Data di pubblicazione: 29/06/2025
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Un "risultato storico"? Gli interventi regionali a sostegno delle residenze e per la riduzione delle rette


Gruppo Solidarietà - Osservatorio Marche, n. 163 del 29 giugno 2025

“Un risultato storico”? Qualche considerazione sugli interventi annunciati dalla giunta regionale, in accordo con enti gestori e sindacati, per la residenzialità sociosanitaria e sociale 2025-27

Residenzialità anziani. Permane il blocco programmatorio. Si rinuncia a definire la tariffa.  Nessun aumento dei posti convenzionati, nonostante la forte domanda e le enormi liste di attesa (circa 2.500 persone, pari al 50% dei posti convenzionati). La convenzione delle residenze protette ferma al 2012. 1.335 sono i posti senza convenzione nei quali le persone entrano in regime privato e devono pagare per intero la retta che oscilla tra 2.400 e 3.000 euro mese. Sono 2.500 (il 41%) le persone con demenze che vivono nelle sole residenze convenzionate. Poco più del 20% sono gli effettivi posti dedicati. Riduzione delle rette a carico degli utenti. Gli interventi previsti riguardano il 2026-2027. Dopo l’azzeramento (2023) del fondo solidarietà, ancora non attivato il fondo della legge di stabilità regionale del 2025 (con decorrenza 2024) per anziani e quello (sempre dal 2024)  per posti diurni e residenziali disabilità.

Grande enfasi ha avuto l’annuncio, a seguito dell’accordo con enti gestori e sindacati degli interventi regionali a sostegno della residenzialità delle persone non autosufficienti. Riprendiamo dal comunicato della regione Marche. “Un risultato storico. È stato definito dalla Regione Marche, dopo un lungo lavoro di concertazione, il progetto di Intervento Multileva per la residenzialità socio-sanitaria e sociale regionale in accordo con le sigle sindacali coinvolte e gli enti gestori. Risultato frutto di un tavolo unico tra tutti i soggetti coinvolti che hanno condiviso con soddisfazione l’importanza delle misure previste”. In allegato, le slide di presentazione degli interventi.

In attesa di poter leggere le delibere attuative vale la pena evidenziare alcuni aspetti collegati al provvedimento. Ricordiamo che dei 30,6 milioni di euro: - 12,5 (pari a 5 milioni anno: luglio 2025/dicembre 2027) sono di fonte regionale e strutturali; - 8 milioni (2025/27), attraverso bandi (4, regionali e 4, europei) per il potenziamento dei servizi residenziali (priorità salute mentale e minori): - 9,7 (tutti europei per gli anni 2026/27) a sostegno delle rette delle famiglie. Vale la pena ricordare la complessità dell’utilizzo dei fondi europei (che hanno sostituito quelli regionali) come, è stato dimostrato negli interventi disabilità gravissima e assegno di cura del fondo non autosufficienze.

Residenzialità anziani. Cosa c’è e cosa no nel provvedimento

Cosa c’è. L’aumento di 2,87 e 3,85 euro (incremento del 7,6%) della quota sanitaria nelle residenze protette anziani (RPA) e demenze (RPD) convenzionate, per totali 5.021 posti. La quota sanitaria diventa di 40,57 euro (RPA) e 54,48 (RPD). Una cosa che non si è scritta e che forse per chiarezza avrebbe dovuto essere comunicata è se il + 7,6 di quota sanitaria da luglio 2025 ha, con la stessa decorrenza,  qualche effetto (evidentemente in diminuzione) sulla quota sociale.

Cosa non c’è. 1) la definizione della tariffa delle residenze protette (è l’unica struttura residenziale sociosanitaria orfana); 2) non si aggiunge un solo nuovo posto convenzionato, neanche per le persone con demenza; 3) rimane ancora  al palo il rinnovo della convenzione scaduta nel 2012; 4) non si tematizza la questione degli standard (oltre alla effettiva funzione delle RSA anziani), ovvero la loro inadeguatezza per molte delle persone che vivono negli oltre 6.000 posti di residenza protetta.

