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NAZIONALE
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SANITÀ
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Comitato interministeriale per la programmazione economica, Deliberazione n. 16 del 20 gennaio 2012, Ripartizione, tra le regioni, delle quote vincolate per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale nell’ambito del Fondo sanitario nazionale 2011 (Deliberazione n. 16/2012) (G.U. n. 98 del 27.04.2012) Nella delibera viene indicata la suddivisione tra le Regioni a statuto ordinario e la Regione Siciliana della somma di 1.437.360.263 euro del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2011, destinata alla realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale; la ripartizione viene indicata nella tabella allegata al testo. Si precisa che l'erogazione delle quote assegnate alle dette Regioni sarà disposta attraverso un acconto del 70 per cento e un saldo del 30 per cento che verrà erogato dopo la presentazione, da parte delle Regioni dei progetti e della relazione che illustri i risultati raggiunti nell’anno precedente della loro approvazione. Alla regione Marche viene destinata la somma di 40.853.371 euro. Nel provvedimento viene inoltre stabilito che la somma di 26.000.000 euro è accantonata per il finanziamento di progetti regionali ed interregionali che verranno approvati successivamente in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento Bolzano e 2.000 euro vengono accantonati per il finanziamento di progetti regionali in materia di controlli sulla contaminazione da diossine. |
Ministero della salute, Decreto del 8 luglio 2011, Erogazione da parte delle farmacie, di attività di prenotazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e ritiro dei referti relativi a prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (G.U. n. 229 del 01.10.2011) Con questo provvedimento vengono definite le indicazioni per l'erogazione da parte delle farmacie, di attività di prenotazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e ritiro dei referti; nel decreto per "farmacie" si intende le farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. In base al decreto, le farmacie, attraverso la postazione dedicata, possono operare quali canali di accesso al Sistema CUP per prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, provvedere al pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e ritirare i relativi referti. Si precisa che sono esclusi dai servizi di cui al comma 1: a) le prestazioni prescritte su ricettario non del Servizio sanitario nazionale; b) gli esami di laboratorio ad accesso diretto; c) le urgenze di primo e secondo livello; d) le prestazioni per cui sia chiaramente indicata sull'applicazione collegata al sistema CUP, una diversa modalità di prenotazione. Per quanto riguarda la procedura di prenotazione, pagamento e ritiro referti queste le modalità tecniche indicate e le procedure che la farmacia deve assicurare:- raccolta del consenso al trattamento dei dati (la raccolta del consenso verrà annotata al fine di tenerne memoria per gli accessi successivi per finalità' analoghe, anche presso altre farmacie); - riconoscimento dell'assistito; - prenotazione dopo aver esibito la prescrizione medica (la prenotazione avviene secondo criteri di scorrimento temporale, offrendo all'assistito il primo posto libero disponibile, nell'ambito territoriale di riferimento dell'assistito, e successivamente le ulteriori disponibilità, qualora l'assistito ne faccia); - servizio di pagamento: deve essere consentito il pagamento, anche mediante sistemi elettronici della quota di partecipazione a carico del cittadino, calcolata sulla base delle informazioni rilevate dalla prescrizione; - spedizione e ritiro dei referti: il Sistema CUP può consentire al cittadino la possibilità' di richiedere la consegna presso la farmacia dei referti corrispondenti alle prestazioni effettuate presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate (può essere sia l'originale cartaceo in busta chiusa sia, qualora la struttura sanitaria presso la quale è stata effettuata la prestazione preveda tale possibilità, una copia stampata del referto digitale). |
Presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento per la pubblica amministrazione e l'innovazione, decreto 20 giugno 2011, Modalita' di assorbimento della Tessera Sanitaria nella Carta nazionale dei servizi (GU n. 210 del 9-9-2011 ) Il decreto stabilisce che le Regioni e le province Autonome potranno richiedere al Ministero dell'economia e delle finanze, di consegnare ai propri assistiti la Tessera sanitaria integrata nella Carta nazionale dei servizi (TS-CNS); possibilità che si presenta dal momento che è previsto il rinnovo delle tessere sanitarie in scadenza. Nel provvedimento vengono quindi descritte le specifiche caratteristiche tecniche e strutturali della carta nazionale dei servizi, definito uno strumento sicuro per l’accesso dei cittadini ai servizi in rete riguardanti la sanità, gli Enti Locali, la scuola, il fisco, la mobilità, per i quali sia necessaria l'autenticazione informatica. La card, denominata TS-CNS, è una tessera che, oltre a mantenere le funzioni della Tessera Sanitaria (l’accesso alle prestazioni sanitarie, codice fiscale e TEAM-Tessera Europea di Assicurazione Malattia), permette di accedere alla componente Carta Nazionale dei Servizi grazie alla presenza di un microchip incorporato sulla tessera stessa e all'utilizzo dei codici personali (codice Pin e Puk) successivamente rilasciati dalla Regione. Inserendo la TS-CNS nell'apposito lettore di smart card collegato al proprio PC, oppure presso gli sportelli polifunzionali dislocati sul territorio, il cittadino potrà accedere ai dati sanitari presenti nel proprio Fascicolo sanitario elettronico, effettuare richieste di certificazioni e prestazioni, pagamenti sicuri dei servizi pubblici, accesso ai referti medici, scegliere/revocare il medico di base ed altro ancora. Nel decreto vengono inoltre definite le norme procedurali necessarie alla richiesta del passaggio (recependo le modalità operative già sperimentate dalle Regioni Lombardia, Sicilia e Friuli Venezia Giulia); le Regioni dovranno sottoscrivere con l'Agenzia delle Entrate un'apposita convenzione allo scopo di garantire la validità della TS-CNS in sostituzione del tesserino del Codice fiscale e predisporre un sistema di gestione delle tessere per garantire principalmente tre funzionalità: la richiesta «attivazione carta», la richiesta «modifica stato carta» e la richiesta «storia e dettagli della carta», nel rispetto dei requisiti tecnologici richiesti dalla normativa vigente. |
Garante per la protezione dei dati personali, Deliberazione n. 182 del 25 maggio 2011, Linee guida per lo svolgimento di indagini di customer statisfaction in ambito sanitario (G.U. n. 120 del 25.05.2011) Il Garante per la Privacy ha promulgato delle linee guida per definire criteri in base ai quali gli organismi sanitari dovranno svolgere indagini sulla qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini, rispetto alle prestazioni offerte nei differenti ambiti di intervento (prenotazione, ricovero, visite ambulatoriali, ecc.); tali indicazioni di customer satisfaction sono importanti per acquisire informazioni utili alla rilevazione della qualità percepita e favorire il coinvolgimento e la partecipazione degli assistiti in modo da rafforzare il rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadino, contribuendo a definire nuove modalità di erogazione dei servizi o interventi di miglioramento di quelli esistenti, consentendo di modellare i servizi sui bisogni e sulle aspettative degli utenti. Il documento descrive le metodologie per realizzare le indagini di gradimento della prestazione sanitaria: monitoraggio strutturato di segnalazioni, reclami, osservazioni, suggerimenti degli utenti, interviste, focus group, somministrazione di questionari (intervista personale o telefonica, mediante un form on line sul sito web dell'organismo sanitario, mediante intervista per posta, anche elettronica). il provvedimento predispone che l'organismo sanitario, nel rispetto del principio di necessità nel trattamento dei dati, deve preliminarmente valutare in concreto se gli scopi del sondaggio di customer satisfaction possono essere perseguiti riducendo al minimo l'utilizzazione di dati personali e di dati identificativi degli utenti; nel caso i cui si decide di utilizzare un questionario che garantisce l'anonimato, il trattamento delle informazioni raccolte non richiede l'applicazione delle linee guida. Nel caso in cui invece l'organismo sanitario sceglie di utilizzare questionari che comportano il trattamento dei dati personali, le linee guida tracciano delle regole per rispettare la normativa in materia di trattamento dei dati personali: tutti i dati che consentono l'identificazione degli utenti devono essere cancellati dopo la registrazione, impedendo che possano essere ricondotti all'interessato nelle fasi di memorizzazione ed elaborazione; la rilevazione della qualità dei