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REGIONALE (Marche)
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SANITÀ
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DGR n. 940 del 7 giugno 2010, Legge n. 296/2006 - presentazione dei progetti per l'accesso al fondo al cofinanziamento alle Regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano per l'anno 2009 dei progetti attuativi del piano sanitario nazionale (BUR n. 53 del 18.06.2010) Con questo provvedimento vengono definiti ed approvati i progetti attuativi del piano sanitario nazionale 2009 per l’accesso al fondo di cofinanziamento alle Regioni e alle Province autonome (legge n. 296/2006); la Regione Marche ha chiesto complessivamente allo Stato un cofinanziamento di 14 milioni e 147 mila euro per realizzare sei progetti attuativi mentre la Regione metterà a disposizione 1 milione e 418 mila euro per concretizzare gli interventi. Questi alcuni criteri per l’individuazione dei progetti: - rendere concreta la garanzia costituzionale del diritto alla Salute, nel pieno rispetto degli obiettivi indicati nelle linee guida ministeriali; - continuità all'azione promossa dalla Regione Marche negli anni precedenti; - miglioramento delle reti assistenziali su tutto il territorio, con un preferenza per i progetti già avviati che necessitano di ulteriori risorse, in continuità con le indicazioni del Piano sanitario regionale. Il primo progetto denominato “Riduzione degli accessi al Pronto Soccorso e miglioramento della rete assistenziale” punta a costruire percorsi clinici e sanitari più appropriati per le prestazioni indicate con il codice bianco (quelle non gravi, normalmente trattabili dal medico di famiglia); allo Stato viene chiesto un contributo di 12 milioni di euro, la quota finanziata dalla Regione è pari a euro 600.000,00. Il secondo progetto “Malattie rare”, riguarda la cura delle malattie rare (reti assistenziali per la presa in carico, sviluppo e utilizzo dei percorsi diagnostico-terapeutici, attivazione di un registro regionale), per il quale si chiede una compartecipazione di 257 mila euro e si prevede un finanziamento regionale di 66.000,00 euro. Il terzo progetto ha come obiettivo l’Implementazione della rete Unità Spinale unipolare: viene richiesto un cofinanziamento di 1.600.000 euro con una quota regionale di 472.000,00. Nell’ambito dell’attuazione del programma per la sicurezza nei luoghi di lavoro si inserisce il quarto progetto: “Sostegno al patto per la salute dei luoghi di lavoro”: cofinanziamento richiesto pari ad euro 400.000,00 e 170.000,00 euro messi a disposizione dalla Regione. Per assicurare la promozione di attività di integrazione tra dipartimenti di salute mentale e ospedali psichiatrici giudiziari, è stato presentato un progetto di “Interventi di riabilitazione e reinserimento sociale nelle aree di origine, per persone dimesse ed internate in proroga dall’OPG (ospedale psichiatrico giudiziario)”; cofinanziamento atteso di 150.000,00 euro, finanziamento regionale di 30.000,00 euro. Infine il sesto progetto, “Guadagnare Salute nelle Marche: linee regionali di indirizzo per il sostegno dei programmi di prevenzione e promozione della salute”: richiesti 240.000,00 euro e stanziati 80.000,00 euro. |
DGR n. 274 del 9 febbraio 2010, Rete oncologica regionale marchigiana (R.O.RE.M.): obiettivi e linee di indirizzo per la realizzazione della rete oncologica (BUR n. 20 del 26.02.2010) Il documento fissa obiettivi e metodologia di realizzazione della Rete oncologica regionale marchigiana (R.O.RE.M.), per lo sviluppo di un sistema integrato di rete ospedaliera e territoriale, attraverso la definizione degli assetti organizzativi, tecnologici e informatici. Come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2007/2009, sono state raccolte informazioni necessarie per una completa analisi della realtà oncologica regionale (situazione delle prestazioni erogate, assessment organizzativo, tecnologico e strutturale), per l’individuazione delle criticità e punti di forza e conoscere le differenze esistenti tra zona e zona (sia in termini si carenze che di progettualità). I dati statistici riferiti alla popolazione marchigiana indicano che complessivamente su 1.518.780 abitanti si attendono circa 8049 nuovi casi di tumore/anno (5,3/100). Il documento definisce gli obiettivi principali della rete oncologica: garantire una buona qualità di vita al malato e ai familiari, attuare una presa in carico globale, sviluppare la ricerca traslazionale, razionalizzare le risorse finanziarie al fine della sostenibilità economica, coinvolgere direttamente i medici di medicina generale, sviluppare le cure palliative e la terapia del dolore, riconoscere l’importanza della riabilitazione per i malati di cancro, coinvolgere le associazioni di volontariato e no profit. Sono inoltre definite le attività cliniche assistenziali da mettere in rete con lo scopo di uniformare gli interventi nelle singole strutture e nel territorio regionale in merito a: analisi del fabbisogno, individuazione delle competenze e delle tecnologie disponibili e dei presidi chirurgici, valutazione dei percorsi diagnostici terapeutici e garanzia della continuità assistenziale (Hospice/territorio/cure domiciliari); in particolare con questa rete si intende uniformare da subito le procedure diagnostiche (strumentale ed istologica), le strategie terapeutiche chirurgiche, gli interventi per il miglioramento della qualità della vita del paziente oncologico. |
DGR n. 2115 del 14 dicembre 2009, Organizzazione dell’anagrafica sanitaria regionale unica per l’identificazione univoca su tutto il territorio regionale del cittadino iscritto al servizio sanitario (BUR n. 122 del 29.12.2009) Con questo provvedimento vengono definite modalità ed obiettivi dell’istituzione di un’Anagrafe Centralizzata del sistema sanitario regionale, al fine di realizzare una identificazione univoca degli assistiti per tutta la Regione, con riferimento agli interventi del CUP regionale (Centro Unico Prenotazione), le azioni di screening preventivo sulla popolazione, la mobilità (virtuale) conseguente dalla organizzazione di una rete di servizi di assistenza. Tale impianto organizzativo, che si inserisce nell’ambito degli interventi per un’idonea emissione della tessera sanitaria (TS) e dell’aggiornamento del binomio cittadino – informazioni, prevede la collaborazione di molti soggetti: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giunta Regionale, Servizio Salute della Giunta Regionale, ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale), ARS (Agenzia Sanitaria Regionale), ZZTT (zone Territoriali), Comuni, A.O. (Aziende Ospedaliere – Ospedali riuniti Ancona e S. Salvatore di Pesaro), INRCA (Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani). Si predispongono due livelli di programmazione operativa: livello regionale (attività di relazione con il Ministero Economia e Finanza e ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali assistenza tecnica e manutenzione degli impianti tecnologici e dei sistemi applicativi necessari alla conduzione della Anagrafica Regionale, predisposizione di una prima fase di formazione degli operatori delle ZZTT) e livello aziendale – zonale (procedura di aggiornamento delle informazioni sanitarie dell’anagrafica dell’assistito nell’ambito del sistema applicativo in uso presso la ZT). Nella delibera vengono descritte infine i flussi informativi per la realizzazione dell’anagrafica – in doppia direzione, da un verso ricevono gli aggiornamenti della basi dati delle ZZTT, li convogliano tramite il sistema ANAG-ASUR, alla regione (ARS) e al MEF; dall’altro verso indirizzano il flusso elaborato a sua volta dal MEF verso le strutture regionali (ARS) e da qui verso le strutture aziendali (ASUR/ZZTT) - ; il nucleo informativo della base dati anagrafica che identifica il soggetto-cittadino (cognome, nome, data di nascita, località di nascita, sesso, codice fiscale): la gestione del flusso delle esenzioni e del flusso delle informazioni relative ai cittadini Stranieri Temporaneamente Presenti). |
