Impressionanti dati delle liste di attesa nelle Residenze sociosanitarie anziani e funzionamento CD demenze
Gruppo Solidarietà - Osservatorio Marche, n. 167 del 9 dicembre 2025
Residenze sociosanitarie anziani e demenze (residenze protette e residenze sanitarie assistenziali). Oltre ogni peggiore previsione il dato delle persone in lista di attesa. Di gran lunga superiore ai posti sia convenzionati che autorizzati. L’urgenza è stata fatta diventare emergenza.
Centri diurni demenze: la lista si avvicina al numero dei posti attivi che sono inferiori ai posti programmati e finanziati dalla Regione. In alcuni Centri le molte frequenze part time indicano il tentativo di far fronte alla domanda attraverso la riduzione della frequenza.
Lo scorso 4 novembre il Gruppo Solidarietà ha chiesto alla regione Marche i dati riferiti alle liste di attesa nelle residenze sociosanitarie per anziani e demenze e nei centri diurni demenze. Per questi ultimi anche il numero dei posti autorizzati e convenzionati insieme alla la tipologia di frequenza (tempo pieno/tempo parziale). Nel file allegato i dati forniti dalla regione Marche.
Le richieste nascevano per quanto riguarda le residenze sociosanitarie, dalla constatazione dei lunghissimi tempi di attesa per l’ingresso e dal fatto che i dati forniti dalla regione nel 2022 (circa 2.500 per le sole residenze protette) apparivano sottostimati.
Per quanto riguarda invece, i Centri diurni demenze, la recente vicenda del Centro diurno di Jesi e altre richieste ricevute, da diversi territori della regione, riguardanti il loro funzionamento ci hanno indotto a capire meglio l’effettiva situazione regionale.
Residenze sociosanitarie anziani
Il dato è davvero impressionante e va oltre (per quanto ci riguarda) le peggiori previsioni.
Complessivamente le persone in lista di attesa sono 7.650 (1.015 nelle RSA, 6.635 nelle RP; di questi: 1.668 nei posti per demenze). Un numero largamente superiore sia ai posti convenzionati (stimabili in 6.000/6.200) che autorizzati (circa 7.400). Vedi, in proposito, QUI recenti dati regionali[1]. Il totale delle persone in lista è superiore, a livello regionale, non solo ai 6.800 posti potenzialmente convenzionabili, ma anche ai 7.320 autorizzabili (vedi Atto di fabbisogno, Dgr 1105/2017).
Un dato di questo genere indica che:
- la gran parte delle persone in lista non entreranno mai nei posti convenzionati;
- si aprono autostrade per privati che, considerata la quantità della domanda, hanno poco interesse anche al convenzionamento.
Si aggiunga il rischio, più che concreto, da tempo paventato: la richiesta di autorizzazione per strutture sociali (che non hanno più il vincolo del tetto autorizzabile) per autosufficienti, con il chiaro obiettivo di ospitare, seppur illegittimamente, persone non autosufficienti.
Riguardo i dati in tabella, tre segnalazioni:
1) Spicca il dato delle persone in lista di attesa nelle RSA del Distretto di Ancona: 787 su un totale di 1015, pari al 77.54%. Com’è possibile? Siamo tentati di lasciare la domanda aperta. La questione è quella che segnaliamo da tempo: nella nostra Regione ci sono, con la stessa autorizzazione, due tipologie di RSA. Quelle a gestione diretta delle AST che accolgono, per lo più, persone in post acuzie in dimissione ospedaliera e quelle private convenzionate che ospitano, sostanzialmente a degenza permanente, persone con necessità assistenziali non compatibili con gli standard delle residenze protette. Da più di 30 anni chiediamo di affrontare questo problema, ma si continua a far finta che non esista. Vedi in proposito la nota che abbiamo inviato negli ultimi giorni dopo la delibera sugli ospedali di comunità. Gli Ospedali di Comunità, l'offerta, la regolamentazione della post acuzie e la programmazione sociosanitaria.
2) La differente domanda, tenuto conto dell’offerta e della popolazione presente, all’interno dei diversi distretti, con riferimento alle residenze protette. Vedi da un lato il dato del distretto di Macerata (1.833 persone), dall’altro quello di san Benedetto (130 persone).
3) Il dato riguardante le persone con demenza. In lista ce ne sarebbero 1.668 (poco più del 20% del totale). Dovrebbero rappresentare quelle attualmente in attesa di un posto e non quelle impropriamente ricoverate in posti non dedicati. Un dato che potrebbe rilevarsi sottostimato se si considera che le persone con demenza, nel totale dei posti convenzionati, sono pari al 41%. I dati regionali del 2023 indicavano 2.587 persone presenti di cui, formalmente, il 34% (1.938 persone) in posti non dedicati. Nella realtà, il numero è più alto in quanto non tutti i 649 posti dichiarati sono effettivi. Anche questo un tema che poniamo da anni nella totale, purtroppo, indifferenza.
Per ogni altra analisi e considerazione sulle tante problematiche della residenzialità anziani (a partire dai costi spesso insostenibili delle rette) rimandiamo ai nostri precedenti contributi confluiti nel Quaderno L’assistenza residenziale anziani nelle Marche dal 2010 ad oggi.
Centri diurni demenze
Analizziamo i dati e li accompagniamo con alcune considerazioni. I centri diurni sono 18 (Pesaro: 2; Ancona: 7; Macerata: 4; Fermo: 1; Ascoli Piceno: 4) per complessivi 295 posti convenzionati. 358 sono quelli autorizzati.
