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La schedatura riguarda il materiale catalogato al Centro Documentazione
del Gruppo Solidarietà nel periodo dal 30/09/11 al 31/10/11.
Libri catalogati fino al 31 dicembre
2004.
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Totale record= 110
ARTICOLI
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POLITICHE E SERVIZI SOCIALI
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FRANZINI MAURIZIO, LA BIG SOCIETY, IL WELFARE STATE E LA DISUGUAGLIANZA, LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI, n. 2-2011, pag. 169. Il dibattito seguito al progetto del Primo ministro britannico Cameron sull'opportunità di puntare sulla Big Society riserva un'inadeguata attenzione alle questioni di eguaglianza. Nell'articolo si propongono, in primo luogo, alcune riflessioni su questo tema e si individua il rischio che la Big Society determini un forte aumento delle disuguaglianze, quale che sia il grado di generosità che essa potrà esprimere. Ponendo ancora l'attenzione sulle disuguaglianze, vengono poi ricordati i possibili limiti di una soluzione basata esclusivamente sul welfare pubblico, anche indipendentemente dal problema delle risorse di cui potrà disporre. Infine, si delineano brevemente alcune ipotesi - ispirate al lavoro di Lord Beveridge sull'azione volontaria - di integrazione tra welfare e società in grado di contrastare il rischio di disuguaglianze eccessive e non giustificabili.
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FURLAN LAURA, SCUOLA: SPAZIO SIMBOLICO CAPACE DI COSTRUIRE SIGNIFICATI, ETICA PER LE PROFESSIONI, n. 1-2011, pag. 15. Educare significa la capacità di auto - orientamento e risvegliare la volontà a trovare uno scopo e un senso alla vita: molto efficace in questo senso è la metodologia logoterapeutica.
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GIORDANO MAURIZIO, L'UNEBA NELLA SUA STORIA E NEI SUOI CONGRESSI, NUOVA PROPOSTA, n. 9/10-2011, pag. 1.
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GIUNCO FABRIZIO, GUERRINI GIANBATTISTA, MODELLI DI RESINDEZIALITÀ SOCIALE IN LOMBARDIA: LE COMUNITÀ ALLOGGIO, I LUOGHI DELLA CURA, n. 3-2011, pag. 10.
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GRANAGLIA ELENA, IL WELFARE MANCANTE. CRISI ECONOMICA, DOMANDE SOCIALI INEVASE, RISCHI EMERGENTI, LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI, n. 2-2011, pag. 13. Irrigidendo i vincoli di bilancio e acuendo le domande di ammortizzatori sociali, la crisi ha ovunque aggiunto nuove difficoltà a stati sociali già da anni sotto pressione per i costi indotti dalla maturità degli schemi di tutela, per la necessità di fronteggiare i cosiddetti nuovi rischi sociali e per la crescente delegittimazione dell'ideale ugualitario e del ruolo pubblico. Le difficoltà sono particolarmente evidenti nel nostro paese. Obiettivo centrale del saggio è di presentare un quadro complessivo delle nuove e vecchie domande sociali oggi sul tappeto in Italia, al fine di mettere a fuoco ciò che si perderebbe, in termini equitativi e di benessere complessivo, qualora, sotto il peso delle difficoltà odierne, si procedesse verso ulteriori privatizzazioni del welfare. Sono, altresì, indicate alcune linee di intervento per un progetto di rilancio dello stato sociale.
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GROSSO LEOPOLDO, DE - ISTITUZIONALIZZAZIONE?, LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI, n. 2-9201, pag. 405. Le povertà estreme si caratterizzano soprattutto nel fenomeno delle persone senza dimora che in Italia e nel mondo occidentale sono in aumento, poichè alle persone alcoldipendenti, tossicodipendenti e portatrici di sofferenza psichiatrica, si sono aggiunte nuove figure sociali, e in particolare due "folle" riguardanti i migranti stranieri e i nuovi poveri italiani. I primi, che falliscono nel loro progetto migratorio, vivono la strada come la condizione definitiva che ne segna l'insuccesso; tra i secondi, alta è la presenza di padri di famiglia che hanno perso il lavoro e poi la casa. All'interno del fenomeno migratorio i gruppi di profughi e rifugiati politici, come anche la popolazione rom, beneficiano di maggiore assistenza ma a prezzo di una diminuzione delle proprie libertà complessive. Le politiche per i senza dimora si affrontano reperendo abitazioni, punto di partenza per un possibile percorso evolutivo. Dirimente la questione della residenza, anche solo anagrafica, per non precludere l'esercizio di alcuni diritti fondamentali. La risposta, anche se insufficiente, è soprattutto centrata sull'urgenza e sull'emergenza, molto meno sulla predisposizione di percorsi virtuosi in grado di recuperare la necessaria integrazione sociale. La mancata assistenza provoca tentazioni repressive e di controllo che aumentano la gravità della problematica e i costi economico - sociali ad essa sottesi.
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GUALDANI ANNALISA, LIVEAS, AGGIORNAMENTI SOCIALI, n. 9/10-2011, pag. 624.
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MARANO ANGELO, I TAGLI ALL'ASSISTENZA IN ITALIA, LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI, n. 2-2011, pag. 61. L'articolo discute motivazioni ed effetti della riduzione, fino all'azzeramento, del finanziamento nazionale alle politichde socio - assistenziali che va prefigurandosi nel 2011 - 2012, anche in relazione al delinearsi di modalità di attuazione del federalismo fiscale che rivolgono a tali politiche scarsa attenzione. L'azzeramento degli stanziamenti nazionali sembra destinato a provocare un ulteriore restringimento delle prestazioni offerte, già meno sviluppate rispetto agli altri paesi, e rischia di far tramontare il progetto originario della legge 328/2000 di costruire un autonomo sistema socio - assistenziale, strutturato sul territorio nazionale, professionale e rivolto alla totalità dei cittadini. Piuttosto, sembra delinearsi un sistema in parte ricondotto nell'ambito delle politiche sanitarie e delle politiche del lavoro, per il resto residuale, differenziato territorialmente e rivolto prevalentemente a soggetti marginalizzati.
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MESINI DANIELA, L'ISEE: APPLICAZIONI ED AUSPICABILI CORRETTIVI A UN DECENNIO DALL'INTRODUZIONE, PROSPETTIVE SOCIALI E SANITARIE, n. 16/18-2011, pag. 5.
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MESSORI MARCELLO, IL VASO DI COCCIO, IL MULINO, n. 457-2011, pag. 753.
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