DGR 1789 del 2 novembre 2009, Criteri per la definizione del fabbisogno sanitario nella Regione Marche (BUR n. 107 del 13.11.2009) Il provvedimento individua e descrive i criteri per la definizione del fabbisogno sanitario della regione Marche: le attività di assistenza ospedaliera (ricoveri), attività specialistica ambulatoriale e attività residenziale e semiresidenziale. Nel documento sono elencati i riferimenti normativi, viene fotografata la situazione attuale: struttura demografica, analisi della domanda ed offerta dell’assistenza ospedaliera (suddivisa per Aree Vaste), domanda ed offerta dell’assistenza specialistica ambulatoriale con dati riferiti ad attività clinica, di diagnostica e di laboratorio (suddivisi per strutture eroganti e ZT di appartenenza); assistenza residenziale e semiresidenziale: anziani, salute mentale, dipendenze patologiche, disabili, riabilitazione. Al fine di individuare una strategia generale per la definizione dei servizi necessari per soddisfare localmente i bisogni assistenziali della popolazione di un territorio, al fine di superare la frammentarietà ed eliminare inutili duplicazioni, creando così nuove sinergie, vengono stabiliti metodologia e criteri per la definizione del fabbisogno (linee guida e relativi parametri) suddivisi per macro aree. |
DGR n. 1577 del 5 ottobre 2009, Modifiche ed integrazioni alla DGR 1284 “DGR 1337/2007” L. n. 296/2006 – Presentazione dei progetti per l’accesso al fondo di cofinanziamento per l’anno 2007 dei progetti attuativi del Piano Sanitario Nazionale. Integrazioni e modifiche” in riferimento al progetto “Tutela della salute delle donne, italiane ed immigrate, e dei neonati” (BUR n. 98 del 16.10.2009) Il provvedimento individua le modifiche e le integrazioni alla DGR1284 “DGR 1337/2007” L. n. 296/2009 Presentazione dei progetti per l’accesso al fondo di cofinanziamento per l’anno 2007 dei progetti attuativi del Piano Sanitario Nazionale: integrazioni e modifiche” in riferimento al progetto “Tutela della salute delle donne, italiane ed immigrate, e dei neonati”. In premessa si precisa che nella Regione nonostante l’attenzione alla salute della Donne risulti complessivamente soddisfacente, sono state individuate delle criticità (elevata medicalizzazione della gravidanza, elevata percentuale di parti cesarei, controlli tardivi, discontinuità nell’assistenza, grave deficit d’informazione,…), che si vogliono superare con il rafforzamento dei servizi socio-sanitari e interventi di promozione alla salute mirati alle donne svantaggiate, rendendole più consapevoli e competenti nella gestione della nascita e del puerperio. L’intero progetto, dilatato su un arco di tempo massimo 36 mesi, è basato sul diretto coinvolgimento di medici specialisti e operatori socio-sanitari del settore, e prevede la costruzione di reti sul territorio regionale e il consolidamento di competenze di offerta attiva nell’ambito delle cure primarie della fisiologia della nascita, attraverso la realizzazione di corsi di preparazione e accompagnamento alla maternità secondo standard definiti, uniti a monitoraggio e valutazione, la promozione dell’allattamento al seno, l’aumento dei programmi di sostegno alle donne durante il puerperio con visite domiciliari generiche, di controllo entro il primo mese, con eventuale coinvolgimento di assistenti sociali o mediatori interculturali e la realizzazione, per opera delle équipe consultoriali, di interventi di educazione sessuale nelle scuole. Per i costi connessi, il Progetto potrà disporre di una somma pari a 1.050.000 € di finanziamento ministeriale e 1.320.000 € di cofinanziamento regionale. |
DGR n. 1510 del 28 settembre 2009, Recepimento da parte della Regione Marche dell'accordo del 20 marzo 2009, ai sensi dell'art.4 del D.Lgs n. 281/1997, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernete: Documento tecnico sulle cure palliative (BUR n. 94 del 9.10.2009) La Giunta Regionale con questo intervento legislativo recepisce l’accordo del 20/03/2008, art. 4 decreto legge 28/08/1997, n.° 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, concernente il documento tecnico sulle cure palliative pediatriche. Nella parte introduttiva della delibera è stato inserito il documento del Ministero della Salute sulle cure palliative pediatriche, nel quale si riporta la definizione dell’OMS riguardo questo tipo di cure, rivolte a minori con malattie inguaribili, come attiva e totale presa in carico del bambino, comprendente il supporto della famiglia. Il documento che si propone di favorire lo sviluppo di programmi regionali di diffusione delle cure palliative ne individua i criteri di eleggibilità (l’assenza di terapia volta alla guarigione, presenza di bisogni complessi che richiedono risposte multispecialistiche ed il rischio di morte) e contiene una panoramica sulla situazione attuale (stima del bisogno assistenziale, prospettive attuative, formazione, aspetti economici e sociali, esigenze del paziente e della famiglia); vengono inoltre illustrate le esperienze assistenziali a livello internazionale e in Italia. |
