Data di pubblicazione: 30/07/2025
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Revisione tariffa delle Residenze protette anziani/demenze. La regione Marche contro gli utenti (Dgr 1238/25)

Le rette a carico degli utenti passano dalla quota base di 33 euro a 40.57 e 54,48 (demenze) che può essere incrementato di un ulteriore 75%. La normativa vigente (spesso violata) prevedeva una quota massima di 49.50 euro. L’indegna e improponibile proposta della giunta regionale

Un appello a tutte le persone di “buona volontà” per il ritiro della proposta.

 

Vedi anche dopo l'approvazione in via definitiva dela delibera. La Regione non si ravvede e conferma l'intollerabile aumento delle rette nelle Residenze protette anziani e demenze e l'approfondimento del 21 agosto 2025, Residenze protette anziani e demenze nelle Marche. I costi e chi li paga. Proviamo a fare chiarezza. 

Dgr n. 1238 del 28 luglio 2025 - Richiesta di parere alla Commissione assembleare competente sullo schema di deliberazione concernente: “Aggiornamento delle tariffe relative alle Residenze protette per anziani non autosufficienti (R3) e per persone con demenze (R3D). Modifica alle DD.GG.RR. n. 1331/2014 e n. 1950/2023”. 


IL  COMUNICATO del Gruppo Solidarietà

La lettera ai componenti della IV Commissione Consiliare del 4 agosto 2025

                       - Presidente e componenti IV Commissione

        E p.c.     - Assessore sanità e servizi sociali

Oggetto: Ai  componenti IV Commissione. Parere Dgr 1238/2025. Perché  vi chiediamo di esprimere parere negativo.

Nei giorni scorsi siamo intervenuti  riguardo i contenuti della dgr 1238/2025 che prevede, oltre l’aggiornamento della quota sanitaria delle residenze protette aumenti intollerabili a carico degli utenti.

Vorremmo sottoporvi alcuni aspetti che richiamano anche profili di probabile illegittimità del provvedimento.

- La dgr richiama la normativa sui LEA che stabilisce nelle residenze di lungoassistenza/mantenimento la ripartizione al 50% tra quota sanitaria e quota sociale. In nessuna parte del Dpcm 12.1.2017 si stabilisce che le Regioni possono stabilire quote ulteriori a carico degli utenti. Tanto più quando le stesse ricomprendono anche prestazioni di tipo sanitario e sociosanitario che sono a carico totale o parziale a carico del servizio sanitario. La delibera prevede che tale possibilità possa arrivare al 75% della quota utente/Comune. Quota che la proposta della giunta ha già aumentato con il passaggio da 33.50 euro giorno a 40,57 e 54,48 (demenze). E’ errata (o più correttamente si può affermare falsa) l’affermazione che la Dgr 1950/2023 abbia stabilito che la quota utente fosse ad oggi di 37,70 e 50,63 euro.

- La dgr così come approvata avrebbe effetti retroattivi con decorrenza 1 luglio 2025. La stessa stabilisce che nel caso in cui il gestore dovesse applicare una quota sociale (retta)  inferiore alla nuova quota sanitaria, quest’ultima dovrà “specularmente ridursi”. Quale gestore dovrebbe rinunciare all’aumento della quota sanitaria? Ma questo comporterebbe l’automatico allineamento della quota sociale. Se dunque tra gestore e residente fosse stato sottoscritto un contratto che prevedeva una quota sociale inferiore, l’accordo sottoscritto precedentemente tra la struttura e la persona non avrebbe più alcun valore e dovrebbe essere unilateralmente stracciato e riscritto alle nuove condizioni.

- Un ulteriore paradosso riguarda i posti per demenza. Molte persone che vi sono ricoverate neanche sanno che sono in quei posti. Per loro, automaticamente, scatterebbe nel migliore dei casi la retta giornaliera di 54,48 euro/giorno.

Si potrebbe aggiungere molto altro (vedi, di seguito, nota 1), ma quanto sopra riteniamo sia sufficiente a ricordarvi gli effetti del provvedimento che, se non aveste afferrato a pieno, dal 1° luglio stabilisce il passaggio da 33,50 a  40,57 o 54,48 euro giorno, cui si può aggiungere un ulteriore aumento del 75%.

Augurandoci che votando il provvedimento abbiate piena consapevolezza degli effetti sulle persone vi chiediamo di esprimere parere negativo al provvedimento chiedendo altresì alla giunta di intervenire con conseguenti profonde modifiche.

cordiali saluti

Gruppo Solidarietà

Nota 1

Ricordiamo, a riguardo due disposizioni regionali in tema di prestazioni aggiuntive.

1) Nota del Direttore Dipartimento Salute del 23.2.2011. Nel caso dell'allegato A2 vanno riportate le prestazioni aggiuntive di esclusivo miglioramento del confort alberghiero o prestazioni extra accreditamento o su richiesta del paziente. In questo caso va contrattato un tetto massimo che, nel caso dell' assistenza socio-sanitaria infermieristica e OSS non dovrà superare il 120' (poi arrivato, con dgr 1331/2014 a 130) pro die pro capite trattandosi del livello massimo previsto, dal Regolamento 1/04 anche in caso di demenze. La quantificazione economica delle prestazioni aggiuntive inserite nell'allegato A2 non può superare un incremento del 50% della quota di partecipazione a carico del cittadino per l'anno corrente.”.  

