del CdS. In tutti gli ambiti di riferimento un tema è la quantità dell’offerta rispetto alla domanda; l’altro, non meno importante è la qualità della stessa che richiama il tema della verifica degli interventi.

Responsabilità diretta. Assistenza domiciliare anziani. Se nel 2022 erano 12 Comuni ad erogarlo, nel 2023 siamo scesi a 9, nonostante che chi lo eroga lo faccia con fondi nazionali e regionali. Invece di migliorare una situazione già inadeguata, l’abbiamo peggiorata. Continuiamo a ripetere che c’è qualcosa che non va. Come è possibile che il servizio sia erogato solo da poco più del 40% dei Comuni. I cittadini sanno della presenza di questo servizio? Non ci sono le domande? C’è una lista di attesa? I criteri di compartecipazione sono di ostacolo all’accesso? ASP che gestisce servizio per conto dei Comuni come lo sta promuovendo?

Responsabilità diretta/indiretta.  Assistenza residenziale anziani demenzeResidenze protette. Lista attesa distrettuale (obbligatoria dal 2010). Siamo ancora in attesa del dato (non solo di chi attende un posto da casa ma anche da chi è collocato nei posti per autosufficienti e non  lo è e nei posti autorizzati ma non convenzionati). Quello fornito in occasione di una interrogazione consiliare, nella seduta del 27 febbraio 2024, del Comune di Jesi è un dato sbagliato, perché sommerebbe quello di ogni singola struttura. Oggi l’abbiamo?

Avevamo contestualmente chiesto (a tutela degli utenti): - sollecitare la regione Marche ad aumentare il numero dei posti convenzionati; - realizzare effettivi nuclei dedicati alle persone con demenza. Si può accettare che oggi in tutto il nostro territorio non ci sia un posto reale per persone con demenza nonostante siamo in presenza di 28 posti convenzionati (12 a Jesi)? - realizzare in collaborazione con il Distretto un Regolamento unico di accesso alle strutture residenziali rendendo trasparente le modalità di accesso con la presenza di una effettiva lista di attesa distrettuale. Un sistema in cui gli utenti devono essere informati su percorsi e diritti. Non tutti “i letti” sono uguali: posti per autosufficienti, posti per non autosufficienti convenzionati e no. Non solo aumento dell’offerta, ma qualità dell’offerta. Apriamo una discussione!

3) Responsabilità indiretta. Questione UMEE. Quali interlocuzioni sono state attivate con Azienda sanitaria sulla questione? E’ cambiata la situazione riguardante la dotazione di personale UMEE ed i tempi di attesa per la valutazione (dicembre 2023 ne erano in attesa 260)?  

 


Si è svolta il 2 febbraio 2023 l’audizione del Gruppo Solidarietà con il Comitato dei Sindaci dell’Ambito sociale 9. Il Gruppo ha rappresentato ai sindaci del territorio alcune problematiche già evidenziate nei mesi scorsi riguardanti gli interventi rivolti a persone con disabilità e anziani non autosufficienti. I Comuni sono stati sollecitati ad intervenire sia riguardo loro specifiche competenze in tema di assistenza sociale sia riguardo il loro ruolo nella tutela della salute dei cittadini. In particolare le richieste hanno riguardato:

- L’erogazione in tutti i Comuni del servizio di assistenza domiciliare. Oggi tale Servizio viene erogato da circa il 65% dei Comuni dell’ATS a circa 80/90 persone, con una media di 3/4 ore a settimana e con fondi quasi esclusivamente nazionali e regionali.  Appare impossibile, considerata la numerosità di anziani non autosufficienti che vivono a domicilio che non ci sia domanda. Va inoltre verificato se il livello di compartecipazione alla spesa diventa un ostacolo all’accesso. Situazione e dati che richiedono valutazione e verifica.

L’adeguatezza della risposta residenziale e la trasparenza del sistema di accesso. Nel territorio ci sono circa 220 anziani non autosufficienti in lista di attesa per un posto in una delle 15 residenze protette operanti. La metà di questi sono persone con demenza. In queste stesse strutture almeno 130 posti non sono convenzionati. Chi entra deve instaurare un rapporto di tipo privato e pagare per intero la retta comprese le prestazioni sanitarie. Circa 200 sono i posti di Casa di Riposo; che è una struttura per autosufficienti dove sono ricoverati per oltre il 50% anziani non autosufficienti. Anche in questo caso gli assistiti devono pagarsi le prestazioni sanitarie che ricevono. Per le persone con demenza, stimate in circa 1.700 nel territorio, sono convenzionati in tutto 28 posti che sono formali ma nei fatti inesistenti. C’è obbligo di approntare una lista di attesa a livello distrettuale ma non risulta che sia effettivamente accessibile agli utenti.

A fronte di questo quadro la richiesta rivolta ai Comuni è di:

- sollecitare la regione Marche ad aumentare il numero dei posti convenzionati;

- realizzare effettivi nuclei dedicati alle persone con demenza;

- realizzare in collaborazione con il Distretto un Regolamento unico di accesso alle strutture residenziali rendendo trasparente le modalità di accesso con la presenza di una effettiva lista di attesa distrettuale. Un sistema in cui gli utenti devono essere informati su percorsi e diritti.

Per quanto riguarda gli interventi rivolti alle persone con disabilità è stato chiesto ai sindaci di intervenire nei confronti di Regione e Azienda sanitaria in merito alla inaccettabile carenza di personale delle Unità multidisciplinari che hanno funzioni di valutazione e presa in carico. Una carenza di personale che impedisce di svolgere le funzioni (obbligatorie) cui sono deputate (3 febbraio 2023).


Altri materiali in Osservatorio Marche

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