Regolamento regionale n. 5 del 4 agosto 2009, Disciplina della composizione e delle modalità di funzionamento dei comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute - Attuazione dell'articolo 24, comma 4, della legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 (BUR n. 77 del 13.08.2009) Il Regolamento definisce la composizione e le modalità di funzionamento dei comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute, istituiti presso le aziende del Servizio sanitario regionale, a livello di zona territoriale e a livello di presidio di alta specializzazione. Compiti dei comitati sono: contribuire alla programmazione e alla pianificazione socio-sanitaria regionale, aziendale e territoriale; svolgere attività di verifica e controllo sulla gestione dei servizi sanitari; monitorare le condizioni di accesso e fruibilità ai servizi sanitari; promuovere la partecipazione dei cittadini alla costruzione dei piani comunitari per la salute e l’attuazione a livello locale dei profili assistenziali e di altre attività per rendere più efficaci le attività del servizio sanitario regionale e le attività socio-assistenziali; garantire l’informazione e la partecipazione dei cittadini interessati; proporre iniziative per garantire la partecipazione degli organismi di rappresentanza dei cittadini all’organizzazione e al monitoraggio delle attività sanitarie in particolare riferite all’accoglienza, tutela e informazione previste dalla carta dei servizi, presentazione alla Giunta regionale di un report annuale. |
DGR n. 1299 del 3 agosto 2009, Attuazione DGR 1524/2006 'Accordo per gli anni 2006-2009 con le strutture di riabilitazione provvisoriamente accreditate nella regione Marche' - Aggiornamento anno 2009 (BUR n. 80 del 21.08.2009) Con riferimento all’accordo per gli anni 2006/2009 con le strutture di riabilitazione provvisoriamente accreditate nella Regione Marche, la delibera stabilisce: - l’incremento del 1,5%, rispetto al 2008, per le tariffe e il budget dell’anno 2009, coerentemente con la programmazione economica regionale; - che le Zone Territoriali devono far fronte alla spesa per le prestazioni erogate nei limiti dei budget stabiliti con le strutture e con la quota del fondo sanitario (delibera n° 277/99); - che vengono confermati i criteri contenuti nella DGR 731/07 per la fatturazione e i rimborsi forfettari, per le prestazioni non incluse in tariffe; - di integrare la DGR 1524/2006 con quanto contenuto nell’Allegato A, che riguarda la revisione dei posti letto per la riabilitazione estensiva, dal momento che si è registrato come i pazienti non adeguatamente assistiti in RSA disabili abbiano trovato adeguata assistenza nelle strutture per la riabilitazione estensiva. La delibera prevede l’introduzione di una nuova tipologia di RSA disabili gravi (a metà fra la RSA estensiva e la RSA disabili); l’introduzione di questa nuova tipologia “disabili gravi” richiede una relativa valutazione di standard assistenziali e di tariffe, trasformazioni che saranno gestite dalle singole Z.T. in tutto ciò si rende necessaria l’individuazione dei criteri di degenza (max 240 gg.) per l’attuazione del progetto riabilitativo, tenendo conto dei budget assegnati annualmente secondo accordi regionali. |
DGR n. 1302 del 3 agosto 2009, Art. 5 comma 1 CCNL dirigenza sanitaria professionale tecnica ed amministrativa parte normativa quadriennio 2006-2009 e parte economica biennio 2006/2007 - Linee generali di indirizzo per le aziende ed enti del SSR (BUR n. 80 del 21.08.2009) La delibera è composta dalle linee di indirizzo per le aziende ospedaliere, l’ASUR, le Zone territoriali ed enti (INRCA e ARPAM) del Sistema sanitario regionale per la dirigenza sanitaria professionale tecnica ed amministrativa, con riferimento al quadriennio 2006/2009 e all’utilizzo delle risorse regionali del biennio 2006/2007. In base alla normativa regionale si dispone la destinazione dell’utilizzo delle risorse regionali: - per la