Rassegna legislativa
 
 
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REGIONALE (Marche)

CARCERE

Legge regionale n. 28 del 13 ottobre 2008, Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria ed a favore degli ex detenuti (BUR n. 99 del 23.10.2008)
Con questa legge si intende promuovere interventi a favorire delle persone ristrette negli istituti penitenziari o in esecuzione penale esterna e dei minorenni sottoposti a procedimento penale, al fine di favorire il minor ricorso possibile alle misure privative della libertà, e di garantire il recupero ed il reinserimento sociale. Il servizio di coordinamento, programmazione degli interventi è affidato al Comitato regionale istituito presso la Regione, convocato almeno quattro volte l’anno e composto da: assessore alle politiche sociali, assessore alla salute, un rappresentante dei centri per l’impiego, un rappresentante delle cooperative sociali con competenze specifiche nel settore, un rappresentante della conferenza regionale volontariato giustizia, i coordinatori d’ambito dove si trovano istituti penitenziari, un esperto nel settore degli interventi. Come definito nel documento, la realizzazione e gestione degli interventi spetta invece agli enti locali (gli ambiti territoriali nel cui territorio ha sede un istituto penitenziario), mentre le competenze di tutela della salute sono affidate all’ASUR; tutti i soggetti si impegnano a promuovere il coinvolgimento del terzo settore, in particolare delle organizzazioni di volontariato. Vengono individuate le principali aree di intervento: facilitare l’accoglienza dei nuovi giunti negli istituti e le dimissione dei detenuti per favorire il reinserimento sociale degli ex-detenuti e prevenire la recidiva; tutela della salute garantire l’istruzione formale e informale (educazione culturale, fisica, sanitaria); garantire il diritto al lavoro e alla formazione professionale; realizzare iniziative culturali negli istituti e il sostegno delle biblioteche; supporto alle famiglie; promozione delle misure alternative alla detenzione; programmazione degli interventi a favore dei minorenni sottoposti a procedimento penale, favorendo una politica coordinata e strategie interistituzionali; favorire l’inserimento nelle strutture di tipo comunitario; promozione di attività di mediazione, anche attraverso il centro per la mediazione penale minorile delle Marche.
DGR n. 1212 del 31 ottobre 2007, Attuazione del protocollo d'intesa tra Regione Marche e Ministero della Giustizia in materia penitenziaria e post - penitenziaria - Definizione dei criteri di ripartizione delle risorse per aree di intervento (BUR n. 99 del 13.11.2007)
La delibera definisce i criteri di ripartizione del finanziamento complessivo di euro 42.582,03 per interventi in materia di assistenza penitenziaria e post – penitenziaria, da ripartire tra Ambiti Territoriali Sociali – dove sono presenti Case Circondariali o Case di reclusione, attraverso i relativi Comuni capofila: 70 % delle risorse sono destinate alla popolazione detenuta al 30/06/2007, il 30% a favore di ATS con popolazione complessiva residente al 01/01/2006. Il documento individua le aree di intervento dei progetti: servizi per detenuti in esecuzione penale esterna, interventi specifici per detenuti stranieri, interventi a favore di minorenni soggetti a procedimento penale, formazione professionale ed inclusione lavorativa per detenuti ed ex detenuti, rapporti con il mondo esterno ed inclusione sociale – con particolare riferimento all’accoglienza residenziale). Si precisa che in tali progetti devono essere coinvolti i Comuni dell’Ambito, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, le Direzioni degli Istituti Penitenziari, gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, gli Uffici di Servizio Sociale Minorenni, i Magistrati di Sorveglianza e le organizzazioni del Terzo Settore; il programma complessivo di ciascun Ambito Territoriale, sottoscritto dal Coordinatore d’ATS ed approvato dal Comitato dei Sindaci deve essere inviato alla Regione Marche – Servizio Politiche Sociali – entro il 28 febbraio 2008.
DGR n. 1351 del 27 novembre 2006, Attuazione DGR 1288/06 - Definizione dei criteri di ripartizione delle risorse integrative per la realizzazione di interventi Regionali e territoriali in materia penitenziaria e post-penitenziaria (BUR n. 119 del 11.12.2006)
La delibera definisce i criteri per la ripartizione della somma complessiva di euro127.417,97 stanziata a favore dell’assistenza penitenziaria e post – penitenziaria. Le risorse finanziarie vengono così ripartite: 99.745,31 euro agli Ambiti Territoriali sociali dove sono presenti Case Circondariali o Case di reclusione (il 70 % in base alla popolazione detenuta al 20/10/06, il 30 % in base alla popolazione complessiva residente al 31/12/05); 27.672,66 euro all’Ambito Territoriale Sociale n. 1 di Pesaro per il sostegno delle attività di accoglienza residenziale dei detenuti ammessi a misure alternative ed ex - detenuti. Il provvedimento individua inoltre le finalità degli interventi a cui gli Ambiti Territoriali devono destinare le risorse ripartite: progetti di esecuzione penale esterna, iniziative specifiche per detenuti stranieri, attività trattamentali culturali, formazione professionale e lavoro, rapporti con il mondo esterno, con particolare riferimento alla creazione o al potenziamento di Comitati Carcere – Territorio.
D.G.R. n. 1521 del 07 dicembre 2004, Attuazione del Protocollo d’intesa tra Regione Marche e Ministero della Giustizia in materia penitenziaria e post – penitenziaria – Definizione dei criteri di ripartizione delle risorse per aree d’intervento (BUR n. 137 del 23.12.2004)
Sono stati definiti i criteri di ripartizione delle risorse destinate all’assistenza penitenziaria e post – penitenziaria. Beneficiari delle risorse sono gli Ambiti Territoriali ove sono presenti Case Circondariali o Case di Reclusione. Il finanziamento complessivo è di € 163.898,84 (70 % popolazione detenuta al 30/06/04, 30% popolazione complessiva residente al 31/12/02). Il provvedimento stabilisce che sono ammessi a finanziamento i progetti finalizzati alla promozione, al sostegno o alla continuità di iniziative che riguardano: - esecuzione penale esterna, - interventi specifici per detenuti stranieri, - attività trattamentali culturali, - interventi a favore dei minorenni, - formazione professionale e lavoro, - rapporti con il mondo esterno. La richiesta di ammissione al contributo devono essere inoltrata al Comune capofila entro i termini stabiliti da ciascun Ambito; il programma complessivo di ciascun Ambito Territoriale deve pervenire alla Regione Marche entro il 31 marzo 2005.

COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

DGR n. 1212 del 26 luglio 2010, Approvazione del “Programma degli interventi per il sostegno e la promozione del commercio equo e solidale per l’anno 2010” di cui alla LR n. 8/2008 – artt. 6 e 7. Modalità e criteri per la concessione dei contributi (BUR n. 70 del 6.08.2010)
La delibera definisce il programma degli interventi per il sostegno e la promozione del commercio equo e solidale per il 2010. Sono previsti quattro tipi di intervento: – sostegno alle iniziative di divulgazione e sensibilizzazione: al fine di accrescere nei consumatori la consapevolezza degli effetti delle proprie scelte di consumo, vengono sostenuti progetti che si propongono non solo di far conoscere i prodotti del commercio equo e solidale ma anche di spiegare ai consumatori il funzionamento di un modello commerciale alternativo, attento agli effetti sociali ed ambientali della produzione e commercializzazione dei prodotti, nonché alle condizioni di lavoro nei paesi di origine e alle modalità con cui si definisce il prezzo di vendita; possono presentare domanda di contributo tutti i soggetti iscritti nel Registro Regionale del commercio Equo e Solidale (RRCES). Si specifica che i soggetti ammessi a finanziamento devono ultimare i progetti entro 6 mesi dall’assegnazione del contributo. – Secondo intervento riguarda specifiche azioni educative nelle scuole: vengono promosse e sostenute le azioni finalizzate a far conoscere ed avvicinare gli studenti alla realtà del commercio equo e solidale, al fine di renderli consapevoli di quanto le scelte di consumo possono influenzare le condizioni di persone che vivono in Paesi svantaggiati. Anche per questa tipologia possono presentare domanda di finanziamento i soggetti iscritti nel Registro del Commercio Equo e solidale; i progetti educativi ammessi a finanziamento devono essere ultimati entro 12 mesi dall’assegnazione del contributo. – Altra azione riguarda la concessione di contributi per progetti inerenti le attività dei soggetti iscritti nel registro regionale del Commercio Equo e solidale, con il sostegno quindi a quelle imprese ed organizzazioni che senza fini di lucro operano in forma stabile e continuativa nel territorio regionale e svolgono la propri attività nel rispetto della Carta italiana dei Criteri del commercio Equo e solidale; sono ammissibili spese per l’apertura di nuove botteghe, l’ammodernamento e adeguamento di botteghe già esistenti, spese per l’apertura di nuove relazioni con produttori del sud del mondo, iniziative di diffusione di libri e/o promozione di attività editoriali legate al consumo critico….- Infine è previsto un finanziamento per l’organizzazione della “Giornata e conferenza del commercio equo e solidale”, celebrata annualmente (realizzata nel corso della manifestazione Eco and Equo) e organizzata dalla Regione in collaborazione e organizzazione tecnica e logistica delle associazioni iscritte nel registro regionale RRCES.