servizi sanitari non deve avere per oggetto i profili sanitari relativi alle prestazioni di cura erogate e/o fruite dagli utenti (che attengono essenzialmente all'ambito dei rapporti con il personale medico curante) ma devono riguardare esclusivamente i fattori qualitativi dei servizi sanitari prestati e, in particolare, gli aspetti relativi ai tempi del servizio, alla semplicità delle procedure, alle informazioni ricevute in ordine al trattamento sanitario erogato, all'orientamento e all'accoglienza, al comfort della struttura sanitaria, nonché alle relazioni sociali ed umane; la partecipazione alle indagini è sempre facoltativa e su base volontaria. Per quanto riguarda le indagini di rilevamento della qualità dell'assistenza sanitaria, gli organismi sanitari pubblici possono somministrare questionari - anche attraverso organismi sanitari privati convenzionati - senza richiedere il consenso degli utenti e possono essere lecitamente trattati anche dati personali sulla salute; gli organismi sanitari privati devono previamente acquisire dagli utenti coinvolti nell'indagine il consenso informato. Si precisa infine che l'organismo sanitario deve richiamare l'attenzione degli utenti sugli specifici adempimenti previsti dalla disciplina in materia di protezione dei dati personali, al fine di consentire all'utente di scegliere consapevolmente se aderire o meno ad indagini di customer satisfaction, esprimendo le proprie valutazioni riguardo alla qualità dei servizi sanitari fruiti, gli organismi sanitari o gli enti regionali che realizzano tali iniziative, in qualità di titolari del trattamento, sono tenuti a fornire previamente all'interessato un'idonea informativa; tale informativa può essere fornita anche oralmente all'interessato prima della somministrazione del questionario da parte degli operatori a ciò preposti, oppure può essere riportata sullo stesso questionario. |
SANITÀ
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Conferenza Unificata, ACCORDO 5 maggio 2011, Accordo, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali sul documento «Linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza». (Rep. n. 44/CU). (11A06960) (G.U. Serie Generale n. 126 del 1 giugno 2011) L’accordo stabilisce che ciascuna Amministrazione regionale deve definire con atto formale, il percorso assistenziale da seguire per le persone in condizione di Stato vegetativo e stato di minima coscienza; questo percorso deve tener conto delle eventuali positive esperienze realizzate nel proprio territorio, e delle considerazioni cliniche contenute nelle linee di indirizzo ministeriali 15 ottobre 2008 «Stato Vegetativo e di Minima Coscienza - Epidemiologia, evidenze scientifiche e modelli assistenziali», inserendosi in modo strutturale all'interno dell'organizzazione e programmazione sanitaria caratterizzante ciascuna Regione e Provincia Autonoma. Queste alcune indicazioni per le amministrazioni regionali: dopo la definizione i percorsi dovranno essere trasferiti nelle carte dei servizi e dovranno essere comunicati con chiarezza alle famiglie, in modo di accompagnarle e supportarle durante tutte le fasi dell'assistenza e presa in carico del proprio congiunto; i percorsi dovranno prevedere il tipo di assistenza erogata e la relativa organizzazione dalla fase iperacuta e critica, a quella post-acuta fino a quella di stato e di possibile rientro a domicilio (facendo particolare attenzione nelle modalità di passaggio da una fase all'altra); nella fase acuta si dovrà fare in modo di ridurre la permanenza in reparti di rianimazione e intensivi e collocando al più' presto il paziente in ambienti anche sub intensivi, dove l'attenzione al suo stato funzionale possa essere affidata a professionisti particolarmente esperti nel settore delle gravi Cerebro Lesioni Acquisite; nella fase post-acuta è essenziale prevedere unità dedicate alla neuro-riabilitazione intensiva e alle gravi cerebro lesioni acquisite e il loro collegamento in rete con gli altri servizi di riabilitazione sia a breve sia a più' lungo termine; è necessario prevedere sia una soluzione di assistenza domiciliare integrata, sia una di assistenza residenziale in strutture extra-ospedaliere (la scelta della soluzione più adeguata deve essere prospettata dai servizi e condivisa dalle famiglia e può cambiare nel tempo in funzione dei possibili mutamenti). Vengono inoltre definiti alcuni interventi per favorire la relazione con le famiglie: in tutto il percorso assistenziale, fin dalle prime fasi devono essere previste modalità adeguate di informazione e comunicazione con la famiglia, di supporto per i familiari più impegnati nell'assistenza e le strutture extra-ospedaliere dedicate all'assistenza residenziale delle persone in Stato vegetativo e stato minimo di coscienza potranno essere utilizzate anche per ricoveri di sollievo per le famiglie impegnate nell'assistenza domiciliare del familiare; devono essere promosse a livello nazionale e regionale adeguate forme di consultazione con le associazioni dei familiari. Infine si ribadisce l'importanza di promuovere iniziative e interventi finalizzati al monitoraggio della qualità dell'assistenza e di promuovere l'adozione di linee guida nazionali. |