Decreto 19/DDS del 26 marzo 2012 - Oggetto: Convenzione tra Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) e Residenze Protette per anziani – interpretazione utilizzo allegato A.2. "In ordine alla interpretazione della convenzione tra Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) e le Residenze protette, come da schema approvato con DGR 1729 del 29.11.2010, le prestazioni di cui all’allegato A2 vanno erogate, e di conseguenza contabilizzate, soltanto su richiesta formale dell’utente, trattandosi di interventi esclusivi di miglioramento del confort alberghiero o di prestazione fuori dai requisiti di accreditamento". 


Il comunicato del Gruppo Solidarietà 

Le rette a carico degli utenti passano dalla quota base di 33 euro a 40.57 e 54,48 (demenze) che può essere incrementato di un ulteriore “dazio” del 75%. La normativa vigente (spesso violata) prevedeva una quota massima di 49.50 euro. L’indegna e improponibile proposta della giunta regionale che attende il parere della Commissione consiliare. Il testo della proposta della giunta.

Lo scorso 23 giugno, regione Marche in un comunicato aveva annunciato l’accordo con le organizzazioni sindacali e gli enti gestori in tema di residenzialità sociosanitaria. Il presidente Acquaroli aveva ritenuto trattarsi di un “risultato storico”. QUI le considerazioni e le perplessità del Gruppo Solidarietà dopo la presentazione dell’Accordo da parte della regione. E’ ora arrivata la delibera (che attende il parere della Commissione per l’approvazione definitiva), che prevede l’entrata in vigore 1 luglio 2025. Il provvedimento stabilisce l’adeguamento delle tariffe per i circa 5.000 posti convenzionati di residenze protette per anziani e demenze.

Un testo che si fa fatica a pensare possa essere uscito da un ufficio regionale e approvato da una giunta. Torneremo con maggior dettaglio sui contenuti del provvedimento, che si caratterizza non solo per quello che c’è ma anche per quello che manca. Ora è necessario urgentemente  evidenziarne alcuni aspetti per bloccarne l’approvazione definitiva.

Se la delibera verrà approvata così come proposta dalla giunta potrà avere effetti devastanti sugli utenti e le loro famiglie.

- L’attuale quota base a carico degli utenti pari a 33 euro giorno (in nessuna parte della dgr  1950/2023 viene fissata in 37,70 euro) arriva a 40,57 euro e 54,48 (demenze), con la possibilità di aumento fino al 75% della quota (allegato A, art. 3). Significa:  + 30,42 euro per gli anziani e 40,86 per demenze. L’utente può arrivare a pagare fino a 95,34 euro.

- Va ricordato che la vigente normativa sui livelli essenziali prevede una ripartizione del 50% della tariffa tra quota sanitaria e quota sociale (utente/Comune), ma in nessun modo dispone che la quota a carico dell’utente possa prevedere oneri ulteriori per prestazioni aggiuntive.

- Continuiamo a ricordare che tra queste prestazioni sono previste a carico dell’utente anche interventi di natura sanitaria e sociosanitaria che dovrebbero gravare in tutto o in parte sul servizio sanitario.

- Paradossali le disposizioni riguardanti le persone con demenza. Si può stimare che almeno il 40% dei circa 600 posti convenzionati siamo formali e non sostanziali. Ovvero che le persone non ricevano interventi ulteriori rispetto a quelli delle persone non autosufficienti. Pagherebbero in ogni caso  una quota utente di almeno 54,48 euro. Se il gestore dovesse applicare una tariffa inferiore si vedrebbe decurtata in maniera corrispondente la quota sanitaria.

- Quanto alla lista di attesa (allegato A, articolo 2), ricordiamo che dal 2010 è prevista sia di livello distrettuale. E’ mortificante leggere nuove disposizioni che dispongono quanto già previsto da 15 anni. 

Per tutto quanto sopra si chiede:

- al presidente Acquaroli e all’assessore Saltamartini di leggere o rileggere la delibera e di ritirarla,

- alla Commissione, se dovesse arrivare, in un sussulto di autonomia di esprimere parere negativo,

-  alle organizzazioni, tutte,  e alle persone che hanno a cuore diritti, dignità e tutela delle persone di chiederne il ritiro.

Non possiamo, infine, pensare,  che i sindacati confederali e le categorie dei pensionati possano sottoscrivere e accettare un provvedimento di questo tipo.

Gruppo Solidarietà

31 luglio 2025

Il Servizio di TV Centro Marche del 1° agosto 2025.

Per tutto quanto sopra indicato rimandiamo ai seguenti materiali

- Un "risultato storico"? Gli interventi regionali a sostegno delle residenze e per la riduzione delle rette

TRA DOMANDA E OFFERTA. Persone non autosufficienti nelle Marche. Quante, dove e con quali sostegni.

Politiche regionali: investimento finanziario e programmatorio e impatto sulle persone. Proviamo a fare il punto.

Aumento delle rette nelle residenze per anziani. A quando effettive iniziative da parte della Regione?

- Quaderni Marche 4,  L’assistenza residenziale anziani dal 2010 ad oggi

Vedi anche, Un "risultato storico"? Gli interventi regionali a sostegno delle residenze e per la riduzione delle rette.


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Le altre norme regionali nelle Rassegne legislative bimestraliAltri materiali nella sezione documentazione politiche sociali.

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