contrattazione integrativa, come previsto dall’articolo 53 del CCNL 2005: 5,50 mensili per ogni dirigente biologico chimico fisico psicologo e farmacista in servizio al 31/12/2003 per tredici mesi al netto degli oneri riflessi; 10,29 mensili per ogni dirigente biologo chimico fisico psicologo farmacista in servizio al 31/12/2001 per dodici mesi (al netto degli oneri riflessi); - per la realizzazione della formazione manageriale e della formazione continua: le risorse da destinare a tale intervento sono pari all’1% del Monte Salari al 31 dicembre dell’anno precedente e a fine anno deve essere predisposta una relazione delle iniziative svolte, dei crediti ottenuti e dei fondi utilizzati; - l’utilizzo di una quota di minori oneri conseguenti alla riduzione della dotazione organica della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa deve inoltre essere destinata al finanziamento di prestazioni aggiuntive per la riduzione della lista d’attesa e per il finanziamento di prestazioni aggiuntive richieste dalle aziende ed enti per sopperire alla carenza di organico; nel caso di aumento del numero complessivo dei posti e del personale dirigenziale i fondi devono essere incrementati. Vengono inoltre fornite indicazioni per la definizione di regolamenti e strumenti di valutazione e monitoraggio: - dei costi, dei rendimenti e dei risultati, dell’attività professionale svolta dai dirigenti di cui si sono dotate le aziende (in relazione ai programmi ed obiettivi a criteri di imparzialità e trasparenza): tale valutazione viene effettuata da un Collegio Tecnico di dirigenti) per confermare gli incarichi o assegnarne altri di maggiore rilievo gestionale ed economico; - dell’efficacia e della corrispondenza dei servizi pubblici erogati alla domanda e al grado di soddisfazione dell’utenza; - per sviluppare a livello aziendale un sistema standard di monitoraggio delle prestazioni e dell’utilizzo lavorativo del Dirigente sia per la realizzazione degli obiettivi istituzionali, che per le attività in regime di straordinario (regime di Pronta Disponibilità lavorata o in guardia) e per le attività aggiuntive e le attività di ricerca e didattica. Sono infine definiti i criteri generali per la razionalizzazione ed ottimizzazione delle attività connesse alla continuità assistenziale assicurata dai servizi di guardia ed urgenza/emergenza, modello organizzativo pensato per garantire la salute del cittadino e per il monitoraggio sulle attività erogate in regime di libera professione intramuraria volte al contenimento delle liste di attesa.- |
DGR n. 803 del 18 maggio 2009, Linee di indirizzo per il modello organizzativo Hospice della Regione Marche (BUR n. 52 del 29.05.2009) Nel provvedimento vengono definite le caratteristiche strutturali e le modalità organizzative dell’Hospice. Si tratta doi strutture di cure palliative, dedicate a malati affetti da malattie progressive in fase avanzata - principalmente pazienti affetti da patologia neoplastica - per i quali il domicilio non rappresenta il luogo di cura adatto ma per i quali non è necessario il ricovero ospedaliero tradizionale. Come previsto dalla legge nazionale di riferimento (DPCM del 20 gennaio 2000) l’Hospice è collocato in area residenziale sanitaria (degenza acuta, istituto di riabilitazione): in appositi edifici dedicati, intra o extraospedalieri o in strutture residenziali. Il documento descrive il ruolo delle professionalità coinvolte al fine di garantire un progetto assistenziale personalizzato per il malato in fase terminale, con cure erogate in équipe in cui le varie professionalità condividono la valutazione del paziente, il processo decisionale e il programma di intervento nel rispetto delle convinzioni e dei desideri del paziente e dei suoi familiari; l’equipè multidisciplinare e multiprofessionale è composta da. Responsabile clinico, responsabile medico con competenze gestionali organizzative, personale infermieristico di coordinamento, medico di medicina generale, psicologo, infermiere, assistente sociale, operatore socio-sanitario, assistente spirituale e volontari. Nella delibera sono inoltre stabiliti i criteri di accesso al servizio, gli standard organizzativi e strutturali e gli standard assistenziali. |
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