SANITÀ
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Comitato interministeriale per la programmazione economica, Deliberazione n. 14 del 5 maggio 2011, Fondo sanitario nazionale 2009. Ripartizione tra le regioni delle risorse aggiuntive destinate al finanziamento dei maggiori oneri connessi alla regolarizzazione dei cittadini extracomunitari occupati in attivita' di assistenza alla persona e alle famiglie come lavoratori domestici. (Deliberazione n. 24/2011) (G.U. Serie Generale n. 216 del 16 settembre 2011) Il provvedimento stabilisce l’assegnazione di finanziamenti alle regioni e province autonome per la regolarizzazione dei cittadini extracomunitari occupati in attività' di assistenza alla persona e alle famiglie come lavoratori domestici. Lo stanziamento complessivo è pari a complessivi 64.226.367,00 euro; alla regione Marche vengono assegnati 1.358.576, 00 euro. |
Comitato interministeriale per la programmazione economica n. 26 del deliberazione 5 maggio 2011, Fondo sanitario nazionale 2010. Ripartizione tra le regioni delle quote vincolate per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale (articolo 1, comma 34, legge n. 662/1996).(Deliberazione n. 26/2011) (G.U. n. 228 del 30.09.2011) Nel provvedimento viene definita la suddivisione delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale per l'anno 2010 destinate alla realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale. Il finanziamento complessivo è pari a la somma di 1.436.272.100 euro, così ripartito: 1.431.272.100,00 da ripartire tra le Regioni a statuto ordinario e la Regione Siciliana; le quote assegnate alle dette Regioni sono suddivise tra un anticipo del 70 per cento e un saldo del 30 per cento da erogarsi dopo la presentazione, da parte delle Regioni, degli specifici progetti comprensivi di una relazione illustrativa dei risultati raggiunti nell'anno precedente e della loro approvazione da parte della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, su proposta del Ministro della salute; 5.000.000 euro sono accantonati per il finanziamento di un progetto interregionale da approvarsi successivamente in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, su proposta del Ministero della salute. Alla regione Marche sono stati assegnati complessivamente 41.972.212,00 euro: (29.380.548,00 euro a titolo di acconto, 12.591.664,00 euro a seguito dell'approvazione dei progetti regionali). |
Comitato interministeriale per la programmazione economica, deliberazione 5 maggio 2011, Fondo sanitario nazionale 2009. finanziamento per gli interventi ai sensi della legge 5 giugno 1990, n. 135 (prevenzione e lotta contro l'AIDS) (deliberazione n. 22/2011) (G.U. n. 228 del 30.09.2011) La delibera stabilisce la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale - a valere sulle disponibilità dell'anno 2009 - per il finanziamento di interventi per la prevenzione e la lotta all'AIDS. La somma complessiva di 49.063.000,00 euro è ripartita nel seguente modo: 18.076.000,00 euro per le spese di organizzazione dei corsi di formazione e di aggiornamento del personale dei reparti di ricovero per malattie infettive e degli altri reparti che ricoverano ammalati di AIDS; 30.987.000 euro per l'attivazione di servizi per il trattamento domiciliare a favore dei soggetti affetti da AIDS. Alla regione Marche sono state assegnati complessivi 1.064.840,00 euro; di cui 607.918,00 euro per il trattamento domiciliare e 456.922,00 euro per la formazione. |
