Qualche considerazione e domanda sull'estensione del Piano di fabbisogno della regione Marche (Dgr 741/2025) Gruppo Solidarietà - Osservatorio Marche, n. 162 del 30 maggio 2025 Dgr n. 741 del 26 maggio 2025, Fabbisogno di assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale delle aree sanitaria extraospedaliera e socio-sanitaria della Regione Marche – Estensione Fabbisogno di cui alla DGR 1105/2017. La delibera (testo nell'allegato pdf. Evidenziazioni redazionali), prevede un aumento di posti diurni (48) e residenziali (218) autorizzabili (in realtà 35 posti riguardano cambio di funzione) per richieste giunte nel periodo 2023-25, cui la Regione aveva espresso parere negativo in base a quanto stabilito nel Piano di fabbisogno, Dgr 1105-2017. Nell’allegato 1, sono indicate le strutture che dovranno ripresentare, entro il 31 agosto 2025, la nuova richiesta. La giunta specifica che è in via di approvazione un nuovo atto di fabbisogno in attesa del quale “si rende necessario autorizzare un numero di posti/posti letto congruo con le esigenze urgenti, già espresse dagli enti in riferimento alla domanda di salute ed all’offerta di assistenza territoriale, pari a 218 posti letto e 48 posti (n.d.r.: sempre posti sono. La distinzione è tra residenziali e diurni; magari per una prossima volta correggiamo). Tali esigenze sono compatibili con le domande di autorizzazione ricevute dal 2023 ad oggi, per le quali si era espresso, rispetto al fabbisogno presente nella DGR 1105/2017, parere di compatibilità negativo.” Si afferma, dunque che i nuovi 266 posti autorizzabili derivanti da domande non accolte, risultano necessari e in attesa che si approvi il nuovo atto di fabbisogno si accelera il percorso per l’aumento dell’offerta. Ci si sarebbe aspettata qualche motivazione più robusta, a partire, ad esempio, dall’analisi della domanda insoddisfatta (vedi: liste di attesa, esigenze rilevate dai servizi territoriali). Ma vediamo più nel dettaglio alcune di queste richieste; proviamo anche a metterle in relazione con i contenuti (ed al modello che propone) delle norme, in materia di autorizzazione. - Casa di Cura neurospischiatrica Villa Silvia, Senigallia. E’ l’ente che richiede un numero significativo di posti autorizzabili. Attualmente nella sede di Senigallia e Piticchio di Arcevia sono convenzionati: - 32 posti di riabilitazione ospedaliera; - 10 posti di Struttura terapeutica riabilitativa (SRT salute mentale); - 16 posti struttura riabilitazione tossicodipendenti, doppia diagnosi (nel sito del Centro San Nicola se ne indicano 26). Con i nuovi posti autorizzabili (titolare è la “San Nicola gestione sanitaria”), si aggiungerebbero: 30 posti di SRT (20+10); 7, di Struttura riabilitativa residenziale (SRR); 20, di Comunità protetta (CP); 5, di Struttura terapeutica riabilitativa dipendenze. In totale un più 62. Di cui 57 residenziali salute mentale. Sia che siano destinati tutti alla struttura di Piticchio che anche alla casa di Cura Villa Silvia di Senigallia (forse quelli intensivi) si tratta di un aumento particolarmente significativo di posti con uno straordinario assemblamento residenziale. Ogni ragionamento riferito ai “modelli”, appare, a questo punto, improprio. Ma magari dietro l’accumulo di posti e di tipologie autorizzative si può scorgere un “disegno inclusivo”, che a non riusciamo a vedere. - Casa Padre Damiani, Pesaro. Se nelle Marche all’interno delle residenze sociosanitarie, le persone con demenza ricoverate sono il 41%, ma solo il 7% è ospitato in posti dedicati, come si giustifica che una Residenza protetta possa chiedere di trasformare quei (in questo caso, 8) pochi posti per demenze in altrettanti posti per non autosufficienti e soprattutto che la Regione glieli conceda? Può essere ravvisabile una qualche forma di urgenza a sostegno di questa scelta? Pare improbabile. Più probabile la considerazione dettata dal fatto che il 50% dei posti di residenza protetta anziani può accogliere persone con demenza, senza la necessità di realizzare uno specifico nucleo. - RSA disabili, Pesaro. Anche qui, qualche contestualizzazione pare necessaria. A Pesaro è attiva la RSA disabili Tomasello di 27 posti. Ora si rende autorizzabile un’analoga RSA di pari posti, gestita dal Consorzio Santa Colomba che è un