COOPERAZIONE

DGR n. 829 del 10 luglio 2006, Quadro attuativo 2006 della L.R. 16 aprile 2003, n. 5 – Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione (BUR n. 78 del 01.08.2006)
Con questo provvedimento vengono definiti i criteri e le modalità dei bandi annuali li per il sostegno alle cooperative operanti nelle Marche (agricoltura/agroindustria, edilizia, credito, pesca, servizi sociali, produzione e servizi, trasporti, consumo e distribuzione). La Regione mette a disposizione oltre 3,6 milioni di euro per lo sviluppo del settore cooperativo, con un aumento del 20 % rispetto all’anno precedente (nel 2005 sono state stanziate infatti risorse per un ammontare circa 3 milioni). Gli interventi prevedono misure per la capitalizzazione delle cooperative e l’incremento dell’occupazione, contributi a favore degli investimenti materiali ed immateriali e per il sostegno alla nascita di nuove cooperative, attuazione di interventi sperimentali nei territori che presentano condizioni di svantaggio, iniziative per favorire l’accesso al credito ed iniziative di studio, ricerca, informazione e promozione della cultura cooperativa. In base alle norme comunitarie sono previste alcune limitazioni per il settore pesca, trasporti, agricoltura ed esportazione.
DGR n. 857 del 11 luglio 2005, Quadro attuativo della L.R. 16 aprile 2003, n. 5 – Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione (BUR n. 67 del 22.07.2005)
La delibera predispone il quadro attuativo per l’anno 2005 riguardo i provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione, al fine di definire le modalità e i criteri per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge, i limiti massimi dei relativi importi (riduzione degli importi massimi concedibili per permettere il finanziamento del maggior numero di cooperative, considerata la limitatezza delle risorse e l’alto numero delle richieste), la percentuale di ripartizione del Fondo per la capitalizzazione. Sono inoltre programmate iniziative di informazione e promozione per favorire la crescita qualitativa, la diffusione e la valorizzazione della cooperazione marchigiana (aggiornamento del sito www.cooperazione.marche.it). Queste le iniziative principali individuate nel quadro attuativo: - capitalizzazione delle cooperative e loro consorzi (concessione di prestiti senza interessi a fronte del capitale sociale versato o incrementato), - contributi a favore degli investimenti (contratti di mutuo e di locazione finanziaria, investimenti innovativi), - sostegno alla nascita di nuove cooperative (si intendono quelle costituite a partire dal 1 gennaio dell’anno antecedente alla data di pubblicazione dell’atto), - interventi sperimentali per lo sviluppo locale, - sostegno ai consorzi di garanzia collettiva fidi regionali e sostegno all’attività di sviluppo della cooperazione. Per ogni tipologia di intervento vengono presentati in allegato lo schema di domanda e i criteri per l’assegnazione dei contributi. Il finanziamento previsto per il 2005 è pari a euro 396.826,76 per la spesa corrente e euro 1.416.688,76 per la spesa di investimento.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Deliberazione n. 715 del 16 maggio 2011, LR n. 9 del 18.06.2002 e successive modificazioni, art. 10 – Piano delle attività di solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo anno 2011 (BUR n. 46 del 27/05/2011)
Nella delibera vengono definite le linee guida per la predisposizione del piano delle attività dell’anno 2011: proseguire e consolidare le attività impostate e le esperienze maturate nel precedente triennio; rafforzare la linea della cooperazione finanziaria con il Ministero Affari Esteri, con la Commissione Europea, con gli organismi e le agenzie internazionali e con altre Regioni italiane ed europee; promuovere una vasta rete di collaborazioni e di suddivisione degli oneri tra le istituzioni locali, lanciando programmi integrati ed azioni di sistema; sviluppare attività di sensibilizzazione verso i servizi regionali, gli enti locali e gli altri soggetti, pubblici e privati, potenzialmente interessati; consolidare e valorizzare il ruolo dell’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo quale strumento di raccordo ed organizzazione delle iniziative. Sono previste due tipologie di intervento: Programmi regionali (PR) da elaborare, sviluppare e implementare anche in collaborazione con soggetti internazionali, nazionali e regionali e - Programmi territoriali (PT) - progetti biennali e progetti annuali. Per quanto riguarda i programmi territoriali vengono definite le priorità geografiche, in considerazione delle attività già svolte, degli accordi stipulati e dei rapporti consolidati: dall’Europa Sud Orientale, dal Medio Oriente, dall’America Latina e Centrale, dall’Africa. Per