Ministero dell'economia e delle finanze, Decreto 21 febbraio 2011, Avvio a regime del sistema di trasmissione telematica dei dati delle ricette del SSN da parte dei medici prescrittori, presso le regioni Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Abruzzo, Campania, Molise, Piemonte, Calabria, Liguria, Basilicata e la provincia Autonoma di Bolzano(G.U. Serie Generale n. 53 del 5.03.2011) Il Decreto stabilisce la fine della sperimentazione e l'avvio a regime della ricetta online in dieci Regioni italiane; il medico e' tenuto alla trasmissione telematica del minimo l’80% del totale delle ricette prescritte su base mensile. Viene inoltre definito il programma per l'attuazione in ambito regionale delle disposizioni previste nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 marzo 2008 (concernenti la trasmissione telematica dei dati delle ricette a carico del S.S.N. da parte dei medici prescrittori): regione Valle d'Aosta, dal 1° aprile 2011; regione Emilia-Romagna, dal 1° maggio 2011; regioni Abruzzo, Campania, Molise e Piemonte e la provincia autonoma di Bolzano, dal 1° luglio 2011; regioni Calabria e Liguria, dal 1° settembre 2011; regione Basilicata, dal 1° ottobre 2011. In base agli accordi collettivi nazionali siglati, dal momento dell'avvio a regime del sistema (tessera sanitaria, collegamento in rete dei medici, ricetta elettronica) il medico in rapporto di convenzione con il S.S.N. e' tenuto al puntuale rispetto degli adempimenti, vale a dire che le ricette prescritte e trasmesse telematicamente a partire dalle date stabilite nel decreto, devono essere, su base mensile, non inferiori all'80% del totale delle ricette compilate dal medesimo medico, per le quali risultano al Sistema tessera sanitaria erogate le relative prestazioni di farmaceutica e specialistica ambulatoriale. Si precisa infine che l'estensione alle altre regioni e province autonome del programma di avvio a regime verrà stabilita con successivi decreti. |
Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, intesa del 10 febbraio 2011, Intesa, ai sensi dell'articolo 8 comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente il «Documento per la valutazione dei Piani regionali della prevenzione 2010 - 2012». (Rep. Atti n. 29/CSR del 10 febbraio 2011) (G.U. Serie Generale n. 50 del 2 marzo 2011, supplemento n. 60) L'intesa tra Governo, regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano stabilisce un documento pianificatorio di indirizzo per il sistema sanitario nazionale per la ridurre il carico delle patologie tumorali; le malattie oncologiche hanno infatti un notevole impatto sociale ed economico, in quanto l'incidenza è in costante aumento e nonostante la mortalità sia diminuita costituiscono il 30 % di tutti i decessi (seconda causa di morte tra la popolazione adulta). Nel documento, in allegato al provvedimento, viene descritta la situazione delle malattie oncologiche in Italia. Questi gli argomenti affrontati: un quadro epidemiologico, la prevenzione (universale , secondaria screening, e terziaria), il percorso del malato oncologico (continuità assistenziale nel territorio, il paziente anziano o pediatrico); il rinnovo tecnologico delle attrezzature (diagnostica per immagini, endoscopia gastroenterologica in oncologia, radioterapia...), l'innovazione in oncologia (biobanche, medicina molecolare, terapia cellulare e trapianto di cellule staminali, reti oncologiche, la formazione, la comunicazione come strumento di sanità pubblica). Nel testo dell’intesa si precisa inoltre che, al fine di consentire alle Regioni e Province autonome di utilizzare al meglio - nell'ambito della propria autonomia di programmazione - le indicazioni programmatiche del «Documento Tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro» per gli anni 2011-2013, il Ministero della salute e le Regioni e Province autonome si impegnano a costituire, con propri rappresentanti, gruppi di lavoro misti per la definizione: entro il 31 dicembre 2011 di un documento di linee-guida per l'implementazione delle reti oncologiche (con contenuti sia tecnico-scientifici sia organizzativi basati su analisi delle evidenze e delle buone pratiche) e di un documento che indirizzi l'uso delle risorse di sistema identificando ambiti di «recupero», attraverso la reingegnerizzazione delle pratiche «obsolete» o poco efficaci e dei modelli organizzativi meno efficienti; entro il 31 dicembre 2012 di un documento di HTA (basato sulla sintesi delle evidenze disponibili sulla costo-efficacia delle principali tecnologie). Infine si stabilisce che Il Centro per la prevenzione e controllo delle malattie contribuisce al contrasto alle patologie tumorali prevedendo specifiche aree di intervento all'interno dei propri programmi annuali, con particolare riferimento alla diffusione di buone pratiche e modelli organizzativi virtuosi ed al consolidamento degli assetti di sistema. |
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