Significato ed effetti

1) La non definizione della tariffa complessiva ha come effetto che la quota a carico degli utenti sia variabile e definita da ogni singolo ente gestore in una situazione, nei fatti, del tutto deregolamentata (vedi da ultimo, Quanto pagano gli utenti nelle residenze protette anziani dell'AST Pesaro/Urbino?). Alla quota base a carico di utente/comune di 33 euro/giorno si possono aggiungere prestazioni a pagamento di ogni tipo, incluse quelle sanitarie e sociosanitarie. Una situazione, come il Gruppo Solidarietà ha avuto modo di documentare in questi anni (vedi, L’assistenza residenziale anziani dal 2010 ad oggi), che aumenta le disuguaglianze e determina, in molte situazioni, ostacolo all’accesso, nonostante il servizio sia di livello essenziale e come tale da assicurare.

2) A fronte di una lista di attesa certificata dalla Regione nel 2022 di circa 2.500 posti (pari al 50% dei posti convenzionati), non si prevede alcun aumento dei posti convenzionati. Dati recenti del territorio di Jesi, indicano che il numero delle persone in attesa è pari a quello dei posti convenzionati.  Nessun aumento neanche dei posti per persone con demenza, nonostante siano il 41% delle persone presenti ed i posti attuali effettivi, siano intorno al 20%. Come si evince dalle slide presentate sono 1.335 i posti autorizzati e non convenzionati, la cui retta a totale carico degli utenti, può oscillare tra 2.400 e 3.000 euro giorno.

3) A questo va aggiunto la mancata tematizzazione di altri due aspetti estremamente rilevanti ai fini della qualità ed adeguatezza degli interventi. 1) la super datata convenzione delle residenze protette, scaduta da 13 anni; 2) l’inadeguatezza degli standard assistenziali delle residenze protette che portano a caricare sugli utenti prestazioni aggiuntive di tipo infermieristico, riabilitativo, tutelare. Recentissimi dati, che presto pubblicheremo, forniti dall’AST di Pesaro/Urbino indicano che nelle residenze sociosanitarie anziani della provincia, il 74% delle persone ricoverate è sottoposto a qualche forma di contenzione.

Gli altri enti gestori

La seconda linea di finanziamento: 8 milioni nel triennio 2025/27, anch’essa finanziata sia con risorse regionali (4 milioni) che europee (4 milioni aree interne) prevede (vedi allegato pdf) un generico potenziamento delle strutture socio sanitarie e sociali. Con priorità salute mentale e minori. Anche in questo caso la formula è avviso pubblico.

Il contributo alle famiglie per il sostegno al pagamento delle rette

Facciamo un passo indietro per provare a contestualizzare. La regione Marche:

1) Dal 2023 ha azzerato il fondo regionale di solidarietà: circa 3/3,5 milioni a sostegno delle rette nelle residenze disabilità e salute mentale (beneficiari circa 430 persone).

2) Nella legge di bilancio 2025, ha previsto un fondo di 4 milioni per triennio 2024/26 a sostegno delle rette nelle residenze per anziani.

3) Sempre per il 2024 a seguito dell’aumento delle quote sociali in alcune residenze e centri diurni ha stanziato, con funzione di ristoro per utenti e/o Comuni, 465.000 euro. L’attuazione degli ultimi due  provvedimenti non è stata ancora realizzata.

Le difficoltà attuative del soppresso fondo regionale di solidarietà e quelle realizzative degli altri due, richiamano la complessità di intervento sulle quote sociali. Le situazioni sono quasi sempre diversificate anche all’interno degli stessi Ambiti sociali. Spesso non sono neanche regolamentate (come si spiega, ad esempio, che il fondo solidarietà che avrebbe almeno il triplo di utenti potenziali è stato fruito solo da un terzo?). Intervenire sulle quote sociali che coinvolgono utenti e Comuni  necessita di una adeguata cornice regolamentare. Se è complicato intervenire nelle aree salute mentale e disabilità (le cui rette sono definite dalle norme regionali, quand’anche disattese e non fatte rispettare), ancora più lo è con riferimento alle residenze per anziani le cui quote sociali possono oscillare da 33 a 80 euro giorno.