complesso residenziale anziani. Un più 27 posti di RSA (ora RSSD) disabili fa immaginare una importante domanda (lista) di persone adulte con disabilità che hanno richiesto l’ingresso in una specifica tipologia di residenza disabili. Ciò che appare però curioso è che questo fabbisogno sia del tutto speculare a quello offerto dall’altra RSA cittadina. Ma a questo punto viene in mente che la RSA Tomasello è situata (insieme ad altre due comunità per la salute mentale) nel luogo in cui deve sorgere il nuovo ospedale di Pesaro. Le tre comunità devono lasciare spazio all’ospedale. Destinazione prevista è la struttura Civitas Benefit a Vallefoglia (PS). Trasferimento cui familiari e gestori della struttura si erano sempre opposti. Ora sembra si sia trovata la soluzione. I 27 posti di RSA disabili di Pesaro restano 27. La Rsa Tomasello si sposta (e di sicuro ci resta) a Casa Roverella, sempre a Pesaro. Trovata la quadratura del cerchio. Quanto senso di responsabilità dei nostri amministratori che hanno trovato la soluzione. Chissà cosa penseranno le persone residenti nelle due comunità salute mentale e i loro familiari che dovranno, invece, trasferirsi nel Villaggio intergenerazionale di Vallefoglia? - Nuovi posti per comunità per minori con disturbi neuropsichiatrici. Ai 40 già attivi nelle comunità di Serrapetrona (MC) e Cagli (PU) se ne aggiungono ulteriori 10 a Frontino a gestione del Gruppo Atena. A regime, l’offerta diventa di 50 posti in 3 comunità. - Pergola. Trasformazione di residenza protetta disabili in Centro diurno salute mentale. In questo caso siamo in presenza di un bell’intreccio neanche troppo facile da spiegare. Casa Godio è una residenza rivolta a soggetti con disturbi mentali. E così si presenta. Ha due autorizzazioni. Una, come struttura residenziale riabilitativa (SRR) e un’altra che l’ente definisce “comunità protetta salute mentale”, che invece è di residenza protetta disabili (vedi in proposito: - Autorizzazioni, confusioni, improvvisazioni. A proposito di "Casa Godio" e Casa, Comunità o Residenza? La Programmazione sociosanitaria nelle Marche). E’ evidente l’incoerenza tra classificazione e funzione, che evidentemente non si è ritenuto di dover sanare nei circa 15 anni trascorsi dall’apertura della comunità ad oggi (c’è poi come spesso accade, qualche sbecco numerico nei numeri: 14, 12, 10, nei differenti documenti, ma quello è … il meno). Ora la Solidale cooperativa sociale ha chiesto di trasformare i 12 posti (10+2) di RPD in 10 posti di Centro diurno salute mentale. Noi ci fermiamo qui, ma difficile non domandarsi: che fine faranno le 12/14 persone che da circa 15 anni abitano (dovrebbero) la residenza, come mai si chiede la trasformazione di una servizio residenziale in uno diurno. Giunti al termine di questa rapida disamina, riesce difficile gioire di questa estensione del fabbisogno da parte della giunta regionale. Qualche ... debolezza sembra ravvisarvi nelle motivazioni che sostengono il provvedimento. L’atto di fabbisogno del 2017 è certamente datato e va aggiornato rapidamente. C’è da augurarsi che la radice non sia la stessa che ha guidato questa “anticipazione”. Per aiutare a capire meglio L'intollerabile distanza. Persone non autosufficienti. Quante, dove e con quali sostegni Servizi. Non solo (cambiare) i requisiti ma tematizzare domanda e offerta Come cambiano i requisiti di autorizzazione dei servizi sociali e sociosanitari Servizi. Non solo (cambiare) i requisiti ma tematizzare domanda e offerta Servizi e loro modelli. Costruzione, regolamentazione, funzionamento Autorizzazioni sociali, residenze per anziani e assenza del Piano di fabbisogno Autorizzazioni, convenzioni, fabbisogno. Sul "cronoprogramma" regionale Piano fabbisogno regionale. Cosa ne pensa il territorio? Sulla proposta di fabbisogno. Prima della risposta .. la domanda Posti RSA anziani a Jesi dopo la delibera regionale sul fabbisogno? I contenuti di questo lavoro possono essere ripresi con citazione della fonte LA RICHIESTA DI SOSTEGNO del Gruppo Solidarietà Altri materiali in Osservatorio Marche. La gran parte del lavoro del Gruppo è realizzato da volontari, ma non tutto. Se questo lavoro ti è utile PUOI SOSTENERLO CON UNA DONAZIONE e CON IL 5 x 1000. Clicca qui per ricevere la nostra newsletter.