Il numero è inferiore rispetto al Piano di fabbisogno del 2017: 399 autorizzabili e 370 convenzionabili. Considerato che i posti attualmente convenzionati sono di gran lunga inferiori (-75) a quelli convenzionabili andrebbe verificato (nella ripartizione per azienda e distretto) perché non tutti i posti non sono stati contrattualizzati. Nell’AST di Pesaro, ad esempio, i posti contrattualizzabili sono 85 (91 gli autorizzabili) a fronte degli attuali 30.
In lista di attesa risultano 264 persone (pari all’89,49% di quelli convenzionati). Ma 178, il 67,42% riguardano due soli Centri diurni. Grimani Buttari di Osimo ha una lista di 63 persone; Il CD di Villa Cozza a Macerata ne ha addirittura 115. 9 CD su 18 hanno una lista inferiore a 5 persone.
Un dato importante è quello riguardante la frequenza: se a tempo pieno o a tempo parziale. 215 persone frequentano a tempo pieno (72,88%); 83 quelle a tempo parziale (28,14%). 6 CD su 18 hanno tutti gli utenti a tempo pieno.
Su questo aspetto andrebbe verificato se la scelta del tempo parziale derivi dal progetto della persona o dalla struttura dell’offerta che obbliga, in funzione della riduzione della lista di attesa, a quel tipo di frequenza. Allo stesso modo andrebbe verificata nella eventuale scelta dell’utenza quanto incida la compartecipazione a carico dell’utente. Il CD ha tariffa di 59 euro. Ripartito al 50% tra quota sanitaria e quota sociale (utente/Comune).
Il caso più emblematico è quello del CD dell’Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia. Su 16 posti convenzionati, 1 sola persona lo frequenta a tempo pieno, 27 a tempo parziale Situazione simile al CD di Galantara a Pesaro: 2 a tempo pieno e 12 a tempo parziale. In alcuni Centri risultano utenti in lista di attesa anche quando il numero dei frequentanti non copre i posti attivi.
Altro dato da evidenziare è quello del Centro Margherita di Fano, che vede convenzionati 18 posti sui 40 autorizzati (32 persone in lista di attesa): 14 a tempo pieno e 8 a tempo parziale.
Un accorato appello al presidente Acquaroli e in particolare all’assessore Calcinaro
Il dato riguardante la situazione delle liste di attesa delle residenze sociosanitarie anziani, è talmente drammatico da non richiedere ulteriori commenti. L’urgenza l’abbiamo fatta diventare, colpevolmente, emergenza.
Occorre da subito un intervento mettere in atto un mix di interventi che autorizzi la realizzazione di nuovi posti (premiando chi ha dimostrato di lavorare bene), trasformi quelli per autosufficienti, porti a convenzionare immediatamente i posti autorizzati, aumenti e trasformi i posti per demenze, riveda, contestualmente, gli standard assistenziali ed i modelli delle residenze.
In una parola dobbiamo svegliarci, smettere di far finta di non vedere la drammatica situazione in cui vivono migliaia di persone. Non aspettiamo che la sveglia suoni quando ci toccherà direttamente! Consapevoli che l’intervento riguardante la residenzialità è parte di una progettualità più complessiva che investe primariamente l’assolutamente carente sostegno alla domiciliarità.
Di fronte a questi dati occorrono atti immediati e concreti che dimostrino consapevolezza e volontà di intervenire.
Ma anche il dato dei Centri diurni demenze, servizi che migliorano la qualità di vita delle persone e delle famiglie, indica la carenza programmatoria e di governo. La lista che è quasi pari all’offerta, in una situazione in cui i posti attivi sono inferiori a quelli previsti e finanziabili; si aggiunga il quadro confuso rispetto alle frequenza che in alcuni Centri viene ridotta al fine di far fronte alla domanda.
Dati, gli uni e gli altri, che chiedono un cambio immediato di passo. Tenendo a mente che sono servizi di livello essenziale che devono essere assicurati. Non servono dichiarazioni ma atti amministrativi. Quasi quattro anni fa, a fronte dei dati regionali, richiamavamo l’urgenza di interventi affermando che Il tempo si era fatto breve. Siamo andati davvero, ripetiamo colpevolmente, troppo avanti. La giunta regionale dimostri, inequivocabilmente, di voler recuperare il tempo perduto.
[1] Un dato che potrebbe essere ancora più alto se non fossero state conteggiate pe persone che sono ospitate nei posti sociosanitari autorizzati ma non convenzionati e in quelli sociali per autosufficienti (Case di Riposo).
Il contenuto di questo lavoro può essere ripreso con citazione della fonte
Vedi anche
- Il nuovo libro del Gruppo Solidarietà, L’INTOLLERABILE DISTANZA. Persone non autosufficienti e servizi nelle Marche, 2025, p. 88, euro 13.00.
- Quaderni Marche, L’assistenza residenziale anziani dal 2010 ad oggi.
- Residenze protette anziani e demenze. I costi e chi li paga.
- TRA DOMANDA E OFFERTA. Persone non autosufficienti nelle Marche. Quante, dove e con quali sostegni.
- Quaderni Marche, Sui "nuovi" requisiti di autorizzazione dei servizi sociali e sociosanitari diurni e residenziali.
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