Rispondere alla domanda: Quanto paga o quanto dovrebbe pagare l’utente in una residenza protetta delle Marche? è dunque complicato, considerato che mai è stata definita la tariffa. Complicato anche per le RSA anziani nonostante la tariffa sia stata definita ma in molti casi non rispettata.

A fronte, dunque, del quadro sopra descritto si interviene ora con un nuova previsione finanziaria che vorrebbe sostenere le spese degli utenti per il pagamento delle rette (non dei Comuni). Si impiegheranno  due tipologie di fondi europei per un totale di 9.7 milioni, per il biennio 2026/27. Potenziali beneficiari: 10.314 persone (se prendessimo a riferimento la quota minima indicata di 250 euro mese i beneficiari sarebbero circa 1.600, il 15,5%). Se si è dimostrato complicato intervenire con fondi propri, si può immaginare farlo con due distinte linee europee di finanziamento, azionabili tramite avviso, peraltro con (vedi ultima pagina allegato pdf) qualche forzatura interpretativa. Difficoltà attuative già sperimentate con gli interventi per “disabilità gravissima” e “assegno di cura”, del fondo non autosufficienze regionale.

È evidente la mancanza in questi tavoli e accordi della rappresentanza degli utenti, ovvero chi vive la condizione di cui si occupano i provvedimenti. Una presenza imprescindibile, che non può essere vicariata da altri. Le associazioni  dovrebbero prendere consapevolezza di quanto la loro assenza lasci scoperta “una zona” importantissima. Ma spetta anche alle Istituzione promuovere spazi di confronto, né formali, né strumentali, ma sostanziali, per la necessità che hanno di conoscere temi e problemi anche dalla viva voce di chi li vive direttamente.

Giunti a questo punto, non pare azzardato  affermare che di “programmatorio e di sistema”, c’è veramente poco.  Qualche certezza finanziaria l’hanno avuta i soli gestori dei posti convenzionati di  residenze protette anziani e dei minori (40 posti totali) con disturbi neuropsichiatrici. Un po’ poco, parrebbe, per definire l’accordo ed i suoi contenuti “un risultato storico”.

Si può forse più prosaicamente affermare che qualcuno ha recuperato risorse certe, per altri si apre una stagione con qualche incertezza. Per diversi migliaia di utenti dei servizi, invece,  la data del 23 giugno verrà ricordata come l’anno precedente: l’estate è entrata due giorni prima.

Per capire meglio

- TRA DOMANDA E OFFERTA. Persone non autosufficienti nelle Marche. Quante, dove e con quali sostegni.

- Azzeramento fondo regionale di solidarietà. Il Gruppo Solidarietà sollecita l'intervento dei Comuni.

- Politiche regionali: investimento finanziario e programmatorio e impatto sulle persone. Proviamo a fare il punto.

- Aumento delle rette nelle residenze per anziani. A quando effettive iniziative da parte della Regione?

- Le nuove tariffe dei servizi diurni e residenziali rivolti a persone con disabilità

- Qualche considerazione e domanda sull'estensione del Piano di fabbisogno della regione Marche

- Quaderni Marche 4,  L’assistenza residenziale anziani dal 2010 ad oggi

- Quaderni Marche 6, I nuovi requisiti di autorizzazione dei servizi sociali e sociosanitari diurni e residenziali

I contenuti di questo lavoro possono essere ripresi con citazione della fonte


È in uscita il nuovo libro del Gruppo Solidarietà, L’INTOLLERABILE DISTANZA. Persone non autosufficienti e servizi nelle Marche, 2025, p. 88, euro 13.00.

Il libro affronta e approfondisce molti dei temi affrontati in queste righe. Discuterne i contenuti potrebbe rappresentare un’importante occasione di riflessione.


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