i progetti biennali la durata deve essere almeno biennale e la dimensione finanziaria deve essere superiore all’importo di € 100.000,00 ed inferiore all’importo di € 200.000,00, con una compartecipazione finanziaria regionale non superiore al 60% e comunque fino ad un massimo di € 50.000,00 per ogni annualità di progetto; per i progetti annuali, la durata dei progetti deve essere al massimo annuale, la dimensione finanziaria dei progetti deve essere inferiore all’importo di € 100.000,00 e la compartecipazione finanziaria regionale non è superiore al 60% e comunque fino ad un massimo di € 40.000,00. Complessivamente il finanziamento regionale per l’anno 2011 è pari a € 1.245.762,80, di cui: 661.741,80 euro per progetti a iniziativa regionale e 584.021,00 euro per progetti iniziativa territoriale.
DGR n. 1587 del 17 novembre 2008, LR n. 9/2002 e successive modificazioni, art. 10 - Piano delle attività di solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo anno 2008 (BUR n. 114 del 05.12.08)
Con questo provvedimento viene approvato il piano delle attività di solidarietà e cooperazione internazionale per l’anno 2008; queste le linee guida per la predisposizione degli interventi: - proseguire e consolidare le attività impostate nel 2007; - rafforzare la linea della cooperazione finanziaria con il Ministero Affari Esteri, con la Commissione Europea, con gli organismi e le agenzie internazionali e con altre Regioni italiane ed europee; - promuovere una vasta rete di collaborazioni tra le istituzioni locali; - sviluppare attività di senisbilizzazione verso i servizi regionali, gli enti locali e altri soggetti interessati, consolidare e valorizzare il ruolo dell’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo. Il Piano prevede tre principali tipologie di interventi: - programmi di iniziativa regionale (PIR): concessione di contributi su linee finanziarie internazionali, comunitarie e nazionali; progetti ad iniziativa territoriale (PIT): della durata almeno biennale, con una dimensione finanziaria dei progetti superiore all’importo di 150.000,00 e con compartecipazione finanziaria regionale non superiore al 70%; Micro progetti (MP) promossi dagli enti locali singoli o associati, le organizzazioni non governative, le associazioni iscritte nel registro regionale le università, le istituzioni scolastiche, gli enti pubblici e privati, gli istituti di ricerca, le organizzazioni sindacali, le imprese e le cooperative aventi sede nella regione: durata al massimo di 18 mesi, dimensione finanziaria dei progetti deve essere non superiore all’importo di 150.000,00 €, con una compartecipazione regionale non superiore al 50%.
DGR n. 858 del 1 agosto 2007, L.R. n. 9 del 18.06.2002 e successive modifiche - art. 10, c. 2, lett. e), art. 11 - Conferimento dei contributi agli Enti ed organismi richiedenti, per la realizzazione di progetti ad iniziativa territoriale (PIT) di solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo per le annualità 2007, 2008, 2009 (BUR n. 74del 23.08.2007
Il provvedimento definisce i criteri per la presentazione di proposte progettuali ad iniziativa territoriale (PIT) di solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo promosse da Enti locali, Associazioni, ONG, per il triennio 2007-2008-2009. Vengono individuati alcuni settori di intervento prioritari: rafforzamento democratico e istituzionale e promozione dei diritti umani, sviluppo locale (microimprese, agricoltura, commercio equo e solidale, turismo); cooperazione nel settore della gestione dei servizi pubblici locali; cooperazione nel settore dei servizi sociali e sanitari, cooperazione nel settore dell’ambiente, educazione formale e formazione professionale, cooperazione a sostegno della parità di genere e tutela dell’infanzia. I progetti possono riguardare diverse arre geografiche: Balcani occidentali ed Europa centro orientale (Albania, Bosnia, Serbia. Montenegro), il Mediterraneo e il Medio Oriente (Libano e Palestina); l’America Latina (Argentina e Brasile), l’Africa (Etiopia, Eritrea, Tanzania, Zambia, Kenia). In allegato al testo il modello della domanda, il formulario per la presentazione delle domande, i modelli per la formulazione del budget, le linee guida per la presentazione dei progetti, le schede di partenariato, il modello di cronigramma e i modelli per la rendicontazione. Vengono inoltre individuati i criteri per la valutazione dei progetti e la formulazione della graduatoria per l’erogazione dei contributi ai beneficiari ammessi. Per l’anno 2007 i soggetti interessati devono far pervenire la domanda entro 40 giorni dalla pubblicazione dell’avviso; per il 2008 entro il 31 marzo 2008, per il 2009 entro il 31 marzo 2009.

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